Ai Supereroi azzurri non riesce l’ultima impresa: il Napoli di Spalletti si fa rimontare due gol dal Bologna, e dice addio alla possibilità di stabilire il nuovo record di punti nella storia del club, che resta quello di 91 punti ottenuto dagli uomini di Sarri nella stagione 2017/18.
Eppure gli azzurri, andati subito in vantaggio con il solito Osimhen su gentile regalo di Skorupski, erano sembrati in pieno controllo del match, nonostante la squadra di Thiago Motta avesse provato a impensierire Gollini con un paio di spunti di Arnautovic.
Il raddoppio di “Air Victor”, giunto a inizio ripresa con un preciso destro tra le gambe del portiere felsineo su invito di Bereszynski, ha forse fatto rilassare eccessivamente i partenopei, che dopo aver sfiorato anche il terzo gol con Zerbin sono progressivamente spariti dal campo, anche perché i cambi operati da Spalletti (Raspadori e Simeone per Kvara e Osimhen) non sono risultati efficaci come in tante altre occasioni.
Il Bologna, accorciate le distanze grazie al tap-in di Ferguson dopo la respinta di Gollini su Sansone, ha quindi premuto alla ricerca del pareggio, arrivato a 10′ dalla fine con l’incornata di De Silvestri da calcio d’angolo, e nel finale ha provato anche a vincere la partita, vedendosi annullare il terzo gol per un netto offside di Sansone.
Il dispiacere per il record “collettivo” sfumato si compensa con la quasi certezza del primato individuale raggiunto da Osimhen, capocannoniere del campionato con 25 reti, che con la doppietta rifilata ai rossoblù ha staccato Lautaro Martinez fermo a quota 20 a una sola giornata dalla fine del torneo.
Non resta dunque, per chiudere una stagione indimenticabile, che il gran finale, ovvero la consegna della Coppa ai Campioni d’Italia, prevista alla fine dell’ultima partita in programma oggi (ore 18:30) al “Maradona” contro la Sampdoria, che saluta la Serie A dopo l’aritmetica retrocessione arrivata ormai da tempo.
Non ci sarà Kim, squalificato dal giudice sportivo, e chissà che quella del “Dall’Ara” non sia stata l’ultima gara in maglia azzurra per il portentoso difensore coreano, ambito dalle grandi d’Europa che potranno assicurarselo pagando la clausola rescissoria di circa 60 milioni, attiva nei primi 15 giorni di Luglio, senza che il Napoli possa opporre resistenza.
Chi ha già annunciato il proprio addio al popolo partenopeo è invece proprio Luciano Spalletti, vero artefice della macchina perfetta ammirata quest’anno: il tecnico di Certaldo ha annunciato un anno sabbatico, lasciando intendere di non poter garantire un’altra stagione del livello di quella che sta per concludersi.
Pur lasciando l’amaro in bocca ai tifosi azzurri, la scelta di Spalletti oltre che assolutamente legittima è anche decisamente comprensibile, e va dunque rispettata: l’allenatore toscano lascia quindi da vincitore, ritagliandosi un posto nella storia del Napoli e nel cuore di tutti i suoi sostenitori.
Con i blucerchiati potrebbe tornare in campo Mario Rui, che ha svolto gli ultimi allenamenti in gruppo, e molto probabilmente troveranno spazio anche Gaetano, Zerbin e altri giocatori meno impiegati in passato.
La Sampdoria ha vinto solo 9 volte a Napoli in Serie A, mentre gli azzurri hanno ottenuto il triplo dei successi, 27, nei 55 precedenti giocati nel massimo campionato.
I liguri non espugnano Fuorigrotta da un quarto di secolo: il 19 Aprile 1998 una doppietta di Laigle sancì l’ennesima sconfitta di un Napoli che sarebbe retrocesso dopo aver raggranellato solo 14 punti.
L’ultima vittoria degli azzurri risale allo scorso campionato, quando una spettacolare mezza rovesciata di Petagna regalò i tre punti alla squadra di Spalletti, ridotta all’osso tra infortuni e Covid: era il 9 Gennaio 2022.
Il pareggio manca dal 30 Agosto 2015, quando i ragazzi di Sarri, all’esordio casalingo sulla panchina del Napoli, si fecero rimontare dalla doppietta di Eder, che vanificò quella iniziale di Gonzalo Higuain.
L’aver dominato una stagione in lungo e in largo aveva fatto presagire un futuro all’insegna della continuità, ma il sicuro commiato di Spalletti, quello probabile di Giuntoli e la possibilità che ci sia qualche altra cessione eccellente oltre a quella di Kim costringeranno il Napoli a un’altra piccola rivoluzione.
Il Presidente De Laurentiis, però, ha dimostrato proprio quest’anno di saper gestire al meglio anche i momenti più delicati.
Al futuro, comunque, si penserà da domani: oggi è ancora il momento di premiare, celebrare e festeggiare i Campioni.