Il mio giro d’Italia sarà strutturato diversamente da quello più conosciuto di tipo sportivo. Qui non ci sono ruote, salite e discese, abbiamo solo pagine. Pubblicherò articoli dedicati a elencare di volta in volta alcuni dei libri ambientati in ognuna delle venti regioni italiane o comunque nati dalla penna di scrittori originari di quel determinato posto. L’ordine seguito non sarà alfabetico, ma geografico, andando da nord a sud, un itinerario sulle tracce delle bellezze italiane racchiuse tra le pagine di un libro per sognare e lasciarsi rapire dalla suggestione letteraria. Iniziamo oggi con la Valle d’Aosta, piccola regione bilingue italiano-francese che gode di uno statuto speciale.
342 ore sulle Grandes Jorasses di Renè Desmaison
Massiccio del Monte Bianco, 11 febbraio 1971: il grande René Desmaison tenta la direttissima della Punta Walker sulle Grandes Jorasses insieme al giovane compagno, Serge Gousseault. Di fronte si trovano 1200 metri di granito e ghiaccio strapiombanti e soggetti a continue scariche di neve e sassi. La salita è più dura del previsto e i due devono bivaccare più volte. Fino al 17 il tempo regge, ma poi si mette al brutto. Ormai sono a 200 metri dalla vetta, l’unica possibilità è arrivare in cima, ma i collegamenti col fondovalle e i familiari si sono interrotti, i viveri scarseggiano e Serge Gousseault tradisce i primi segni di sfinimento. Tornare indietro non è più possibile, non resta che proseguire, uscire dalla parete: è l’inizio della fine, i bivacchi si susseguono fino all’ultimo, a 80 metri dalla meta. Gousseault non riesce più a muoversi, e Desmaison, che ancora – non per molto – avrebbe energia sufficiente per arrivare in cima, decide di restare con il suo compagno di cordata che, infine, soccombe. Ormai a Desmaison non resta che attendere l’elicottero dei soccorsi che arriverà solo il 25 febbraio, dopo 342 ore, più di due settimane in parete.
Il mercante di lana di Valeria Montaldi
L’autrice è specializzata nel romanzo storico ambientato nel 1200 e questo suo primo lavoro fa parte di una tetralogia. Questo romanzo dalle atmosfere medievali segue le avventure di frate Matthew, costretto a lasciare il suo convento in Inghilterra sentendosi in colpa per la morte di una ragazza accusata di stregoneria, reo di averla ospitata. Si avventurerà in un lungo e stremante viaggio d’esilio verso l’Europa. Nel Canton Vallese il protagonista incontra un mercante di lana che l’aiuterà a raggiungere Felik, un villaggio ai piedi del Monte Rosa. Il fascino delle Alpi si può rivivere a Gressoney, nelle valli dell’Evançon e del Lys. La meta del frate non è casuale, ma frutto di una profezia. Un grave pericolo incombe sulla ricca comunità di mercanti walser.
Nera Baltea di Amedeo Bologna, Andrea Damarco, Loredana Faletti, Fabio Mazzoni, Laura Costa Damarco, Federico Gregotti, Sofia Cossard, Paola Colati e Gaetano Lo Presti
I nove autori valdostani si confrontano con il genere “noir” esplorandone tutte le sfumature: da quella più truce (in Noir di Amedeo Bologna la voce narrante è quella di un cadavere che brucia ammanettato alla testiera d’un letto) a quella romantica (in Acca-due-o di Andrea Damarco la soluzione arriva grazie alla memoria dell’acqua), dall’ambientazione storica (Fabula Nigra di Loredana Faletti è ambientato nei “giorni nella primavera di un anno oltre la metà del secondo secolo dopo Cristo”) alla “raggelante normalità” dei nostri giorni (Se ne è andata di Fabio Mazzoni), dal continuo incrocio di specchi tra realtà e apparenza (Il giocattolo di Laura Costa Damarco e Federico Gregotti) al noir onirico e psicologico (Maria e Madeleine di Sofia Cossard). In Stramonium di Paola Collatin e Gaetano Lo Presti, ambientato a Verrès, il noir si fa, addirittura, comico con l’omeopatia a legare storie d’amore da mettere a punto, ruoli che si liberano dagli stereotipi, maldestri tentativi di omicidio che sfociano in un beffardo scherzo del destino.Il titolo fa chiaro riferimento al fiume, la Dora Baltea, che collega i paesi della Valle, da Courmayeur a Verrès, in cui le storie sono state ambientate.
Pista Nera di Antonio Manzini
Questo romanzo poliziesco è il primo libro con protagonista il vicequestore Rocco Schiavone, romano ma trasferito ad Aosta. Le vicissitudini del motivo del trasferimento si scopriranno leggendo la saga, ma subito trapela il disagio di un uomo trasportato in un habitat che non è il suo. Abituato alla vivace Trastevere, al clima mite, alla veracità si trascina in maniera ostile tra la neve con le sue polacchine ai piedi, perché a lui quegli stivalacci pesanti non piacciono, poco importa se dovrà cambiare un paio di scarpe ogni due giorni. Un uomo solo, devastato da un dolore che neanche la vendetta potrà lenire. Quando ecco che gli capita un omicidio tra capo e collo. All’inizio sembra un incidente: un corpo abbandonato su una pista sciistica, smembrato e dilaniato dal passaggio di un cingolato di quelli per spianare la neve. Si deve faticare persino per riconoscerlo, figurarsi per capire che non si tratta affatto di incidente ma di delitto. E così, suo malgrado, Schiavone deve fare quello per cui lo Stato gli passa ogni mese uno stipendio, e indagare sull’omicidio al gelo. Lo fa, e lo fa bene, perchè Schiavone alla fine è uno sbirro di quelli bravi. Intuitivi, attenti al dettaglio, buon psicologo. Capace di andare per le spicce ma ben attrezzato per raggiungere l’obiettivo.
Dentro soffia il vento di Francesca Diotallevi
In un avvallamento tra due montagne della Val d’Aosta, al tempo della Grande Guerra, sorge il borgo di Saint Rhémy: un piccolo gruppo di case affastellate le une sulle altre, in mezzo alle quali spunta uno sparuto campanile. Al calare della sera, da una di quelle case, con il volto opportunamente protetto dall’oscurità, qualche “anima pia” esce a volte per avventurarsi nel bosco e andare a bussare alla porta di un capanno dove vive Fiamma, una ragazza dai capelli così rossi che sembrano guizzare come lingue di fuoco in un camino. Come faceva sua madre quand’era ancora in vita, Fiamma prepara decotti per curare ogni malanno. Infusi d’erbe che, in bocca alla gente del borgo diventano “pozioni” approntate da una “strega” che ha venduto l’anima al diavolo. Così, mentre al calare delle ombre gli abitanti di Saint Rhémy compaiono furtivi alla sua porta, si segnano al passaggio della ragazza ed evitano persino di guardarla negli occhi. Il piccolo e inospitale capanno e il bosco sono perciò l’unica realtà che Fiamma conosce, l’unico luogo in cui si sente al sicuro.
La sciatrice di Enrico Camanni
Una telefonata al capo del Soccorso alpino di Courmayeur avvisa la scomparsa di una donna sul monte Toula. Comincia la ricerca assurda e appassionata di Anna Filippi. Tre giorni di congetture, speranze e delusioni, una disperata corsa tra i ghiacciai del Monte Bianco e l’ospedale di Novara, il silenzio della montagna e i presagi di Ginevra, l’inverno e la primavera. Nanni Settembrini che non è né un poliziotto né un detective, bensì una guida alpina capo del Soccorso di Courmayeur addestrato a scalare pareti e calarsi negli abissi, si trova ad affrontare un rebus assai più complesso di qualunque soccorso, facendo luce su personaggi e avvenimenti che crudelmente lo allontanano dal luogo della scomparsa, infittendo il mistero. Ogni volta si trova coinvolto nella ricerca di dispersi che si rivelano presto non dei normali incidenti, ma dei fitti misteri che vengono ricostruiti, tassello dopo tassello, in un affascinate puzzle che ha il sapore del giallo.Lo accompagna la graziosa Linda, amica di Anna, tenue collegamento con una vita che deve essere decifrata per essere salvata.