Grazie alla diffusione di articoli che descrivono in modo dettagliato l’identikit del narcisista, le donne hanno imparato a riconoscerlo ma, allo stesso tempo, sono impossibilitate dal non rimanerne attratte.
Catturate dal suo fascino se ne innamorano e solo con il passare del tempo si rendono conto di quanto questa relazione è dannosa e dolorosa.
La donna “del” narcisista, sopravvive nell’ ombra di un uomo che la consuma.
Si lascia ridurre a nulla dalla sofferenza fino a dimenticarsi di sé, pur di continuare la relazione intrapresa.
È di abitudine comune guardare l’altro e credere che egli debba cambiare per far si che noi possiamo star bene. Pretendere di cambiare l’altro è un pensiero, un desiderio comune a tutti, ma questo, non porta a nulla. Non porta a nulla per il semplice fatto che se siamo caduti nella rete tessuta da un narcisista è perché noi siamo l’esatto suo opposto. Focalizzati sull’altro non riusciamo a vedere noi stessi. Attenti, generosi ed accudenti, fin troppo empatici e caratterizzati dall’angoscia della libertà.
Come due pezzi di un puzzle che hanno un incastro perfetto. Una volta uniti entrambi sostengono la reciproca dipendenza.
Un incastro perfetto di due personalità entrambe non equilibrate. Entrambe che non riconoscono la necessità di un lavoro su sé stessi per stare bene.
La donna del narcisista fa risplendere il suo uomo. Il narcisista fa credere alla sua donna che è solo grazie a lui che lei può sentirsi adeguata e donna.
Un incastro perfetto fino al momento in cui il narcisista una volta raggiunta l’unione con la sua donna, ha paura di perdersi in essa e di conseguenza, perdere la sua libertà. Sente la necessità di allontanarsi. Al contrario, la sua donna per paura della libertà si pone a servizio del narcisista. Lo asseconda. Fa di tutto per rendersi indispensabile. Ci riesce.
È a questo punto che il narcisista mette in atto comportamenti tali da rendere la donna come un oggetto. La priva di tutto ciò che la fa essere “altra”, diversa da sé. La manipola attraverso la comunicazione in modo da annullare le differenze di valutazione e di giudizio. La priva della fiducia in sé stessa e della capacità di pensare da sola. Bugie e tradimenti caratterizzano il rapporto che il narcisista costruisce.
Dunque, il narcisista è un uomo che mette al centro della vita sé stesso e non vede l’alto. È impossibilitato a provare empatia, disattento, avaro, incurante e irresponsabile. Vive un amore fragile, un amore pronto a rompersi al primo problema. Vive l’angoscia della perdita di libertà, oggettiva l’altro e si rende insostituibile.
La donna del narcisista è focalizzata sull’altro e non vede sé stessa. È empatica, attenta, generosa, accudente e responsabile. Vive un amore infrangibile, che resiste a tutto. Vive l’angoscia di libertà, idealizza l’altro ed è intercambiabile per il narcisista.
Come due poli opposti essi si attraggono.Smettere di guardare al narcisista, smettere di volerlo riconoscere a tutti i costi per sfuggirgli potrebbe essere un primo passo per evitare di rimanere intrappolati nella sua rete.
Guardare a sé stessi, raggiungere una maggiore consapevolezza del proprio essere porta a vedere i limiti dell’altro, a comprenderli e ad amali senza subirli e tollerarli.
Essere attenti ai propri bisogni, interessi desideri e relazionarsi all’altro senza mettere totalmente in discussione se stessi ma cercare e ricercare nella relazione se stessi, può condurre a vedere l’altro in modo diverso, senza idealizzarlo. Imparare a non farsi coinvolgere emotivamente dai disagi, creare i giusti confini di tempi e di spazi, rispettarsi e avere fiducia in sé stessi sono le basi per non essere intrappolati in una relazione dannosa e pericolosa.
Il narcisista e la sua donna, un legame ad incastro perfetto

Psicologa ad indirizzo sistemico relazionale