Dopo la sosta per le Nazionali torna la Serie A, che prova anche a lasciarsi alle spalle le polemiche per lo sconfortante epilogo della vicenda Acerbi-Juan Jesus, conclusasi con l’assoluzione dell’interista accompagnata da una sentenza che, in perfetto tempismo con il periodo pasquale, avrebbe fatto invidia persino a Ponzio Pilato.
Pur comprendendo la difficoltà di condannare in assenza di prove oggettive o di testimonianze, la scelta di Mastandrea di credere, senza alcun riscontro appunto, alla versione di Acerbi, dando quindi per certa un’offesa di matrice non razzista a differenza di quanto sostenuto da Juan Jesus, lascia francamente sgomenti.
Non si può che giungere, quindi, a una conclusione tanto semplice quanto amara, che non ha bisogno di ulteriori considerazioni o commenti: in Italia, nel 2024, la parola di un bianco vale più di quella di un nero.
Il Napoli, con un comunicato finalmente impeccabile, ha mostrato solidarietà al difensore azzurro ed ha giustamente annunciato che non aderirà alla seconda giornata della ridicola campagna “keep racism out”, evitando ulteriori buffonate e non applicando la patch indossata proprio a San Siro.
Juan Jesus inoltre dovrebbe essere capitano nella delicatissima sfida in programma oggi (ore 12:30) al “Maradona” contro l’Atalanta, diretta concorrente per un posto in Europa e distante due punti dagli azzurri, anche se con una partita in meno visto il rinvio del match con la Fiorentina legato alla tragica scomparsa del DG viola Joe Barone.
Come al solito, le Nazionali hanno portato cattive notizie: stavolta a fermarsi è Kvaratskhelia, che durante i tempi supplementari della sfida playoff tra Georgia e Grecia che ha poi sancito la qualificazione, ai rigori, della sua squadra ai prossimi Europei, è stato costretto a chiedere il cambio per un problema all’inguine.
A prendere il posto di Kvara dovrebbe essere Raspadori, mentre Osimhen, rientrato in gruppo in settimana, dovrebbe guidare il centro dell’attacco; a centrocampo Traore dovrebbe essere ancora preferito a Zielinski, anch’egli reduce dalla qualificazione della Polonia ad Euro 2024, mentre in difesa i “soliti” Mario Rui e Olivera si giocano il posto sull’out sinistro.
Kvaratskhelia era stato il grande protagonista dell’ultima vittoria del Napoli, che è nettamente in vantaggio nel computo dei precedenti giocati in casa in Serie A con ben 35 successi.
L’11 Marzo dello scorso anno il georgiano mise a sedere 8 avversari prima di scaraventare il pallone sotto la traversa e realizzare quello che è stato giudicato il gol più bello di tutto il campionato, mentre fu Rrahmani a fissare il risultato sul 2-0.
Alla stagione precedente risale il più recente dei 7 successi atalantini: Malinovsky, Demiral e Freuler firmarono le reti del rocambolesco 2-3, vanificando i gol di Zielinski e Mertens.
E’ dunque il pareggio il risultato che manca da più tempo: il 30 Ottobre 2019 fu Ilicic a siglare il 2-2 dopo le reti di Maksimovic, Freuler e Milik e soprattutto pochi secondi dopo un nettissimo rigore negato da Giacomelli al Napoli per fallo di Kjaer su Llorente.
Calzona e i suoi sono obbligati a vincere per sperare: non è detto che un successo riavvicini gli azzurri alla zona Champions, ma questo è il primo di tanti scontri diretti da portare assolutamente a casa, per continuare a coltivare il sogno di giocare ancora in Europa.