Il Napoli riprende la sua marcia trionfale: i ragazzi di Spalletti superano di slancio l’amarezza per il k.o. interno con la Lazio, battendo l’Atalanta e riallungando sull’Inter, sconfitta a sorpresa a La Spezia.
Gli azzurri hanno dimostrato di aver ormai acquisito la mentalità della grande squadra, capace di saper voltare pagina in fretta dopo gli incidenti di percorso, e hanno giocato una partita di grande maturità contro un avversario venuto al “Maradona” con la chiara intenzione di non prenderle.
I partenopei hanno infatti controllato il primo tempo, senza accelerare troppo e senza rischiare di prestare il fianco al contropiede avversario, ma sono riusciti comunque a creare un paio di occasioni pericolose, con Politano e soprattutto con Kvaratskhelia, il cui slalom sulla linea di fondo era fermato solo dal portiere Musso a un passo dal gol.
Per il fuoriclasse georgiano si trattava solo delle prove generali: al quarto d’ora della ripresa, infatti, Kvara ha tirato fuori un altro meraviglioso coniglio dal cilindro, seminando il panico in area con una serpentina ubriacante e infilando Musso con un siluro sotto la traversa, dopo aver messo a sedere, a furia di finte e controfinte, 8 inebetiti avversari.
A quel punto il Napoli ha giocato in scioltezza, trovando più spazio e chiudendo la partita con Rrahmani, con un preciso colpo di testa su corner di Zielinski: nel finale c’è stata gloria anche per l’ex Gollini, chiamato in causa un attimo prima del fischio d’inizio per un problema al polso occorso a Meret, e autore di un paio di parate importanti a coronamento di una partita sicura e senza sbavature.
Per fortuna, sembra non ci siano particolari problemi né per il portiere azzurro né per Kim, uscito precauzionalmente per un fastidio al polpaccio dopo una prestazione semplicemente sontuosa, in cui ha annullato Zapata e annichilito il baby fenomeno Hojlund, apparso un ragazzino spaurito al cospetto del muro coreano.
Con Raspadori e Lozano ancora in via di recupero, Spalletti avrà bisogno del contributo di tutti gli uomini disponibili per l’importantissimo match di stasera (ore 21) quando al “Maradona” si giocherà il ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra il Napoli e l’Eintracht Francoforte.
Gli azzurri, forti del 2-0 ottenuto in Germania, hanno l’occasione epocale di accedere ai quarti di finale della competizione europea più prestigiosa, traguardo mai raggiunto nella quasi centenaria storia del club.
Il tecnico di Certaldo, dopo due giornate di squalifica in campionato dovrebbe riproporre Mario Rui sull’out di sinistra, mentre per il resto (incognite Meret e Kim a parte) la squadra dovrebbe essere la stessa vista sabato contro gli orobici.
Contro l’Eintracht, il Napoli ha giocato l’ultima partita in Europa prima dell’avvento dell’era De Laurentiis: il 6 Dicembre 1994, nel ritorno degli ottavi di Coppa Uefa giocato al San Paolo, il gol di Falkenmeier condannò all’eliminazione i ragazzi di Boskov, già sconfitti col medesimo punteggio all’andata.
Gli azzurri, finiti a un punto dalla qualificazione UEFA in quel campionato a causa del gol di Delvecchio al 94′ di Inter-Padova, non sarebbero più riusciti a qualificarsi per le Coppe Europee, finendo pian piano sommersi dai debiti fino al tristissimo epilogo del fallimento arrivato nel 2004.
Questi ricordi amari vanno tenuti bene a mente in momenti come questi, per dare giusto merito a una società che sta raggiungendo traguardi eccezionali senza mettere a repentaglio la stabilità economica del club, e di conseguenza il suo futuro.
Ora, però, bisogna godersi il presente, provando a cogliere l’appuntamento con la storia, per rendere questa meravigliosa stagione ancora più magica.