I cuochi a Napoli si chiamano cuceniere,nel Settecento,e fino ai primi anni del secondo dopoguerra,però tutti aspiravano al glorioso appellativo di Monzù! La parola,sembra,derivi dalla corruzione francese di monsieur,cioè signore. Il rango tanto agoniato,che in tempi moderni possiamo definire chef,era notevole fin dai tempi degli Angioini,ma guadagnò importanza al tempo di Maria Carolina d’Asburgo,moglie di Ferdinando IV.Alcuni Monzù storici e famosi sono stati,Gesualdo Carbone, Antonio Allocca, Alfonso Cascella,Giovanni Starace. Quest’ultimo,è ricordato particolarmente alla corte dei Borbone, si racconta che in onore di Maria Sofia,moglie di Francesco II,cucinò un timballo speciale.Per farlo utilizzò i mezzanelli,che da quel giorno furono conosciuti come “Maccheroni della Regina“.E’ chiaro,quindi che Monzù era un titolo di benemerenza,un mero attestato di bravura. Si racconta che Domenico Testa, convocato al Bosco di Capodimonte,per preparare pizze in un forno allestito all’interno del bosco,durante un ballo regale.L’unico compenso che pretese di essere fregiato del titolo di Monzù!Alcuni maghi dei fornelli,presero il nome dalle famiglie aristocratiche che li ingaggiavano: Monzù Alfonso ‘e Sirignano, Monzù Vincenzo ‘e Compagna e tanti altri. I nostri Monzù erano di impareggiabile e ineguagliabile bravura,a Sorrento,per esempio,nella villa Cortchacow,Monzù Vincenzo Attolino,fece preparare,in onore di Xenia,la sorella dello zar,una culebiaka,che in Russia non riuscirono mai ad eguagliare!Molti,nel tempo,più intraprendenti,passarono dalle dimore dei nobili alla gestione di Trattorie. Fra i più famosi non possiamo dimenticare Monzù Arena,che aprì sul mare di fronte al castello del Carmine e Monzù Luigi ‘o Vasto.E come non ricordare Monzù Garibaldi,che creò un timballo di pomodori che ricordava nella forma il rosso copricapo dell’eroe dei due mondi.Gli aneddoti,sono tantissimi e con il passare del tempo questa figura prese sempre più importanza,tanto da diventare anche un classico presepiale,con capello e grembiule,davanti la sua locanda.In alcuni casi era rappresentanto anche con un paio di corna,ma soltanto perchè nella classica “Cantata dei pastori” Belfagor si travesta da cuoco.Ultimo della stirpe,di cui si ha memoria è Monzù Alfredo ‘Riario,maestro di Vittorio Vizioli,che inventò il “Dolce religiosa”,benchè fosse apertamente un uomo di sinistra.Il termine negli anni 50 iniziò a divenire obsoleto,fino a modificarsi nel moderso Chef.Ma la fama dei Monzù napoletani resiste nei secoli come simbolo di una cucina unica al mondo!