Trama: Parigi, 1940. I libri sono la luce. Odile non riesce a distogliere lo sguardo dalle parole che campeggiano sulla facciata della biblioteca e che racchiudono tutto quello in cui crede. Finalmente ha realizzato il suo sogno. Finalmente ha trovato lavoro in uno dei luoghi più antichi e prestigiosi del mondo. In quelle sale hanno camminato Edith Wharton ed Ernest Hemingway. Vi è custodita la letteratura mondiale.
Quel motto, però, le suscita anche preoccupazione. Perché una nuova guerra è scoppiata. Perché l’invasione nazista non è più un timore, ma una certezza. Odile sa che nei momenti difficili i templi della cultura sono i primi a essere in pericolo: è lì che i nemici credono che si annidi la ribellione, la disobbedienza, la resistenza. Nei libri ci sono parole e concetti proibiti. E devono essere distrutti. Odile non può permettere che questo accada. Deve salvare quelle pagine, in modo che possano nutrire la mente di chi verrà dopo di lei, come già hanno fatto con la sua.
E non solo. La biblioteca è il primo luogo in cui gli ebrei della città provano a nascondersi: cacciati dalle loro case, tra i libri si sentono al sicuro, e Odile vuole difenderli a ogni costo. Anche se questo significa macchiarsi di una colpa che le stritola il cuore. Una colpa che solo lei conosce.
Un segreto che, dopo molto tempo, consegna nelle mani della giovane Lily, perché possa capire il peso delle sue scelte e non dimentichi mai il potere dei libri: luce nelle tenebre, spiraglio di speranza nelle avversità.
La biblioteca di Parigi è, per la stampa di tutto il mondo, il romanzo più atteso dell’anno. Il libro più venduto alla Fiera di Francoforte esce in oltre venti paesi in occasione del centenario della fondazione della Biblioteca americana di Parigi. Una storia unica in cui tre ingredienti si mescolano alla perfezione: la resistenza durante l’occupazione nazista, il fascino intramontabile di Parigi e la magia dei libri che devono essere sempre salvati e protetti da ogni male.
Garzanti
Recensione: La storia si sviluppa su due piani temporali differenti: durante il Secondo conflitto bellico in cui Parigi è invasa dai nazisti tedeschi e Froid nel Montana nel 1983. In entrambi i casi c’è Odile, dapprima giovane bibliotecaria parigina, anziana signora misteriosa poi.
Le vicende si alternano ed hanno il fulcro nell’American Library di Parigi, luogo d’incontro di culture diverse, popolato da personaggi, davvero esistiti, che hanno reso possibile la stesura del libro. Sebbene il periodo storico abbia dato a numerosi autori spunti per raccontare ciò che accadeva agli ebrei perseguitati, la storia raccontata da Janet Skeslien Chjarles si discosta un po’ da quello che è stato letto e riletto, regalandoci una storia nuova, vera e molto poco conosciuta.
I tedeschi dichiarano proibiti molti importanti scritti ed i bibliotecari, uniti dal comune pensiero che i libri fossero il ponte che unisce le comunità, decidono di tenere aperta la Library e salvare i testi incriminati.
Odile, tessendo una particolare amicizia con Lily, ha la possibilità di tramandare alcuni segreti, raccontare ciò che è accaduto quarant’anni prima nella sua Parigi, presentandoci personaggi divertenti ed eccentrici che realmente hanno dato una mano nel progetto salva-libri in cui Odile era una staffetta. Una resistenza diversa la loro, ma non per questo meno pericolosa.
Lily ed Odile, in certi versi sono sovrapponibili, figlie di epoche diverse, condividono la stessa tempra, l’amore per gli amici, gelosie passionali che portano a tradimenti con ripercussioni importanti.
Odile ci racconta di un popolo stanco, affamato, disperato, capace di tradire il proprio vicino di casa, ci racconta di persone messe con le spalle al muro, costrette a svolgere compiti meschini senza avere il tempo e la possibilità di ribellarsi ed essere rosi dal rimorso ogni giorno.
Con Lily si vive la sua crescita, non sempre facile, ma rischiarata dalla presenza di Odile che diventa esempio di vita e sua coscienza.
L’autrice è stata bravissima tessere la trama fatta di personaggi e fatti reali alternandoli al frutto della sua immaginazione.
Consigliato? Assolutamente si!
Janet Skeslien Charles divide il suo tempo tra il Montana, dove è nata, e Parigi. Ha lavorato come responsabile degli eventi culturali della Biblioteca americana di Parigi.