Discoteche chiuse in tutta Italia e obbligo di indossare la mascherina dalle 18 alle 6 del mattino nei luoghi della movida. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha spiegato che il provvedimento si è reso necessario ed urgente a causa di un significativo aumento dei contagi al livello europeo. Con questo provvedimento si intende dare al Paese il segnale che bisogna tenere alta l’attenzione. Sono stati stabiliti anche alcuni aiuti agli imprenditori del settore. Lo stesso Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, si dice pronto ad affrontare danni economici ingenti, “ma non vedo alternative” ha spiegato. La maggior parte delle Regioni si sono dimostrate d’accordo con le decisioni annunciate dal Governo. Critico il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha attaccato il Governo con le solite e monotematiche polemiche: “Solo oggi sono sbarcati più di 200 clandestini, è surreale che il problema siano gli italiani, i baristi, i ristoratori, i ragazzi, i lavoratori. Questo Governo è incapace di difendere i confini, la salute ed i risparmi degli italiani, ma poi se la prende con i ragazzi che escono e che si vogliono divertire. È una follia”.
Al di là delle speculazioni politiche, in merito alle nuove disposizioni governative, tra la popolazione ci sono svariate opinioni personali contrastanti. Chi lavora nel settore della movida notturna, ovviamente, ha avuto da ridire sui danni economici che ne scaturiranno, così come anche sull’incongruenza di tale decisione se paragonata alle tante altre pericolosissime occasioni di contrarre il virus, come ad esempio sull’apertura delle frontiere. A difesa del Governo, si può sicuramente spezzare una lancia a favore del senso di forte equilibrio finora dimostrato dai nostri attuali leader politici, che si sono ritrovati a dover affrontare una situazione complicatissima ed hanno dovuto conciliare le esigenze sanitarie con quelle economiche. Ed è infatti a favore dell’economia che, durante questa fase 2 dell’epidemia italiana da Covid-19, si è deciso di convivere col problema dando ampio spazio al buon senso dei cittadini ed alle loro capacità di giudizio. Una fiducia troppo spesso tradita, con mascherine abbassate sul mento anche nei luoghi chiusi ed affollati, utilizzate solo in presenza di un eventuale controllo e soltanto, quindi, allo scopo di evitare eventuali multe. Un popolo, quello italiano, sempre “furbetto” senza capire che stavolta più che mai il danno sarebbe nuovamente ricaduto su sé stesso. Un danno, quello economico, che non potrà fare altro che aumentare, se le persone non capiranno in tempo che comportarsi correttamente rispettando le regole, in questo momento storico significa essere intelligenti e lungimiranti. Purtroppo, però, la troppa superficialità di alcuni rischierà di riportarci indietro, e non è escluso un nuovo lockdown durante la stagione autunnale, quando neanche più il clima servirà ad attutire la contagiosità del virus. Nel frattempo siamo circondati da vari tipi di ribelli, tra complottisti convinti che tutto sia una strategia politica, messa in atto allo scopo di instaurare la dittatura, ed una versione moderna e più demenziale degli ex figli dei fiori, convinti che sfumacchiare marijuana o sorseggiare un cocktail malfatto, li abbia resi più fighi e più immortali dei loro antenati che, invece, in giovane età probabilmente sarebbero sopravvissuti al coronavirus molto più di loro che al mattino aspettano ancora lo zuppone di mammà.
Convinzioni di onnipotenza che, se associate ai debosciati che siamo abituati a vedere in giro, fanno davvero ridere (con amarezza) ed oltretutto denotano una scarsissima cultura, sia morale che sociale. Chi finora ha fatto, e continua a fare anche adesso, sacrifici per contrastare la diffusione del coronavirus, non può restare indifferente di fronte a tanta idiozia. Ci sono molte persone che si sono sacrificate attivamente in questa battaglia, e continuano a farlo, come il personale sanitario in primis, ma anche come tutti coloro che hanno continuato a lavorare per la comunità durante i mesi più duri. Poi ci siamo noi che, seppure comodamente seduti sul divano di casa nostra, abbiamo fatto la nostra parte, più passivamente ma con grande senso di responsabilità. Ed infine ci sono loro, i fancazzisti senza rispetto per la vita, né per la loro né per quella altrui; coloro che impropriamente continuano ad utilizzare scuse come quella sulla “libertà personale” e sul “terrorismo psicologico” pur di non accettare l’ignoranza che li divora, alla stregua delle poco diverse esternazioni mediatiche contro gli immigrati, che davvero non c’entrano nulla, e non ci vuole una laurea per capirlo. A questi geni incompresi verrebbe proprio voglia di raccontare cosa è davvero il TERRORISMO, ma non lo capirebbero mai…