Per i sedicesimi di Europa League,la squadra di Sarri ha trovato il Lipsia,retrocessa come il Napoli dal girone di Champions League. Evitando le polemiche per la mancata qualificazione azzurra e del calo fisico che la squadra sta affrontando,la gara di andata che porterà alla finale di Lione del 16 Maggio,si giocherà al San Paolo il 15 Febbraio,fra i due match interni degli azzurri contro Lazio e Spal. Il 22 Febbraio ritorno in Germania. Ma chi sono gli avversari del Napoli? Un avversario non semplice,reduce dal secondo posto in Bundesliga lo scorso anno e di un ottimo cammino anche in questa stagione.
Ovviamente per chi ha avuto la fortuna di vivere il Napoli d’oro di Maradona e Careca non può non tornare indietro con la memoria in quel lontano 1989 in cui la vittoria della Coppa Uefa fu sancita anche grazie alle vittorie contro tre ostacoli teutonici. Finale con il Bayern Monaco,semifinale con lo Stoccarda e ai sedicisimi quello che un tempo si chiamava Lokomotive Lipsia. Erano altri tempi, un altro calcio, il muro di Berlino non era ancora caduto e gli azzurri di Maradona si scontrarono contro il Lokomotive,che oggi possiamo ritrovare in quarta divisione ma che in quel periodo giocava nel campionato della DDR. La partita fu giocata allo Zentralstadion di Lipsia,inaspettatamente fu il Lipsia a passare in vantaggio dopo una serie infinita di parate del portiere del Napoli, Giuliano Giuliani. Francini, riuscì sette minuti dopo a pareggiare,grazie al solito incredibile fraseggio fra Maradona e Careca. Il ritorno al San Paolo fu suggellato da una prestazione esemplare del Pibe de Oro che con due punizioni magistrali mandò in rete ancora Francini e fece capitolare la squadra tedesca con un autogol.
Quella fu l’ultima partita in una competizione europea giocata dal Lokomotive Lipsia. Con la caduta del muro e l’istituzione in un unico campionato tedesco,il Lomotive attraversò gli anni 90 fra alti e bassi fino a scomparire nei primi anni del 2000. Nacque nel 2009,grazie anche al noto marchio Red Bull, il Lipsia che riuscì a risalire il massimo campionato teutonico dalla quinta divisione alla Bundesliga fino ad accedere alla Champions. Un piccolo miracolo calcistico che non ha sicurcamente lasciato indifferenti i tifosi tedeschi. In Germania,infatti è la squadra più odiata,per via della totale mancanza di una vera tradizione calcistica,tanto che durante una partita di coppa,i tifosi avversari lanciarono in campo una testa di toro mozzata sventolando uno striscione polemico “Non potete comprare la tradizione: No al RB”.
Tornando ai giorni nostri e al calcio giocato,il Lipsia lo scorso campionato ha concluso la sua marcia al secondo posto,dietro agli extraterrestri del Bayern Monaco. Anche quest’anno gli uomini di Hasenhuttl sta facendo molto bene,merito del bomber Werner,che nello scorso campionato ha realizzato ventuno gol e quest’anno ne ha già siglati dodici. Una squadra giovane il Lipsia che vanta nelle sue file il giovane Naby Keita,che saluterà i suoi compagni a fine stagione per vestire i colori del Liverpool. Una squadra ostica e non semplice, fatto di giovani talenti e con la voglia di continuare il loro sogno Europeo. Ma,per chi vuole affidarsi alle tradizioni e alle superstizioni è giusto ricordare quel lontano 1989,dove proprio nei sedicesimi il Napoli incontrò i ferrovieri di Lipsia,concludendo la stagione alzando al cielo la Coppa Uefa…