26.07.2015
Ed il San Paolo ringrazia. Per la seconda volta in un mese, tempio della musica a Napoli. E che musica! Dopo Vasco è arrivata l’ora di Jovanotti e della sua carica energetica. E per la seconda volta in un mese centomila mani si sono alzate in coro come un’onda a ricordare chi quel tempio era capace di riempirlo ogni volta. Pino Daniele. Zio Pino. Un salto nel passato. Un salto lungo più di venti anni. Quando sul palco si esibirono insieme un carismatico Pino e due giovanissimi Ramazzotti e Jovanotti. Il concerto dell’anno guagliò. Ieri sera tra lacrime ed emozioni il generosissimo Jovanotti ha voluto ospitare Ramazza e Senese per ricordare l’amico fraterno da poco scomparso. Il nero a metà della canzone napoletana. Napoli centrale. E la generosità di Jovanotti non si è fermata qui. Per tre ore non ha smesso un attimo di cantare ballare coinvolgere il pubblico di Napoli che ha gradito ed ha percepito il profondo amore che ieri sera circolava nell’aria. L’amore per la musica. Ma non solo. La voglia di divertirsi di liberarsi di ballare di trovare…una ragione per vivere, per sollevare le palpebre. Con un suono che ha spaccato in due la notte, Jovanotti si è imposto in un palco che come un fulmine ha illuminato la città. Una lunga passerella riusciva ad abbracciare tutto lo stadio. E le canzoni hanno fatto il resto. Una scaletta energetica di trenta brani. Un inno all’estate. Un inno alla vita.