Anno nuovo, vecchi nemici. Il 3 Gennaio infatti, ha fatto ritorno in edicola il vampiro di casa Bonelli con il numero 214, Il Giocattolaio. Già dal titolo è possibile intuire chi sarà l’antagonista della vicenda: questa volta il Dampyr non dovrà affrontare demoni o signori delle tenebre, ma bensì orde di soldatini di piombo e clown di pezza creati dalla perversa mente di un giocattolaio di una piccola città tedesca, Magdeburgo. Questo artigiano, vissuto prima della seconda guerra mondiale, era al servizio di una vecchia conoscenza di Harlan e compagni, Shrek. Durante i bombardamenti bellici che rasero al suolo buona parte della città, Vogel il giocattolaio morì, costringendo Shrek a trasformarlo in un non-morto per continuare a servirlo. Da quel momento Vogel ha seminato morte nella città per alimentarsi, escogitando insieme ad un nuovo terribile alleato un modo per tornare indietro e rivivere la Magdeburgo di un tempo.
Seppur affidandosi un po’ troppo agli stereotipi del genere e non brillando di originalità, il soggetto di Claudio Falco, grazie al suo talento e ai suoi testi, tiene insieme una storia che rischiava di perdersi in un’eccessiva frammentarietà. L’intreccio tra passato e presente risulta efficace e Magdeburgo sembra quasi assumere le sembianze di un personaggio secondario all’interno della vicenda.
Ed è infatti la città, soprattutto da un punto di vista grafico, a lasciare sbalordito il lettore, che si trova davanti a tavole dallo stile quasi espressionista (non a caso la storia è ambientata in Germania). Ai disegni, infatti, troviamo Gino Vercelli ed il suo tratto particolarmente deciso, che attraverso un uso netto del chiaroscuro costruisce la tenebrosa atmosfera di una Magdeburgo tetra e gotica, sfondo perfetto per una caccia al vampiro in puro stile Dampyr.