Dopo alcune mostre personali di artisti internazionali, la Dep Art Gallery di Milano ha ripreso l’attività espositiva dopo il lockdown con una produzione artistica “made in italy”, dedicata a quattro tra i più rappresentativi maestri italiani viventi dell’arte del secondo dopoguerra. “In the Matter of Color” è il titolo dell’ exihibit che raccoglie circa venti opere di: Natale Addamiano, Alberto Biasi, Pino Pinelli, Turi Simeti, curata da Matteo Galbiati, fino al 31 luglio 2020.
E’ un progetto nato nel 2018 per essere esposto a Taipei e Hong Kong, nelle due sedi della Galleria Whitestone che richiese alla galleria milanese una mostra collettiva, espressione dell’arte italiana contemporanea del secondo dopoguerra e indicativa di sguardi e pensieri differenti. Nel 2019 venne esposta al Palazzo del Monferrato di Alessandria e torna in questo periodo nello spazio dove è stata concepita. Per tale ragione, la galleria ha scelto proprio questa iniziativa, pensata per rappresentare la quintessenza dell’arte italiana all’estero, per ripartire dopo l’emergenza Coronavirus: “Con questa mostra, dopo un arresto così lungo dell’attività, la galleria Dep Art fa uno sforzo notevole – dichiara il gallerista Antonio Addamiano- Intendiamo inviare un segnale importante per tutto il settore della cultura: siamo pronti a fare tutto ciò che occorre per ripartire”.
Rosso. Bianco. Giallo. Blu. Sono i quattro colori che, attraverso le differenti esperienze dei protagonisti, determinano l’accostamento delle opere della mostra. Il cromatismo resta il tema cruciale che si sviluppa, sempre con diverse attitudini, nelle interpretazioni di Natale Addamiano (1943), Alberto Biasi (1937), Pino Pinelli (1938), e Turi Simeti (1929), artisti che non hanno mai rinunciato a questo elemento identitario della loro creatività.
L’esposizione è una preziosa occasione per poter osservare l’importanza dei loro racconti che, senza essersi ancora esauriti, sono la miglior attestazione di quell’esperienza dettata da una tradizione che possiede nelle sue radici, per determinare, nell’attualità del presente, il valore massimo di un’innovazione che guarda sempre al futuro: dentro e dietro la materia del colore. Uniforme o frantumata, monocroma o vibrante, ispessita o dispersa, la materia cromatica conduce a quattro considerazioni che, attraversando le loro storie personali e incrociando le vicende e gli accadimenti artistico-culturali della seconda metà del Novecento, proiettano la loro riflessione e le conseguenti estetiche, nella piena attualità del nostro tempo, segno di un lavoro instancabile che ancora prosegue oggi e ancora molto ha da dire.
Di Natale Addamiano, I cieli stellati raccontano la sua passione per una pittura tradizionalmente intesa, foriera di un romanticismo lirico, capace di oltrepassare i limiti stessi del paesaggio che provano a raccontare. La poesia ripetuta dell’artista ripristina un patto di leggibilità con l’opera offerto allo sguardo dello spettatore che, disabituato dal clamore di certe proposte attuali dell’arte, in lui ritrova la forza evocativa di una pittura che, senza essere accademica, rinnova la propria tradizionale attualità.
“Notte stellata”- Natale Addamiano
Il percorso artistico di Alberto Biasi lo porta ad essere uno dei protagonisti di quel contesto definito come Arte Programmata. Le sue opere si orientano ad una relazione stretta con lo spettatore che in essa rivela un processo di interazione attiva, dinamica e rinnovata nel tempo e nelle diverse circostanze della visione. Percezioni e movimenti, alterazioni o mutazioni, apparenti o virtuali, agiscono come elementi tesi ad agire sulla struttura stessa dell’opera che muta sempre la propria istanza fisica e intuitiva.
“Yellow rain”- Alberto Biasi
Ostinatamente pittore, Pino Pinelli è certamente uno dei più coerenti ed autorevoli maestri della Pittura Analitica. Fin dalla fine degli anni Settanta la sua materia cromatica ha saputo evolversi in atto concreto nell’ambiente, dove il gesto e il segno identificano le tensioni primarie dell’artista. Nella sua pittura, deflagra all’estrema conseguenza l’atto grandioso, eroico, perfino quasi disperato, di rompere e vincere l’unita del quadro.
“Pittura R”- Pino Pinelli
Il valore della pittura di Turi Simeti, tra gli artisti presenti nel 1965 nella collettiva Zero Avantgarde di Lucio Fontana, sta nell’aver eletto un elemento primario a segno moltiplicatore della sua azione artistica, salvaguardando l’identità della sua personale intuizione analitica: l’ovale. Anche in lui si definisce l’azione pittorica come fatto concreto che porta l’assoluto silenzio di stesure monocrome ad incontrare il valore e il senso della fisicità oggettuale non solo intuita e lambita concettualmente, ma vissuta con ritmo sulla pelle stessa del dipinto.
“5 ovali rossi“- Turi Simeti