Aggancia il quinto posto il Napoli di mister Gattuso: un risultato che ai più potrebbe sembrare tutt’altro che esaltante alla luce dei proclami della vigilia del campionato e degli ultimi, recenti, piazzamenti. A parer di chi scrive, un piccolo miracolo calcistico del tecnico calabrese che ha lavorato su testa, cuore e gambe dei calciatori, trasformando l’armata Brancaleone che vagava per il campo tra novembre e gennaio, in una squadra di calcio vera che deve solo mangiarsi le mani se non parteciperà alla prossima Champions.
La vittoria per 2-1 contro la Roma è netta e meritata, nonostante le solite deliranti conferenze stampa dei mister avversari (Fonseca nel caso di specie) che continuano a perdere partite senza fare un tiro in porta, accampando scuse e maledicendo la sorte e gli episodi sfavorevoli.
Due gol, la solita traversa e almeno cinque interventi decisivi di Pau Lopez a fronte di una serata di assoluto relax di Meret, battuto, incolpevolmente, dall’unico tiro scagliato dalla Roma nello specchio della porta partenopeo.
L’orario della gara (21.45, che qualcuno ne sveli il motivo!!!), le porte chiuse, le prospettive reali in campionato e il pranzo domenicale dei napoletani mettono a dura prova le palpebre dei tifosi schierati sui divani di casa: questo calcio di luglio è difficile da guardare: troppe partite ravvicinate, le voci dei protagonisti avvertite in modo chiaro dalla tv, tutto irreale. Il protocollo covid, poi, con le squadre che entrano separate salvo poi incontrarsi sul campo, è qualcosa di davvero poco comprensibile.
Tutto sommato la gara non è male, il Napoli ci mette voglia e qualità, la Roma non disdegna controffensive pericolose: nel primo tempo almeno quattro le occasioni clamorose sprecate dai padroni di casa: prima Fabian si fa murare dall’estremo giallorosso, poi tocca a Zielinski la stessa sorte, la traversa ferma Milik con Callejon che manca il tap in di testa da un metro e poi ancora Milik è fermato dal portiere capitolino.
Nella ripresa, con la stanchezza (e il sonno!!!) che avanza e le squadre che si allungano, la gara diventa più divertente. Callejon porta avanti i suoi con l’inserimento tipico che ne ha contraddistinto l’avventura napoletana (bellissimo il cross di mario Rui), ma poco dopo pareggia la Roma con MKhitaryan.
Gli azzurri non demordono e, spinti da uno strepitoso Insigne, si lanciano in attacco per vincere la gara.
Il capitano azzurro è il migliore in campo ed è lui a decidere la contesa: il suo “solito” tiro a giro stavolta è perfetto e si insacca all’incrocio dei pali. Grande gioia per il capitano, bacchettato da Gattuso dopo la gara così e così in quel di Bergamo.
Arriva anche la terza rete azzurra di Di Lorenzo, annullata per giusto fuorigioco dall’arbitro Rocchi: la Roma non riesce più a rendersi pericolosa (terza sconfitta consecutiva per i giallorossi in crisi di risultati e con grossi guai societari) ed è anzi ancora il napoli a sfiorare la terza marcatura con Mertens.
I risultati di questa giornata hanno indirizzato lo scudetto 2020 verso la “solita” Juve(4-1 al moribondo Toro di Longo): la Lazio è crollata in casa contro il Milan, l’Inter ha fatto altrettanto contro il Bologna. Evidentemente questo surreale calcio di luglio inizia ad avere effetti nelle gambe e nella testa dei calciatori, con il fattore campo che ormai è solo un concetto teorico.