Noi di Senzalinea.it non possiamo non parlare della primavera culturale che sta vivendo Napoli in questo periodo, lo sport, il cinema, le serie TV, la musica, anche i video di normalissime persone che grazie al web sono diventate degli imprenditori di successo. Negli ultimi anni tutto gira intorno alla nostra città che da sempre è stata un vulcano di talenti e genialità eppure ultimamente la sensazione è di assistere ad un’epoca di splendore eccezionale. Visitare Napoli significa partecipare ad un pellegrinaggio che culmina il suo percorso ai piedi di D10S sotto al murales al Largo Maradona.
Una tappa obbligata sul percorso verso la divinità del calcio è il panino da Donato, uno di quegli imprenditori di successo appena menzionati.
Lo abbiamo intervistato ed abbiamo scoperto una persona genuina, che non si è montato la testa e continua a coltivare, giorno dopo giorno, la sua professionalità con gentilezza e cordialità.
Se anche non doveste essere degli appassionati di panini farciti di ogni leccornia, andate a provare i suoi panini, vi darà modo di conoscerlo e di apprezzarne la totale dedizione che ha per il suo lavoro e per i suoi clienti che si traduce in un cerimoniale unico nel suo genere e che rende merito ancora di più al suo strepitoso successo mediatico.
Come selezioni i prodotti che esalti con le tue proverbiali farciture?
I prodotti sono tutti i prodotti selezionati, l’idea è quella di usare le eccellenze italiane e soprattutto quelle campane, sono napoletano e cerco di privilegiare i prodotti della nostra terra.
Hai intenzione di espanderti proponendoti come franchising?
In prospettiva assolutamente sì, vorrei far conoscere il mio brand anche nelle altre città d’Italia, Milano, Roma e Firenze. Guardo all’estero come punto di partenza non come arrivo, mi piace pensare che sono solo all’inizio di un percorso.
Ho un profilo internazionale e vorrei arrivare a piccoli passi un po’ dappertutto.
Pensi di esclusivizzare il tuo prodotto o hai in mente di ampliare l’offerta alla tua clientela abbracciando più tipologie di Street food fino ad arrivare allo Slow food?
Assolutamente sì, voglio privilegiare il prodotto della salumeria napoletana classica ma anche migliorarmi e cercare sempre diverse tipologie di prodotti, all’avanguardia per portare sempre un servizio migliore al mio cliente.
A chi ti ispiri? Quali sono stati i tuoi maestri? Quale è il tuo punto di riferimento sia dal punto di vista commerciale che dal punto di vista social? Perché a questo punto tu sei a tutti gli effetti un fenomeno social.
Ormai credo di sì, si può dire fenomeno social, però quello che ho sempre mostrato – diciamo – il mio lavoro, la mia semplicità, il mio essere il salumiere cortese, con il cliente, con il pubblico ed in questo modo non faccio niente di particolare ma mostro come sono e come lavoro.
Forse per questo motivo molti clienti mi hanno preferito e tanti followers mi seguono con affetto.
La passione che provo per questo mestiere non aveva come scopo creare un personaggio, assolutamente, io sono Donato a 360° com’era prima e come oggi con 3 milioni e mezzo di follower e tanti clienti che non finirò mai di ringraziare.
Nei mesi scorsi hai dovuto affrontare e superare un momento molto difficile, a tutti purtroppo ben noto, come hai trovato la forza di andare avanti e superare questi ostacoli davanti ai quali la vita ti ha posto?
Gli ostacoli ci sono tutti i giorni, ogni secondo, quello che dico a me stesso, quando mi capita una difficoltà, che non fa niente, vai avanti e mi rimbocco sempre le maniche e vado sempre avanti.
Ve ne dico una, ieri mattina, con quattro operai tutti e quattro hanno avuto degli imprevisti e non sono potuti venire a lavorare, fino a mezzogiorno sono rimasto solo a lavorare e a servire a tutte le persone che entravano in salumeria, sono fatto così, non fa niente, è successo? Io vado avanti e continuo a lavorare, non importa quello che mi succede, cerco dentro di me le motivazioni giuste e cerco sempre di andare avanti.
Siamo felici di aver conosciuto Donato è una persona molto positiva e il suo piglio imprenditoriale, frutto di un talento innato, potrebbe fare scuola alle giovani generazioni napoletane. Un vero esempio di eccellenza partenopea da esportare nel mondo.