Volano via insieme al colpo di testa di Lindstrom le speranze europee del Napoli, che a Barcellona saluta la Champions, con il timore di non rivederla per un bel po’.
Gli azzurri escono sconfitti dallo Stadio Olimpico per 3-1, pagando a carissimo prezzo i primi 20′ in cui gli uomini di Xavi hanno imperversato su una squadra imprecisa e impaurita, oltre che conscia di giocarsi l’intera stagione in una serata.
Incassati in rapida successione i gol di Fermin Lopez, lasciato solo a centro area sul cross di un altrettanto libero Cancelo, e il raddoppio firmato in contropiede dallo stesso terzino ex Inter dopo il palo colto da Raphina, il Napoli si è finalmente liberato di ogni paura, reagendo con veemenza e approfittando dell distrazioni di un Barcellona probabilmente convinto di aver già chiuso la pratica.
La squadra di Calzona ha trovato alla mezz’ora il gol della speranza con Rrahmani, puntuale nel raccogliere l’assist di Politano in un’azione fotocopia di quella vista a Reggio Emilia col Sassuolo.
A quel punto è iniziata un’altra partita: i Campioni d’Italia hanno sfiorato il pareggio con il colpo di testa di Di Lorenzo alzato in corner da Ter Stegen, e hanno tenuto in costante apprensione il Barcellona fino a metà del secondo tempo, quando i cambi dell’allenatore catalano, e in particolare l’ingresso di Sergi Roberto, hanno ridato nerbo al centrocampo dei padroni di casa.
Anche grazie a qualche buon intervento di Meret, però, il Napoli è rimasto in partita, ed ha avuto con Lindstrom l’occasionissima per andare ai supplementari a meno di 10 minuti dalla fine.
Il danese, completamente solo a 4 metri dalla porta, ha però sciupato il perfetto assist di Olivera, mandando a lato di testa il pallone dopo aver preso anche la mira.
Il Barcellona, scampato il pericolo, non si è fatto pregare ed ha chiuso i conti a 5 minuti dal termine col solito Lewandovski, imbeccato a porta spalancata da Sergi Roberto dopo una perfetta combinazione di prima in puro “stile Guardiola”.
Il Napoli ha avuto anche il tempo di cogliere una traversa con Olivera, utile solo ad acuire i rimpianti di una serata che probabilmente sintetizza alla perfezione una stagione in cui i tanti, troppi errori hanno finito per rendere vano ogni sforzo di raddrizzare la rotta.
In quest’ottica, le residue speranze di agganciare una posizione utile per le coppe europee dell’anno prossimo passa attraverso un risultato positivo nel match in programma stasera (ore 20:45) a San Siro contro l’Inter, schiacciasassi in campionato ma reduce a sua volta dalla cocente eliminazione in Champions arrivata ai rigori a Madrid contro l’Atletico.
Calzona ha un unico dubbio, anche se molto importante: venerdì infatti Osimhen si è fermato per un risentimento muscolare e il suo impiego sarà incerto fino all’ultimo.
Per il resto, l’unica novità rispetto al match di Barcellona potrebbe essere rappresentata da Olivera sull’out sinistro, mentre è da escludere l’impiego di Zielinski, ormai da tempo promesso sposo proprio dei nerazzurri.
Il Napoli è ancora a caccia della decima vittoria a San Siro contro l’Inter, che si è invece aggiudicata ben 52 dei 78 scontri diretti giocati in casa in Serie A, ed ha vinto le ultime 5 sfide disputate al Meazza: il successo più recente dei nerazzurri risale al 4 Gennaio dello scorso anno, quando un gol di Dzeko interruppe la striscia di 11 vittorie consecutive in campionato dei ragazzi di Spalletti.
L’ultimo pareggio è lo 0-0 dell’11 Marzo 2018, mentre i partenopei non vincono dal 30 Aprile 2017, quando fu una rete di Callejon a regalare il successo agli uomini di Sarri e del suo vice…Calzona.
Stasera si concretizzerà il passaggio di consegne tra i Campioni in carica e quelli “in pectore”, ma la speranza è che, come accadde tra Napoli e Milan lo scorso anno, chi porta lo scudetto ancora sul petto tiri fuori l’orgoglio e una grande prestazione, per regalarsi ancora qualche chance di tornare in Europa.