Ci sono autori che possono esprimere il loro modo di scrivere in diversi campi della letteratura, che sia un racconto, un saggio o un libro di poesie, senza mai intaccare il proprio talento stilistico. Mariano Lamberti appartiene a quella categoria di scrittori che riesce, con parole semplici e ricercate, di evocare emozioni in ogni testo, con ironia, saggezza e una profonda conoscenza della scrittura. Fukyo, il nuovo libro edito dalla casa editrice NullaDie, rappresenta l’apice del suo percorso, che ci trasporta, attraverso un cammino diviso in tre parti, verso la conoscenza e l’accettazione del proprio io. E lo scrittore sceglie la poesia come forma di comunicazione, che riesce a dare il giusto colore e armonia all’intera opera. Pagina dopo pagina il lettore sarà inevitabilmente colpito, messo in discussione e alla fine rasserenato, in un turbinio di emozioni che annuncerà l’imminente nascita di un nuovo sole. In definitiva Fukyo ci dimostra con estrema semplicità che il mondo, soprattutto in questo momento storico, ha la necessità di poesia per affrontare al meglio la realtà.
Perché Fukyo?
Fukyo è una figura archetipica della tradizione buddista giapponese in particolare, questo Bodhisattva aveva la particolarità di inchinarsi a qualsiasi persona incontrava riverendo la sua preziosità/unicità , anche e soprattutto nel caso le persone lo insultassero e lo colpissero con pietre e bastoni. Ma la sua particolarità risiedeva nel fatto che lui si scansava sia dagli insulti fisici che da quelli verbali, tenendosi a debita distanza, perché la prima persona di cui onorava la sacralità era proprio lui stesso, dico nel libro “La sua gola non suona di umile pietà Cristiana ma di scaltra saggezza orientale”
Perché scegliere di raccontare attraverso la poesia invece della prosa?
La poesia almeno come la intendo io è una sorta di “autoconfessionemetafisica” , una forma di racconto sincretica delle proprie esperienze, una sorta di “building poem” un poema di formazione, rifacendosi alla tradizione del Bildung Roman.
Cosa prova Mariano Lamberti quando rilegge i suoi libri?
Spero sempre di rintracciare un miglioramento , un approfondimento del mio “percorso di Anima” per dirla alla James Hillman, di quanto la mia vita si sia evoluta o meno, cerco di rintracciare un filo rosso di esperienze formative.
Quanto hanno influito le discipline orientali nel tuo modo di scrivere?
Questo buddismo che io pratico da 26 anni è un Buddismo molto vicino alla tradizione occidentale, nonostante sia totalmente immerso nel concetto di impermanenza ci si può riconoscere in questa ricerca di un proprio punto di riferimento, che il buddismo identifica proprio nel non averlo. Sembra paradossale ma è così. Poi sicuramente nello stile privilegio un aspetto misterioso della scrittura più basata sul ritmo, il significato, il senso ultimo, risiede nella evocazione delle parole abbinate, sul loro suono inconscio, esattamente come avviene nella preghiera buddista.
Ogni tua opera dimostra una profonda conoscenza e cultura, cosa potresti consigliare a chi oggi si vuole confrontare con il mondo della letteratura?
Di scrivere scrivere scrivere e non aver paura di sbagliare Ci ho messo tanto a trovare un mio mondo/modo ed accettare il fatto che fosse condivisibile.
Progetti futuri?
A settembre uscirà il mio romanzo “La vita nascosta del tempo presente” romanzo storico a cui sono particolarmente legato dove metto in gioco molta della mia vita e delle mie esperienze trascorse e da poco ho ultimato questo film sperimentale dal titolo Doriana di cui ancora non posso rivelare nulla, ma presto né sentirete parlare.