Tre frecce nel cuore di Giulietta: il Napoli si lascia alle spalle due settimane di veleni e sbanca Verona, trascinato da un ritrovato Kvaratskhelia, autore di una doppietta e di due esultanze a mò di arciere che tanto hanno fatto arrabbiare i tifosi di casa.
Era stata una vigilia ad alta tensione, sia per la conferenza stampa prepartita in cui Garcia e AdL hanno accusato i giornalisti di mancanza di rispetto e di notizie inventate, sia per i tafferugli avvenuti in mattinata alla stazione di Verona tra gli ultras partenopei e le forze dell’ordine, con tanto di lancio di fumogeni e cariche di alleggerimento.
Gli azzurri, scesi quanto mai opportunamente in campo con la tenuta bianca su cui campeggia il Vesuvio, dopo un paio di rischi corsi nei primissimi minuti, sono però stati bravi a concentrarsi solo sul campo, dove non si è avvertita l’assenza di Osimhen, sostituito egregiamente da Raspadori.
Proprio dall’ex Sassuolo, autore di una pregevole azione sulla sinistra, è partito il cross spinto in rete da Politano con un preciso rasoterra al volo di sinistro per il vantaggio del Napoli arrivato a metà primo tempo.
Gli azzurri, già padroni del campo da una ventina di minuti, hanno sfiorato ripetutamente il raddoppio, arrivato a un passo dall’intervallo grazia a Kvara, implacabile nel finalizzare un contropiede avviato da una respinta di testa di Rrahmani e sviluppato da una fuga di Politano, e a fulminare Montipò con un violento sinistro sul suo palo.
Il dominio azzurro si è sublimato a inizio ripresa con un’altra ripartenza da manuale: è stato ancora una volta Politano a servire Kvara in campo aperto dopo il vantaggio concesso dall’arbitro Abisso per un fallo su Raspadori, e il georgiano non falliva l’occasione di calare il tris, rientrando sul destro e infilando Montipò sul palo lontano.
Quando tutto lasciava presagire il poker partenopeo, è arrivato a sorpresa il gol della bandiera gialloblù, con Lazovic bravo a sfruttare un’incertezza di Di Lorenzo, ultimamente apparso un pò appannato, e a non lasciare scampo a Meret.
Il portiere friulano, già attentissimo a inizio partita, è stato poi autore di un paio di splendide parate che hanno risparmiato un finale di sofferenza a un Napoli un po’ troppo distratto nell’ultima mezzora.
E’ sicuramente presto per parlare di squadra ritrovata, anche se nell’ultimo mese l’unica partita realmente sbagliata è stata quella con la Fiorentina, ma senza dubbio questa vittoria regala maggiore serenità in vista dell’importante sfida di stasera (ore 21), quando gli azzurri sfideranno in Champions League l’Union Berlino, in quell’ Olympiastadion dove 17 anni fa Fabio Cannavaro alzò al cielo l’ultima Coppa del Mondo conquistata dalla nostra Nazionale.
Garcia non recupera Anguissa, Juan Jesus e ovviamente Osimhen, mentre dovrebbe partire titolare Olivera, tornato affaticato dall’Uruguay, e torna a disposizione Elmas, vittima di un piccolo infortunio alla vigilia del match di Verona.
In difesa Ostigaard prova a scalzare uno tra Rrahmani e Natan, mentre a centrocampo l’eccellente Cajuste, migliore in campo al Bentegodi, verrà sicuramente confermato.
In attacco dovrebbe toccare al Cholito Simeone, anche se l’ottimo Raspadori visto a Verona si candida a giocare ancora dall’inizio.
Come accaduto a Braga, anche questa sfida è una “prima assoluta” tra Napoli e Union Berlino, con gli azzurri che hanno vinto solo 3 volte e pareggiato in 5 occasioni nei 13 precedenti in Germania.
L’ultima sconfitta risale al 26 Novembre di 10 anni fa, quando i ragazzi di Benitez persero 3-1 (gol di Insigne) a Dortmund contro il Borussia di Klopp: una sconfitta che si sarebbe rivelata fatale, in un girone in cui gli azzurri finirono terzi a quota 12 per un gol subito in più.
E’ da 34 anni che il Napoli non pareggia in Germania, e quello è il pareggio più dolce che si possa immaginare: il 6 Maggio 1989, dopo il 3-3 del NeckarStadion contro lo Stoccarda, Diego Armando Maradona alzò al cielo la Coppa UEFA, tuttora unico grande successo continentale del club azzurro.
I partenopei sono in striscia positiva aperta in terra teutonica, visto che hanno vinto gli ultimi 3 confronti giocati: il 16 Aprile 2015 il poker targato Hamsik, Higuain e Gabbiadini aprì al Napoli le porte delle semifinali di Europa League, mentre il 22 Febbraio 2018 il 2-0 ottenuto a Lipsia dalla squadra di Sarri nel ritorno dei sedicesimi di Europa League non fu sufficiente a ribaltare l’1-3 maturato al San Paolo.
Infine, lo scorso 21 Febbraio è arrivata l’ultima vittoria napoletana in Germania, il 2-0 contro l’Eintracht a Francoforte targato Osimhen e Di Lorenzo, che aveva consentito agli azzurri di ipotecare il passaggio ai quarti di Champions poi perso col Milan.
Centrare un’altra vittoria in Germania significherebbe indirizzare fortemente le sorti del Girone, visto che i tedeschi sono ancora a quota 0, ma soprattutto solleverebbe ulteriormente il morale di una squadra ancora convalescente, in vista di un altro scontro diretto importantissimo, contro il Milan in campionato.