Da venerdì è disponibile Neon Genesis Evangelion sulla piattaforma streaming Netfilx, il celebre anime degli anni ’90 è divenuto cult grazie alcuni elementi come il mecha design innovativo, la trama e l’ analisi psicologica dei protagonisti. Un viaggio quasi onirico tra introspezione umana e violenza bruta degli “angeli”, misteriose ed astratte creature ancestrali il cui scopo è quello di distruggere la terra. Solite polemiche pretestuose social? Forse no. La premessa da fare è che Netflix ha dovuto ridoppiare la serie, non detenendo i diritti dell’ adattamento originale.
Il nuovo adattamento è più fedele alla versione giapponese ma non è piaciuto ai fans, ma non solo. La nuova versione è curata da Gualtiero Cannarsi, storico adattatore dei film di Studio Ghibli, è stato giudicato artefatto, inutilmente pomposo, sgrammaticato e, a tratti, incomprensibile. I problemi riguardano anche la scelta di identificare l’ l’Eva-01 come ‘Unità Primaria‘ e chiamare militarmente per cognome anziché per nome i vari protagonisti.
Ai cultori di Evangelion serviranno pochi minuti per rendersi conto che c’è qualcosa che non va, i ragazzi della “Generazione MTV”, cioè quelli che hanno scoperto l’animazione giapponese grazie alla programmazione della ex rete televisiva musicale cult degli anni ’80 e ’90 storceranno il naso non solo per un adattamento che ha stravolto il primo adattamento italiano, ma anche per alcune scelte nell’adattamento dalla lingua giapponese, dato che qualcuno deve aver pensato che valesse la pena ignorare le regole basilari della lingua italiana per tradurre in modo letterale le espressioni utilizzate in giapponese.
La soluzione? Optare per la visione in lingua giapponese con sottotitoli in italiano.