Da Pechino a Riyad, 12 anni dopo il risultato non cambia: il Napoli di Mazzarri viene derubato dall’arbitro, e a tempo scaduto cede all’Inter di Lautaro, che regala la Supercoppa ai suoi dopo una mezz’ora abbondante giocata con l’uomo in più.
Determinante, come lo fu Mazzoleni in Cina, è stato però lo sconcertante arbitro Rapuano, che ha espulso Simeone al quarto d’ora della ripresa, mostrando al Cholito in poco meno di 10′ due cartellini gialli, di cui il primo è apparso francamente inesistente.
La decisione dell’arbitro lascia ancora più perplessi alla luce di quanto visto nel primo tempo, in cui il fischietto riminese ha sorvolato su diversi interventi duri dei nerazzurri, in particolare di Calhanoglu, sanzionato solo al 42′ dopo almeno tre falli da ammonizione commessi in precedenza.
L’espulsione di Simeone ha rovinato la partita dei Campioni d’Italia, autori di una prova attenta nella prima ora di gioco, in cui hanno lasciato la sterile iniziativa all’Inter senza correre particolari rischi, e hanno provato a pungere in contropiede, come a inizio ripresa quando il destro a giro di Kvaratskhelia ha costretto Sommer a un intervento difficile.
La squadra di Inzaghi, in superiorità numerica, si è quindi riversata in massa nella metà campo avversaria, creando però pochi grattacapi al Napoli, e trovando la rete decisiva solo al primo minuto di recupero, quando Lautaro, abile nello smarcarsi a centro area, ha sfruttato il cross basso di Darmian battendo l’ottimo Gollini con un preciso destro rasoterra.
Niente Supercoppa quindi per il Napoli, che sperava di salvare la stagione portando a casa almeno un trofeo, ma che torna dall’Arabia con una compattezza e con uno spirito di gruppo ritrovati, oltre a qualche volto nuovo che potrà tornare utile nel girone di ritorno.
Oltre a quelli di Mazzocchi, Traore e Ngonge, è infatti ufficiale anche l’arrivo del centrocampista belga Dendoncker, prelevato dall’Aston Villa, mentre la prossima settimana dovrebbe essere completato anche l’acquisto del difensore argentino Neuhen Perez dall’Udinese.
Mazzarri spera che gli ultimi arrivati possano aiutare il gruppo nella rincorsa al quarto posto, che riparte oggi pomeriggio (ore 18) dall’Olimpico di Roma, dove il Napoli affronta la Lazio dell’ex Sarri in un delicato scontro diretto.
Il tecnico di San Vincenzo dovrà fare i conti con le numerosissime defezioni, visto che la squalifica di Simeone, maturata in Supercoppa, si aggiunge a quelle di Kvara e Cajuste, ammoniti nel finale del derby, e alle assenze di Osimhen e Anguissa, ancora in Coppa d’Africa, e degli infortunati Meret, Natan, Demme, e Olivera.
Formazione da inventare o quasi, dunque, e probabile conferma della difesa a 3, con Raspadori, Mario Rui e Zielinski uniche probabili novità rispetto alla formazione iniziale di Ryiad.
La Lazio è nettamente in vantaggio nel computo dei 68 precedenti giocati nella Capitale in Serie A, con 28 vittorie e 20 pareggi: l’ultima sfida è stata però vinta dal Napoli, che il 3 Settembre 2022 rimontò l’iniziale vantaggio biancoceleste di Zaccagni con le reti di Kim e Kvaratskhelia.
Il più recente successo casalingo risale al 20 Dicembre 2020, quando Immobile e Luis Alberto inflissero un netto 2-0 alla squadra allenata da Rino Gattuso.
C’era ancora Mazzarri sulla panchina del Napoli in occasione dell’ultimo pareggio: il 9 Febbraio 2013 fu uno splendido destro al volo di Hugo Campagnaro, giunto in pieno recupero, a vanificare la rete laziale di Floccari.
Se l’esito della finale di Supercoppa ha lasciato l’amaro in bocca a squadra, allenatore e tifosi, un risultato positivo a Roma potrebbe corroborare il cauto ottimismo scaturito dalle buone prestazioni fornite in terra araba, e rilanciare la caccia degli azzurri alla prossima Champions League.