La cosplayer Kurichan, che avevamo già intervistato su Senzalinea qualche settimana fa ci parla della sua esperienza al festival del fumetto di Novegro. Ecco cosa ha da raccontarci:
Novegro invernale 2017, il Festival del Fumetto di Novegro, è un buon modo per cominciare un anno all’insegna del cosplay e divertimento. Fiere del fumetto come questa sono a misura di qualsiasi tipo di “nerd”. Chi si occupa dell’allestimento degli eventi dedicati al fumetto ha imparato che ogni hobby ha bisogno dei suoi spazi coinvolgendo sia il collezionista più accanito che il semplice fan, il cosplayer occasionale e il più inserito nell’ambiente, il giocatore hardcore oppure quello che afferma “A me piace la Wii”, non dimenticando i giocatori amanti del brivido che sono pronti ad oltrepassare le porte dell’Asylum per esplorarne tutti gli orrori e provarli sulla propria pelle.
Il Festival del Fumetto di Novegro (frazione di Segrate vicino Milano), ha due edizioni : una invernale (prima settimana di febbraio) ed una primaverile (verso fine Maggio),. E’ sicuramente nella rosa delle fiere a cui non è possibile mancare. A mio parere, è “l’evento” che apre l’anno delle varie convention italiane. Per tutti coloro che per un motivo o per un altro non sono riusciti a partecipare, consiglio di non perdersi la prossima edizione, A quella invernale c’era davvero troppa gente! Non fraintendetemi: è un bene per la fiera una grande affluenza, ma, in quanto cosplayer, non c’era neanche lo spazio per esibire il mio “fluffeggiante” cosplay!
A parte le considerazioni personali, Il Festival del Fumetto di Novegro, per quanto riguarda la location, non è certo ali livelli di Lucca o di Vinci: si tratta di un padiglione fieristico, circondato da un parco che si presta bene per delle foto (devo ammettere, però, che in caso di pioggia il padiglione non è poi così “spoglio e triste”). Allora come mai richiama tanti visitatori? Qual è il “potere” del Festival del Fumetto? Per scoprirlo vi invito a rivivere con me la mia esperienza.
Dopo essere risorta dal sonno come uno zombie, inizio subito a prepararmi, procedendo con i miei soliti “strani” rituali voodoo (trucco e vestizione). Davanti allo specchio armeggio con struccante salva-trucco alla sinistra e pennellino eyeliner alla destra. Indossato il cosplay e dopo averlo ben camuffato sotto vestiti normali (come un vero super-eroe!), sono pronta a raggiungere la stazione di Lambrate dove si poteva usufruire di una delle navette gratuite (parola magica) messe a disposizione dall’ organizzazione. Quest’anno, grazie alla grande affluenza di visitatori, hanno aumentato il numero delle navette (soprattutto la domenica). Le persone non sono mai rimaste per troppo tempo sotto la pioggia, quindi il mio consiglio è quello di aspettatare la navetta successiva e lasciare che gli altri si azzuffino per il posto, tanto alle vostre spalle spunterà subito un altro autobus – storia di vita vissuta -.
A livello logistico Il Festival del fumetto è organizzato bene, con un’unica nota dolente: lo spazio. Dopo aver trovato posto nella navetta, e dopo aver vissuto i più lunghi e tortuosi venti minuti della moa vita, eccomi arrivata in fiera. La navetta mi ha lasciata all’entrata, tra me e la biglietteria c’era una strada dritta, e come unica antagonista la pioggia. Evitate le pozzanghere e le persone proteggendo contemporaneamente il cosplay dalla pioggia con un ombrellino da borsa, usando abilità che solo un vera pro-gamer possiede, arrivo alla biglietteria( 15€ di abbonamento per due giorni , davvero buon prezzo) e….sono dentro!
Un’enorme padiglione è riservato agli stand: fumetti, collezionismo ed articoli vari, poi cer un’area cibo ed un’area un pò nascosta dedicata al mondo di Harry Potter. L’ altro padiglione era dedicato al gaming ed ai contest, con spazi dedicati a varie associazioni come Marvel, DC Comics, American Horror Story e Once upon a time.
Gli spazi sono ampi, ma con tutti quei visitatori la situazione era ben diversa. Vi assicuro che si stava stretti anche perchè la pioggia non ha permesso alle persone di defluire nel parco attiguo. Non essendo un’organizzatrice e non conoscendo le norme e i permessi di cui bisogna tener conto per realizzare questo genere di eventi non mi dilungherò con inutili “si poteva”, “si potrebbe”, “ma”. Resta il fatto che si camminava lentamente, ci si ritrovava spesso in fila , si davano e si ricevevano gomitate, ma è stata una buona occasione per soffermarsi un pò di più vicino a qualche stand, e fare degli affaroni come me! Poco spazio insomma, ma oltre il cosplay sgualcito, nulla di più! Malgrado l’affollamento l’area stand per me è promossa, ho trovato non solo la solita oggettistica ma anche i fornitori di tanti cosplayer italiani.
Tralascio la descrizione dell’area Harry Potter (non sono una fan della serie) dedico due parole sull’ area ristorazione: tanta varietà con i prezzi classici da fiera, ma quando si tratta di cibo siamo tutti contenti! Le aree a cui mi sono maggiormente interessata sono l’area palco e l’area artisti, quest’ultima in particolare mi ha delusa dato che era nascosta in fondo a tutto. Ho conosciuto però nuovi artisti e incontrato vecchi amici. Sfortunatamente ben poche persone sono venute a trovarci nell’area artisti. Bellissimo invece il palco: ampio, adatto a contenere cosplay ingombranti con tanto di bagni e camerini, ottimi sostituti del costoso guardaroba, piccolo e collocato al freddo appena fuori la struttura. Il palco era perfetto per una gara cosplay: spazioso con passerella e la pedana come accesso, fornita di macchina del fumo e un separé, utile per le esibizioni con l’entrata in scena in medias res.
Da cosplayer sto facendo le mie considerazioni e analizzando i pro e i contro della fiera solo ora davanti al computer , cercando di essere il più obiettiva possibile dato che per me sono stati igiorni più belli della mia vita. Novegro è stato il regalo per il superamento degli esami universitari della sessione invernale, un regalo a cui tenevo particolarmente dato che volevo staccare la spina dalla routine dello studio, ma soprattutto volevo incontrare gli amici che abitano lontano che posso rivedere solo in occasioni come questa. Quello che ha veramente ha reso questa fiera perfetta non è stata l’organizzazione, ma tutto ciò che ho fatto con i miei amici (come le purikura*). Non vorrei essere fraintesa: l’organizzazione di una fiera è fondamentale, ma quello che ha reso questa fiera indimenticabile, che rende il cosplay speciale e ti fa star bene quando arriva la sera, anche se distrutta, è proprio la presenza degli amici, di quelle persone che per un giorno ti hanno aiutata a creare la magia , che hanno reso una giornata qualunque una giornata speciale, tanto che alla fine non puoi che dire loro: GRAZIE.
* I Purikura sono box fotografici giapponesi dove si possono applicare filtri alle foto per farle diventare più divertenti o più trendy.
Le foto di Chiara sono di: