Trama: Quando arriva un nuovo fratellino, gli equilibri saltano e le attenzioni si riversano su di lui. Allora la piccola Lily, che per la verità aveva chiesto un gattino, non un fratellino, decide di andare a vivere nella casetta sull’albero…
Un albo illustrato accogliente, dedicato a tutti i primogeniti e alle mamme che si accorgono di tutto, vedono tutto, comprendono tutto.
Edizioni Corsare
Recensione: Lily aveva chiesto un micetto, ma al suo posto arriva un fratellino che tutto è tranne che piacevole: sbava, puzza, piange e soprattutto le ruba tutte le coccole, insomma, una spina nel fianco! La piccina, stanca di questa storia prepara uno zainetto con le sue cose e se ne va a vivere sulla casetta sull’albero con l’intenzione di non scenderne più, la vita in casa, con quell’esserino orribile è diventata impossibile.
Mentre fa merenda tra i rami, riceve la visita della sua lungimirante mamma che dopo aver giocato con lei e avendo visto la moltitudine di pupazzi, le chiede quale sia il suo preferito. Lily non indugia, afferma che vuole bene in egual modo a tutti, ma con orsetto, essendo il più piccino di tutti, deve per forza comportarsi differentemente data la giovane età.
La mamma, le risponde che ha una situazione del tutto uguale a casa sua… Lily, afferra subito il messaggio e le cose cambieranno.
Quella di Lily è una circostanza comune nei bambini, l’essere gelosi del nuovo arrivato è normale e fisiologico: ci si sente messi da parte e l’antipatia per il fratellino o la sorellina cresce ogni giorno di più. L’albo sottolinea il primo grande cambiamento che un bambino dovrà affrontare secondariamente alla nascita di un bebè e, le reazioni possono essere le più disparate: c’è chi reagisce come Lily; chi fa finta di nulla, ma nel suo intimo soffre per le ridotte attenzioni; chi ne sarà felice; chi andrà in confusione totale.
Nella storia il focus non è solo la gelosia della bambina, ma la comprensione della mamma, che in modo giocoso affronta l’argomento e riporta l’equilibrio nella propria famiglia. Noi genitori, non possiamo pretendere che i bambini accettino un nuovo arrivato da subito, non possiamo risolvere la situazione con un odiosissimo “Ma devi capire, ormai sei grande!” perché non è vero, non è grande, si tratta pur sempre di un bambino che necessita delle stesse attenzioni del bebè, se non addirittura maggiormente.