Come volevasi dimostrare: non sono serviti 4 gol al Genk e l’ingresso tra le migliori 16 d’Europa per salvare la panchina a Carlo Ancelotti, esonerato dal presidente De Laurentiis meno di 4 ore dopo la fine del match.
Ancelotti paga il lungo digiuno di vittorie in campionato, dove i 3 punti mancano dal 19 Ottobre (2-0 al Verona), ma soprattutto la scelta, chissà quanto condivisa con la società, di non procedere la scorsa estate ad un necessario rinnovamento di una rosa i cui senatori sembrano aver esaurito il loro percorso a Napoli, distratti da sirene di mercato, da beghe contrattuali, o incapaci di prendersi le responsabilità richieste dai ruoli che sono chiamati a svolgere nello spogliatoio.
Spazio dunque al più fido scudiero di Ancelotti in campo ai tempi del Milan, ovvero Gennaro Gattuso, che esordirà stasera (ore 18) contro il Parma di mister D’Aversa, una delle formazioni più interessanti di questo inizio di campionato.
Soltanto 17 i precedenti in serie A al San Paolo, visto che i ducali hanno partecipato alla massima serie per la prima volta solo nella stagione 1990/91: il Napoli si è imposto in 9 occasioni contro le 4 vittorie degli emiliani ed i 4 pareggi.
L’ultima “X” in schedina risale a 19 anni fa, ed anche in quella occasione si giocava a Dicembre: l’antivigilia di Natale del 2000 finì 2-2 con il Napoli di Mondonico che rimontò due volte lo svantaggio con i gol di Pecchia e Nicola Amoruso nel finale.
Pecchia era andato a segno contro il Parma al San Paolo anche il 26 Gennaio 1997, ma a siglare il successo degli azzurri di Gigi Simoni, in 10 contro 11 per l’espulsione di Turrini, fu una punizione-capolavoro (una delle tante messe a segno con il Napoli) del brasiliano Andrè Cruz, che battè Buffon mandandolo a sbattere contro il palo alla sua destra e mandando in delirio la curva B.
Il primo precedente al San Paolo, il 10 Febbraio 1991, finì 4-2 con doppietta (su rigore) di Diego Armando Maradona: nessuno poteva immaginare che quelle sarebbero state le ultime due reti in campionato al San Paolo del “Pibe de Oro”, che sarebbe stato squalificato di lì a poco per doping a seguito dei controlli eseguiti al termine del match contro il Bari del 17 Marzo.
Esattamente 22 anni fa, il 14 Dicembre 1997, arrivò il k.o più pesante subito in casa dal Napoli ad opera dei ducali: gli azzurri di Galeone furono travolti per 4-0 dal Parma di…Ancelotti, con doppietta del giovane centravanti argentino Hernan Crespo.
Fu l’ennesima figuraccia di un campionato disastroso, terminato con la retrocessione in serie B con l’ancora imbattuto record di 14 miseri punti raccolti.
L’ultimo precedente al San Paolo è il 3-0 del 26 Settembre 2018, con doppietta di Milik ed il gol di Insigne ad aprire le marcature.
Il Parma porta decisamente bene al capitano azzurro, che contro i ducali il 16 Settembre del 2012 mise a segno la sua prima rete con la maglia del Napoli, ovvero il gol del definitivo 3-1.
Un altro napoletano celebre mise a segno invece il suo ultimo gol in maglia azzurra in un Napoli-Parma: il 24 Aprile 1994 Ciro Ferrara diede l’addio al suo pubblico segnando il gol del definitivo 2-0 dopo la rete iniziale di Buso.
Ferrara avrebbe giocato la sua ultima partita col Napoli la settimana successiva, il 1 Maggio, conquistando la qualificazione in coppa Uefa grazie alla vittoria contro il Foggia di Zeman allo Zaccheria con il gol di Paolo Di Canio.
L’anno dopo il Napoli si giocò nuovamente l’Europa all’ultima giornata ed al San Paolo era ancora di scena il Parma: il 4 Giugno 1995 i partenopei si imposero per 1-0 grazie ad un rigore dell’ex Agostini, ma il gol dell’interista Delvecchio a San Siro al 92′ contro il Padova mandò in Uefa l’Inter a spese degli azzurri, per la disperazione del pubblico sugli spalti che si apprestava a festeggiare l’impresa degli uomini di Boskov.
Sono tantissimi i giocatori ad aver vestito entrambe le maglie, visto che Napoli e Parma si sono “aiutate” a vicenda quando una delle due compagini si è trovata in difficoltà economiche.
Ecco quindi che lo sgangherato Napoli di Ferlaino del dopo-Maradona fu costretto a cedere al Parma di Tanzi (e del DG napoletano Fedele…) molti dei suoi gioielli, da Zola, a Crippa, fino ad arrivare ai fratelli Cannavaro.
Viceversa, il solido Napoli di De Laurentiis ha prestato e venduto al Parma reduce dal recente fallimento i giocatori in esubero nella propria rosa, come ad esempio il portiere Gigi Sepe (unico ex che scenderà in campo sabato), cresciuto nelle giovanili azzurre, il centrocampista Grassi e l’attaccante Inglese (questi ultimi due acquistati dal Napoli ma mai scesi in campo con la maglia azzurra in gare ufficiali).
Oggi però le due squadre sono appaiate in classifica, per merito del Parma e soprattutto per demerito del Napoli.
Toccherà ora a Gattuso far ripartire il Napoli fin da stasera, per ritrovare il sorriso in campionato e dare la caccia al quarto posto, lontanissimo ma forse non ancora irraggiungibile: in bocca al lupo, Ringhio.