Dopo anni ed anni di cine-panettoni, ormai divenuti inutili, finalmente la Medusa Film fa bingo affidando il tanto atteso compito, quello di rappresentare il Natale, a due ragazzi dalle grandissime potenzialità: Ficarra e Picone. E questi due ci riescono in pieno. E’ uscito in questi giorni, nelle sale italiane, il loro nuovo film “Il Primo Natale” e, noi di Senza Linea, abbiamo avuto la possibilità di incontrarli alla conferenza stampa di presentazione presso l’Hotel Vesuvio di Napoli. Una conferenza dai toni cordiali e leggeri a dispetto di una tematica quanto mai dura ed attuale: l’inclusione sociale. Se ci rapportiamo alle festività con frivolezza non noteremo mai il “vero significato” che queste dovrebbero avere ma, per fortuna, questo film, se ben seguito, può fornire le giuste risposte. Che si apra la riflessione, che l’uomo rimanga sempre più umano e che non si dimentichi mai cosa vuol dire “Amare”.
“A Palermo vive Salvo, un ladro di arte sacra, ateo convinto. A Roccadimezzo Sicula vive padre Valentino un prete affascinato dalla potenza iconica del presepe. Due mondi, i loro, molto lontani ma che stanno per incontrarsi o meglio per scontrarsi, proprio alla vigilia delle festività natalizie: per magia, o per chissà quale altra ragione, Salvo e Valentino si ritroveranno, infatti, in un enorme presepe vivente. E’ la Palestina dell’anno zero pochi giorni prima della nascita di Gesù. I due si troveranno ad affrontare, quindi, un viaggio fantastico in un mondo lontano che li porterà soprattutto a conoscere sé stessi, i loro limiti ma anche a riscoprire il loro coraggio di fronte al pericolo di un Erode incattivito dalla notizia della nascita del Re dei Re mettendo a rischio la loro stessa vita pur di salvare il piccolo Gesù.
Una storia che richiama in se più trame, tutte attualissime, e che regalano allo spettatore la “vera” consapevolezza del significato della parola “Natale”. Le contrapposizioni tra le musiche e le scene danno quel tocco di realtà surreale che ogni giorno, purtroppo, siamo costretti a vivere. E penso ad un film con una bella storia, accorata e commovente. Un messaggio di amore ed inclusione di cui tanto il pubblico ha bisogno. Sicuramente un successo, se non di botteghino, di moralità e sentimenti. Ficarra e Picone, per chi non ne fosse al corrente, nascono artisticamente venticinque anni fa. Siciliani doc, portano in giro la loro “sicilianità”; i personaggi che interpretano sono spesso ispirati a fatti e persone che esistono veramente. Per il cast di questo film hanno scelto di farsi accompagnare dai seguenti attori: Massimo Popolizio (Erode), Roberta Mattei (Rebecca), Giacomo Mattia (Isacco) e per la prima volta sugli schermi Giovanna Marchetti nel ruolo di Sara. I nostri due non bucano, anzi,…spaccano lo schermo con una storia quanto mai usuale trita e ritrita dandole una profondità d’intenti davvero unica e meticolosa.
Un film non per tutti; anche se non sembra, è davvero impegnato come concetto e merita un pubblico che ne sappia cogliere ogni sfumatura.