Trama: A bordo di un elicottero giallo, una classe è in gita scolastica su un’isola vulcanica. Non appena atterrati iniziano le sorprese: scoprono la lava incandescente e i geyser, attraversano canyon su ponti sospesi e osservano pozze di fango bollente, mentre qualcuno si sofferma a raccogliere fiori… Tutto sembra procedere per il meglio quando, arrivati sul bordo di un enorme cratere, un bambino scivola accidentalmente e… scopre un mostro tenero e premuroso che, insieme ai suoi bambini, si prende cura di lui fino all’arrivo della squadra di soccorso. Dopo Gita sulla Luna e Gita sotto l’oceano John Hare ci regala un altro splendido libro senza parole, pieno di luce, poesia e adorabili nuovi amici.
Babalibri
Recensione: Le gite ideate da John Hare sono diverse ed originali: nessun museo, nessun monumento, ma si vola con un simpatico elicottero giallo, che ricorda il sottomarino dei Beatles, alle pendici di un vulcano.
I bimbi sono tutti in fila, ordinati, indossano mute con caschi ignifughi e scalano la vetta che li porterà al cratere. Un componente della scolaresca, si attarda a raccogliere fiori, ne dona uno alla maestra, ma una folata di vento li farà volare all’interno del cratere ed è proprio all’interno di questo che, lontano dagli occhi dei compagni farà conoscenza con le creature più fantastiche che possa immaginare. La sua sensibilità contagia i personaggi di lava che essendo infuocati non possono stringere i fiori, ma l’inventiva del bambino troverà una soluzione al problema.
Un silent book tenero e delicato, la mancanza di scritte permette anche ai più piccoli la piena autonomia di “lettura”. Un albo sul quale è bello soffermarsi, ammirarne le illustrazioni in acrilico a tutta pagina e scorgere piccoli particolari.
L’elemento principe è la natura: il vulcano con i suoi geyser, la bruciante lava che in questo caso non è vista come elemento distruttivo e, chiaramente, i fiori.
Per una volta l’uomo non ha intaccato la natura, non l’ha distrutta, ma con essa ha allacciato un rapporto d’amicizia senza sfruttarla o chiedere nulla in cambio. Il bambino che dona fiori ad una montagna di fuoco, un gesto di affetto e di gratitudine che il vulcano ricambia con sbuffi floreali.
Bellissima la dedica da parte dell’autore: “A sherry, perché i fiori non durano in eterno e le parole non sono abbastanza”.
JOHN HARE
Nasce in Kansas, dove trascorre la sua infanzia disegnando serpenti e scrivendo le avventure di un coccodrillo che combatte il crimine. Oggi vive a Gladstone, nel Missouri.