93esimo minuto terminano i tempi regolamentari della finale di Coppa Italia tra Napoli e Juve giocata in un’atmosfera surreale e silenziosa della Capitale con l’eco fortissima delle sole voci incitanti delle due panchine.
Lo stop da Covid-19 ha imposto la rinuncia ai tempi supplementari per evitare un sovraccarico energetico e fisico per cui i tifosi si sono trovati di fronte alla dura realtà dei rigori avendo nella squadra rivale uno dei portieri -tuttora – piu forti al mondo.
Il doppio errore juventino ha fatto crollare le sicurezza tipiche dei neroazzurri e i partenopei non si sono fatti scappare l’opportunità di alzare la coppa e con la stessa grinta del capitano hanno sconfitto la Juve 4-2.
Ore 22:50 il Napoli vince la Coppa Italia.
La città ha seguito silenziosamente tutto il match…non ci sono state, infatti, agitazioni né imprecazioni, né sommovimenti nel mentre partita.
E i primi istanti di vittoria per chi ha avuto modo di sentire la città sono stati di sbigottimento e silenzio e di forte indecisione….si avvertiva un’aria mistica surreale in cui le limitazioni da lockdown si presentavano come l’alternativa alla felicità.
Dopo l’esitazione iniziale, é partita la forza liberatoria della vittoria! I napoletani, anche quelli combattuti dall’indecisione, sono scesi in piazza e si sono lasciati andare alla culla dei festeggiamenti pazzi e smodati.
E così in barba a tutte le regole che hanno incatenato la nostra vita quotidiana degli ultimi mesi, le misure anticovid sono saltate e finite nel dimenticatoio delle urla inneggianti la vittoria.
L’Oms, nelle parole del suo Direttore, ha bacchettato immediatamente la città e tirato le orecchie ai giovani tifosi scalmanati per le vie di Napoli in festa definendoli “sciagurati”.
Il grande assente per tutti i “criticatori”, giornalisti, esperti e politici, é il famigerato lanciafiamme del Governatore regionale! Mentre il Sindaco de Magistris difende la città che vanta quasi zero contagi da diverse settimane dalla fine del lockdown e richiama alla ragionevolezza e alla comprensione della forza incontenibile e della immediatezza dello spirito della vittoria.
Era naturale aspettarsi una esplosione di gioia con strade piene di gente inevitabilmente vicine e assembrate, con mascherine presenti si’ ma adibite ad altri fantasiosi usi, e purtroppo, per eccentricità eccessiva dei partenopei, con abusi di festeggiamenti e bagni ingiustificabili in fontane che divengono piscine e perdono il fascino della loro essenza di monumento storico.
La domanda che, però, nasce spontanea alla fine di tutto questo rumore é “se la vittoria avesse avuto un esito diverso cosa sarebbe accaduto a Torino, sarebbero stati tutti così più bravi dei napoletani da stare in piazza rispettando i 2 mq di distanza, mascherine, guanti, scacciando via il virus dalle strade della città per non disturbare la gioia della conquista del tanto agognato e meritato Trofeo???”.