Edizioni BD ha realizzato un nuovo interessante progetto chiamato 451 che vede come protagonista la fantascienza, una collana che indaga con curiosità su una società che è in continuo mutamento. Il progetto 451 ha aperto le danze debuttando Relazioni di Sheila Williams, La voce del fuoco di Alan Moore e L’uomo immaginario di Al Ewing. Ora è pronto ad arricchirsi con due nuove proposte: Il gene del talento e i miei adorabili meme di Hideo Kojima e Il mondo dopo la fine del mondo di Nick Harkaway.
Le prime 8 uscite saranno impreziosite dalle illustrazioni di Yuko Shimizu, artista giapponese che lavora a New York, artista visuale capace di tessere con il lettore un vero e proprio rapporto narrativo.
In autunno il viaggio continuerà riportando in libreria i pluripremiati Robert Silverberg e Fredric Brown, fra i più grandi interpreti della letteratura di genere. Claudia Durastanti ci introdurrà alla lettura del capolavoro di Anna Kavan, Ghiaccio, mentre Jeff Noon, ci condurrà nelle atmosfere noir e cyberpunk della quadrilogia dedicata ai Misteri di Nyquist.
Il libro The Gifted Gene and My Lovable Memes originariamente pubblicato in Giappone nel 2019, arriverà in lingua inglese solo ad ottobre. Sarà pubblicato da Viz con un nome abbastanza lungo e decisamente esplicativo: The Creative Gene: How books, movies, and music inspired the creator of Death Stranding and Metal Gear Solid. Questa volta un editore italiano è riuscito ad anticipare un colosso americano svolgendo un lavoro di adattamento di ottima qualità.
Ne Il gene del talento, ci si imbatterà in un concentrato di creatività attraverso una serie di saggi e racconti. Il lettore potrà viaggiare tra letteratura, cinema e manga assorbendo molti degli aspetti che hanno influenzato la cultura nerd.
Hideo Kojima è sicuramente una delle personalità più note e influenti nel panorama del game designing e non solo. Nasce a Tokyo il 24 agosto 1963, durante l’infanzia e la gioventù sviluppa una forte passione per il cinema e la letteratura d’avventura. Nel 1986 viene assunto dalla software house Konami, per la quale nel 1987 progettata e scrive Metal Gear , videogioco sviluppato inizialmente per MSX2 che sbarcò successivamente per MS-DOS, Commodore 64 e per Nintendo Nes, che fu la piattaforma dove il gioco ebbe il maggior successo commerciale.
Metal Gear ha gettato le basi per il genere stealth ed è stato il primo capitolo di una saga, che negli anni, ha ottenuto un’incredibile successo di critica e di pubblico, soprattutto con il capitolo chiamato Metal Gear Solid, pubblicato nel 1998 per la PlayStation di Sony. È anche noto per il suo ruolo di produttore nella serie Zone of the Enders, giochi di azione con mecha che trattavano di alcuni argomenti spinosi come il razzismo e l’inclusione è per due eccellenti avventure grafiche a tema fantascientifico, Snatcher del 1988 e Policenauts del 1994, prodotti noti per la qualità e per il taglio cinematografico.
Nel 2005 ha fondato Kojima Productions, una software house sussidiaria di Konami, diventando nel 2011 vice presidente di Konami Digital Entertainment. Nel 2015, Kojima Productions si è separata da Konami, diventando una software house indipendente. Finisce così un rapporto di collaborazione con la casa nipponica che durava da oltre trenta anni.
Dal 2017 al 2018 ha curato una rubrica per la rivista Rolling Stone dedicata al cinema, ai videogiochi e all’analisi delle differenze e analogie tra i vari medium.
Kojima ha successivamente annunciato una collaborazione con Sony per realizzare in esclusiva temporanea su Playstation 4, un videogioco chiamato Death Stranding, uscito poi nel 2019. Il gioco ha suscitato un certo clamore nel mondo videoludico, ma ha diviso sia il pubblico che la critica.
Nel libro Kojima ci parla del suo rapporto con la cultura pop e per farlo si rifà al concetto di meme, elemento comprensibile da molti, che crea un’immediata connessione con chi abbia avuto la stessa esperienza. Ed ecco che libri, film e musica, così come gli anime che adorava nell’infanzia legano immediatamente il lettore al game designer, ricordandoci che esiste, intorno a ognuno di noi, un mondo pronto a essere trasformato e a trasformarci ogni volta che interagiamo con le nostre passioni. E’ presente, tra l’altro, una conversazione con il musicista/attore Gen Hoshino la cui Pop Virus fa parte della colonna sonora di Death Stranding.
Il libro è decisamente interessante e piacerà particolarmente a chi ama il personaggio Kojima a 360°; seguendo attraverso le sue esperienze il percorso di crescita umana e professionale che ha portato a considerarlo un vero e proprio genio creativo. Ottimo infine il lavoro di lettering e la traduzione a cura di Davide Campari. Il progetto 451 di BD Edizioni conferma quello finora pubblicato con un prodotto di grande qualità.
Editore : 451 (14 luglio 2021)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 281 pagine
ISBN-10 : 8834920031
ISBN-13 : 978-8834920039
Peso articolo : 380 g