Azzurri a Verona contro il derelitto Chievo, condannato da ieri alla serie cadetta, per provare a liberarsi dei fantasmi di Londra, ritrovare convinzione e sorrisi in attesa della gara di ritorno di Giovedì: una montagna da scalare e per farlo ci sarà bisogno di atleti pronti alla battaglia ma anche dotati di qualità. Forse proprio per questo motivo Ancelotti prova ad aumentare il tasso tecnico dei suoi inserendo Chiriches in difesa (molto bene il rumeno) e provando il tridente con i due piccolini, Insigne e Mertens, ai lati del gigante Arek. Il grado di difficoltà della partita è bassissimo e il Napoli, che di certo non gioca una gara indimenticabile, la vince facilmente grazie ad una doppietta di Koulibaly ed un gol di Milik (17 in campionato, 20 in stagione, mica male!). Gli spunti più interessanti vengono da Ancelotti: il tridente offensivo è un’idea da tenere in considerazione per il match contro l’Arsenal, nella speranza che Insigne riesca, finalmente, ad essere decisivo quando serve: da interpretare la presenza e l’assenza di alcuni calciatori. Allan entra solo nella ripresa, ma si ritiene impossibile che Ancelotti possa rinunciare al guerriero azzurro nella gara più importante dell’anno. Chiriches in campo per 90 minuti potrebbe essere un segnale: il conte Vlad è bravo nell’uscita e un’arma possibile per superare il primo pressing dei Gunners. Capitolo terzini: Ghoulam ha giocato tutta la gara, ancora lontano dal calciatore ammirato fino all’infortunio ma certamente in grado di fornire qualità soprattutto su corner e punizioni, aspetto da non sottovalutare nel modo più assoluto; solo un turno di riposo per Mario Rui (malissimo all’Emirates) o un messaggio? A destra ha giocato ancora Hjsay: il rebus è di difficile interpretazione. Chi scrive si aspetta la mossa Maksimovic terzino, questo vorrebbe dire bocciatura per l’albanese e per Malcuit, poco visibile nei radar azzurri ultimamente. Fabian Ruiz e Zielinski hanno giocato una gara discreta e dovrebbero esserci giovedì, così come l’inesauribile Callejon. Non è dispiaciuto Amin Younes, entrato anche lui nella ripresa, che potrebbe essere un’arma a gara in corso.
Insomma Ancelotti ha lanciato dei segnali, anche se non tutti interpretabili. La rimonta è difficile ma non impossibile. La speranza è una gara in cui i beniamini del San Paolo riusciranno a mettere pressione ai ragazzi di Emery e magari trovare un gol nel primo tempo.
Noi, come detto ci affidiamo ai sorrisi di Koulibaly, vero leader del Napoli, alla bravura di Milik nel trovare la porta (ma servirà servirlo meglio e più spesso), nello spirito di sacrificio e nell’intelligenza tattica di Callejon, all’animus pugnandi di Allan, alle geometrie di Fabian, alle fresche accelerazioni di Zielinski, alle parate di Meret…insomma crederci per tutta la gara e solo dopo tirare le somme di una stagione comunque di transizione ma che può ancora regalare gioie e soddisfazioni.