Ci immergiamo oggi nuovamente in uno scenario che è un gioco di specchi tra serie a fumetti, quello tra Dylan Dog e Daryl Zed, e lo facciamo per recensire il secondo albo della serie intitolato Gioco al massacro.
Al termine del numero 1 di Daryl Zed avevamo lasciato l’eroe di questa miniserie composta da 6 albi in un tipico cliffhanger, impegnato come collaboratore di Scotland Yard in una delicata operazione (certo non nei metodi utilizzati!) per l’annientamento di un gruppo di “tafani” asserragliati in un edificio.
È uno della vecchia scuola Daryl, e perciò continua a chiamarli così i vampiri, esseri che nel suo universo parallelo sono parte integrante della realtà insieme ad altre categorie di mostri ai quali dà la caccia con una pistola a raggi che funziona solo nelle sue mani.
L’approccio alla storia contenuta in questo secondo albetto si rivela ancor più a base di azione, seguendo un paradigma che probabilmente ci accompagnerà fino all’ultima pagina: la squadra entra nel casermone a caccia dei tafani e si divide, ma Daryl è costretto a un tuffo nel passato quando si ritrova davanti una conoscenza di quando era ragazzino… ed affrontarla gli conferma una volta di più, se ancora ne avesse avuto bisogno, che “I mostri sono loro” e che tra bene e male non esiste nessuna zona d’ombra.
Una visione manichea della realtà in cui vive e che serve a rendere fluida la narrazione di Tito Faraci, per uno scontro tra buoni a cattivi che in questa occasione ha meno fasi di stallo legate alle citazioni metafumettistiche come accaduto nel primo numero.
Le 32 pagine si attraversano agevolmente e con un certo gusto, per lo meno per chi ama i racconti dalle atmosfere pulp e i dialoghi un po’ sbruffoni e spacconi dalla grana grossa, e molto è anche merito dei disegni di Nicola Mari dal tratto secco e minimale ma resi ancora più dinamici dai colori accesissimi di Sergio Algozzino. A confezionare una serie di sapore fortemente vintage ci pensano anche l’uso della puntinatura per le vignette e di una speciale carta ingiallita.
Siamo alle prese con un’operazione che attinge a piene mani da una creazione di Tiziano Sclavi e affidata a uno sceneggiatore solido come Tito Faraci: ora attendiamo di scoprire le successive evoluzioni a partire dall’albo N°3, per il quale ci sarà l’avvicendamento ai pennelli tra Mari e Angelo Stano.
uscita: 13/02/2020
Formato: 16 x 21 cm, colore
Pagine: 32
Soggetto: Tito Faraci
Sceneggiatura: Tito Faraci
Disegni: Nicola Mari
Copertina: Nicola Mari
Colori: Sergio Algozzino