Per la recensione del più recente albo di Dampyr pubblicato in edicola, il numero 254 intitolato La maledizione di Whitby, per una volta vale la pena iniziare subito con l’analisi della copertina di Enea Riboldi perché merita un’attenzione speciale. In un solo disegno infatti l’autore è riuscito ad omaggiare ritrattisti e paesaggisti del Romanticismo del calibro di Beechey, Turner e Friedrich con un’immagine tanto evocativa quanto suggestiva.
La storia architettata da Diego Cajelli, un autore di lungo corso in Bonelli e veri pilastro della serie (ma con incursioni su Zagor, Tex e persino su Nathan Never e Dylan Dog) si presenta con un lungo prologo ambientato a Whitby, nel North Yorkshire.
Il teatro della scena è un dichiarato omaggio a Bram Stoker ed al suo Dracula, capostipite della letteratura “vampiresca”; lo scrittore irlandese ha infatti ambientato proprio a Whitby gran parte del suo capolavoro, e la leggenda narra che il realmente avvenuto naufragio della Demeter (anch’esso citato nell’albo) sia stato fonte di ispirazione per il romanzo.
Una autentica maledizione legata ad una vecchia sedia in legno presente nel più antico pub di Whitby è lo spunto iniziale di un racconto nel quale si intrecciano numerosi temi che compongono la macrotrama di Dampyr. Tra i personaggi c’è infatti Dean Barrymore, vecchia conoscenza di Harlan, ma soprattutto assistiamo seppure in maniera velata ma non troppo al ritorno di uno dei suoi peggiori nemici, forse il principale dei Maestri della Notte e quello dotato delle maggiori capacità di influenzare il mondo con i suoi loschi intrighi. Al lettore il piacere di scoprire di chi si tratta!
Ciò che conta è l’unitarietà della storia narrata, che trova tutti i giusti agganci con la continuity della serie grazie alla ottima conoscenza del personaggio da parte di Cajelli. Ai disegni troviamo Clausio Stassi, qui alla sua terza prova su Dampyr, con delle tavole ricche di chiaroscuri e mezzetinte come la frequente ambientazione sotterranea richiede. Le tavole che includono dei flashback sembrano in alcuni casi addirittura acquerellate, mentre si denota una spiccatissima espressività di tutti i personaggi negativi, resi in maniera impeccabile, contro una certa fissità negli sguardi di altri comprimari.
Segnaliamo infine che, per completare la raccolta delle medaglie celebrative per gli 80 anni della Sergio Bonelli Editore, l’albo del mese ha in allegato la medaglia raffigurante Tesla e Kurjak.
Uscita: 05/05/2021
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 96
Soggetto: Diego Cajelli
Sceneggiatura: Diego Cajelli
Disegni: Claudio Stassi
Copertina: Enea Riboldi