L’alcol è un fattore di rischio importante nello sviluppo di malattie epatiche e non solo. L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con la capacità di indurre dipendenza, il suo consumo non è utile all’organismo o alle sue funzioni. Secondo il Global status report on alcohol and health 2018 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicato il 21 settembre 2018, l’uso di alcol nel 2016 ha causato nel mondo circa 3 milioni di morti.
Purtroppo, nell’immaginario collettivo, il paziente a rischio di suddette patologie è in genere l’uomo di strada, disadattato e persistentemente ubriaco, ma in realtà non è così. A chi non piace accompagnare un buon pasto con un bel bicchiere di vino e magari concludere il tutto con un sorso di grappa o di amaro, quando però il bicchiere incomincia a diventare più di uno e il suo uso è quotidiano, potrebbero presentarsi dei problemi. Per evitare conseguenze pericolose, capiamo quali libertà concederci e quando invece è necessario tirare il freno.
Secondo il Servizio Sanitario Inglese (NHS – https://www.nhs.uk/conditions/alcohol-misuse/), il rischio di salute correlato ad abuso alcolico è dato da un consumo di alcol di 14 unità a settimana. Un’ unità alcolica contiene circa 10 g di alcol puro. Le linee guida europee EASL (European Association Study Liver – https://easl.eu/wp-content/uploads/2018/10/EASL-CPG-Mgmt-ALD.pdf) considerano un rischio per la salute un consumo quotidiano di etanolo di 12 g per le donne e 24 g per gli uomini, pari a circa 2-3 unità alcoliche. Non pensiate che siano valori irraggiungibili o lontani dal nostro abituale consumo. Infatti un’unità alcolica è contenuta in una mezza pinta di birra (3.6%) o in uno shot di superalcolico di 25 ml, mentre un bicchiere di vino (gradazione 12%) di 250 ml contiene 3 unità alcoliche (24 g). In fondo queste quantità non sembrano pericolose ed inoltre, in chi è abituato, non inducono evidenti alterazioni dello stato di coscienza. Esistono diversi professionisti che la sera, dopo uno stressante lavoro, si concedono qualche bicchiere di vino, utile anche a conciliare il sonno, ma come detto un uso costante può nel tempo creare un danno al nostro organismo. Oltre al moderato utilizzo quotidiano, vi è un altro problema sempre più comune, in particolar modo nei giovani, che viene definito come “Binge drinking”.
Secondo le line guida EASL il Binge drinking è definito come il consumo entro circa 2 ore di quattro o più bevande alcoliche per le donne e cinque o più bevande per gli uomini, considerando che ogni bevanda alcolica standard contiene 10 g di alcol. Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute riguardanti gli anni 2017-2018 (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2844_allegato.pdf), il binge drinking rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata, nella fascia di età fra i 18 ed i 24 anni, i dati del 2017 mostrano che tale fenomeno riguarda il 22,3% dei maschi e l’11,5% delle femmine di età tra i 18-24 anni.
Le patologie indotte da un abuso di alcol sono diverse e non riguardano solo quelle epatologiche, come epatite cronica e cirrosi, ma coinvolgono molti altri sistemi ed apparati come:
- Apparato gastroenterico (esofagite, gastrite, , pancreatiti e tumori)
- Sistema nervoso centrale e periferico (atrofia cerebrale, polinevriti)
- Cardiovascolare (infarto miocardico, tromboflebiti, vasculiti)
- Endocrino-riproduttivo (infertilità, impotenza, diminuzione del desiderio sessuale, alterazioni ormonali),
- Tumori, in particolare dell’oro-faringe, dell’esofago, del colon-retto, della laringe, del fegato e della mammella
Inoltre, da sottolineare che in caso di gravidanza è assolutamente sconsigliata l’assunzione di qualsiasi bevanda alcolica, poiché può essere associata ad alterazioni della crescita del feto con sviluppo di malformazioni delle cellule nervose e conseguente deterioramento del livello funzionale e cognitivo.
Quindi, a tutti gli amanti del buon bere è d’obbligo suggerire estrema moderazione nel consumo quotidiano di alcol e magari concedersi un buon bicchiere di vino o una rinfrescante pinta di birra il sabato sera con gli amici.
Fonte: Ministero della Salute