Abitate in una di quelle strade napoletane che hanno nel loro nome le parole canalone, arena o arenella, cavone o cupa? Conoscete l’origine di tali denominazioni? Esse si legano all’antico cammino attraversato dalle acque piovane, che seguendo vari percorsi lungo la collina, si riversavano verso il mare. Il Torrente piovano aveva inizio dalla collina dei Camaldoli e seguendo vari tragitti si riversava nel mare, in tre punti differenti. La parola Canalone si riferiva appunto al luogo in cui fluivano le acque, arena o arenella, erano dei canali meno profondi che in caso di mancanza di piogge si prosciugavano, la cupa era, un luogo in cui le acque creavano un’insenatura, se era di dimensioni più grandi prendeva il nome di Cavone. Della presenza di tali torrenti è anche una tipica espressione napoletana “Nun te bast nemmeno la lava d’è Virgeni”, questa espressione si riferiva al torrente che da Capodimonte scendeva verso la Sanità, a quanto pare tale corso d’acqua in questo punto, accoglieva anche degli scarichi di reti idriche, l’affluenza di una grossa quantità d’acqua lo rendeva soggetto a esondazione con conseguenti danni per coloro che abitavano vicino. L’espressione appunto si riferisce a coloro che non sanno accontentarsi in nessuna maniera, paragonando all’enorme quantità di acqua, che nel caso dell’inondazione si riversava nei luoghi limitrofi. Alcune delle strade che ricordano il fluire delle acque? Vico Canalone all’Olivella, Via Arenella, Cupa Cavone di Miano, il luogo chiamato Cavone, Via Cupa Camaldoli.
Conoscete l’origine di Via Arenella?

"Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo" così è iniziata l’avventura di Senzalinea. Tra i quattro amici, sfortunatamente, ci sono anch'io e le idee peggiori di questa pagina vengono da me. Amo e odio la mia città, mi appassiona la sua storia e le sue tradizioni.