Un quadrato 3×3 Due linee verticali. Due linee orizzontali. Nove vignette per tavola. Questa struttura si ripete fissa per tutti i diciannove capitoli de La Lupa, la graphic novel di Lorenzo Palloni (Mooned, Scary Allan Crow), edita per la Collana Maestro da SaldaPress. Un cartonato dal formato inusuale: perfettamente quadrato, in coerenza con la struttura delle sue tavole.
Attraverso un accurato mosaico di episodi autoconclusivi La Lupa racconta la vita e la carriera di Ginger, donna e madre di famiglia impegnata che riscuote crediti nell’ambiente della criminalità della provincia italiana. Ed è brava, Ginger: con lei, prima o poi i clienti pagano. Anzi, non smettono mai di pagare. Non importa quanto brutale e umiliante per le vittime possano essere i mezzi di persuasione, alla fine sono tutti puntuali.
Grazie a dialoghi taglienti e calibrati, e un ottimo senso del ritmo narrativo, Palloni guida il lettore attraverso le strade e dentro le case di un quartiere italiano, svelando senza pietà gli inconfessabili segreti familiari che compongono il quadro della vulnerabilità individuale e collettiva. Grazie agli occhi gelidi della sua lupa, l’autore guarda attraverso le ombre della quotidianità, senza mai dissiparle. Anzi, è proprio la dimensione umbratile e oscura del reale, ad essere restituita. Ciò che sta dietro il giorno, dietro la legge. Dietro il libero arbitrio. Il lato oscuro delle vite collettive e individuali. L’eterna notte del ricatto e della vulnerabilità.
La scuola è dichiaratamente quella del grande noir, dalla quale provengono topos e atmosfere, seppur ripensate in un lessico familiare. Nello specifico, la lezione, fin dalla dedica in epigrafe, è quella dei “grandi maestri di carta Donald E. Westlake e Darwyn Cooke”. E l’influenza di quest’ultimo anche sul lato grafico sarebbe d’altronde difficile da ignorare. Quella del Cooke mago della sintesi grafica, innanzi tutto, che emerge dall’espressività dei personaggi che le poche linee precise restituiscono. Ma anche, e soprattutto del Cooke grande interprete del noir. Leggendo La Lupa è difficile non pensare ad esempio alle tavole di Parker, riadattamento “Cookiano” a fumetti della serie di romanzi di Richard Stark. Ancor meno è possibile non ripensare a Città di Vetro, altra grande graphic novel tratta dall’omonimo romanzo di Paul Auster. Proprio in Città di Vetro Cooke utilizzò la gabbia grafica della tavola come un mezzo di espressione autonomo. Come un modo per restituire ad un tempo le regolarità dell’io, il suo fragile equilibrio e il processo drammatico della sua frantumazione. Cogliendo appieno il senso del romanzo originale, Cooke restituì in tal modo appieno la metafora dell’investigazione come impossibile ricerca del sé. Ma questa è un’altra storia. Con una oscurità tutta sua.
Struttura grafica come elemento fondamentale della tecnica narrativa, dicevamo. La stessa idea che si ritrova nel percorso umano e narrativo de La Lupa, anche se con segno inverso, per così dire. Ne La Lupa l’ossessiva ripetizione dello schema 3×3 ingabbia gli eventi, dando tanto ai singoli episodi quanto alla trama orizzontale un senso di inevitabilità. Un sentore di incombente predestinazione, che però non ha nulla di metafisico, ma al contrario nasce dall’immanenza dei ruoli e delle decisioni.
Le quattro linee che dividono la tavola sono allora letteralmente la gabbia dietro e attraverso la quale si svolgono quelle vite. Nessun personaggio sembra avere scelta, mentre prende decisioni che finiranno inevitabilmente in tragedia. Tanto le vittime quanto la loro carnefice, Ginger, la Lupa, sono intrappolati in quella griglia, tra quelle sbarre invisibili costituite dalle esistenze che loro stessi si sono costruiti a vicenda.
L’epitome sta forse nel capitolo 14, in cui l’intera vicenda è raccontata attraverso un triplice sfasamento temporale, grazie al sapiente uso della tricromia. Tre linee narrative diverse, segnate da tre colori diversi, raccontano lo stesso drammatico episodio nella vita di Ginger, evocando un senso di risonanza, un reticolo di vincoli inevitabili, un sentiero invisibile tracciato dalle tante vulnerabilità umane.
Ginger, come i suoi clienti, come i suoi nemici, non fa eccezione. Chiamata a sopravvivere e a prendersi cura della propria famiglia, sceglie di farlo nel modo più feroce possibile.
Forse l’unico che conosce.
Un percorso obbligato, tracciato in un racconto dalla grandissima coerenza stilistica e concettuale che conduce il lettore per mano, attraverso un paesaggio desolante ma credibilissimo, verso un finale che sciocca senza stupire.
LA LUPA
Autore: Lorenzo Palloni
Casa Editrice: SaldaPress
Dati: 2019, 192 p., 22×22, cartonato, a colori, 22,00€