“In questi ambulatori non esistono ‘signorine’. Ma le dottoresse”.
È diventato virale sul web in poche ore, generando non poche discussioni, questo cartello che i medici donna dell’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, azienda sanitaria di Napoli Nord 2, hanno deciso di stampare e attaccare al muro per esperlo all’utenza. L’invito, espresso in maniera chiara e, senza dubbio, cortese, si rivolge alle tante persone che, purtroppo, hanno ancora la cattiva abitudine di non rivolgersi alle professioniste – non solo nel campo medico, ma in tutti i settori – facendo riferimento alla professione e al ruolo rivestito, come comunemente si fa per gli uomini, ma chiamandole “signorine” o per nome e, spesso, senza neppure dar loro del Lei. In effetti, a ben guardare, questa distinzione che in molti persistono a fare nel modo di porsi verso le donne si traduce in una certa forma di ingiusto svilimento delle competenze femminili. A qualcuno potrebbe sembrare un’inezia, finanche ridicola, ma, invero, quella del “linguaggio inclusivo” e rispettoso è una questione molto importante in termini di lotta alle disuglianze e alle discriminazioni di genere che in Italia continuano a essere particolarmente marcate. In tal senso, c’è indubbiamente un lavoro culturale enorme da fare e l’attenzione pure agli aspetti linguistici ha la sua indiscutibile rilevanza. È anche attraverso queste dinamiche, difatti, che si veicola un cambiamento e un miglioramento.
Quello della parità di genere è un tema che non si può minimizzare o addirittura screditare, a dispetto di ciò che, molte volte, fa una certa Politica nostrana, la quale, spesso, con alcuni suoi esponenti, si rivela anche particolarmente retrive sul punto. Viviamo in un Paese dove la condizione femminile è ancora attanagliata da notevoli difficoltà ed è sotto agli occhi di tutti; basti pensare semplicemente all’altissimo tasso di disoccupazione e a quanto sia complicato per una donna poter percorrere serenamente una carriera professionale, soprattutto qualora diventi madre, e raggiungere livelli dirigenziali allo stesso modo degli uomini. Dipoi, questione ancor più importante, decostruire e scardinare discriminazioni e pregiudizi di genere significa anche iniziare a porre sempre di più un argine culturale ai fenomeni di violenza che, come riportano le cronache, si registrano con terribile frequenza, non di rado sfociando in veri e propri femminicidi.
Dunque, checché ne pensano alcuni, che non mancano di storcere il naso o di fare stupide ironie, noi, dal canto nostro, non possiamo che esprimere un plauso alla piccola, ma a suo modo grande, iniziativa delle dottoresse di Frattamaggiore che hanno deciso di esporre questo cartello. Dottoresse, appunto, non “signorine”.