Un tema che gira da anni sul web nonché nei discorsi comuni è la fantomatica esistenza di “una cura per i tumori”e la ferma volontà delle lobby farmaceutichea non divulgare tali mistiche terapie.
Nonostante qualcuno, in quanto medico, possa considerarmi parte di un sistema corrotto ed ideato per guadagnare sulla sofferenza della gente, rivelerò una grande verità: la cura per i tumori esiste realmente, però a differenza dei luoghi comuni non è vero che le industrie farmaceutiche non vogliono commercializzarla, anzi tutt’altro.
Per non creare equivoci, è ovvio che le cure alle quali mi riferisco sono quelle attualmente prescrivibili nei centri Oncologici di tutta Italia e nel mondo e (purtroppo) non esistono cure che ci tengono segrete per poter aumentare la malattia del paziente e quindi guadagnarci, sicuramente però esistono diversi farmaci in fase di sperimentazione. Le attuali cure prevedono:
- la sorveglianza attiva
- la chirurgia
- la radioterapia
- la chemioterapia oncologica
- la terapia ormonale
- i farmaci biologici
- l’immunoterapia.
Negli ultimi anni ci sono stati importanti avanzamenti scientifici nella cura del cancro. L’obiettivo primario dell’oncologo è quindi la guarigione (quando realizzabile) e, per tale ragione, la terapia chirurgica o l’eliminazione del tumore tramite radioterapia hanno un ruolo fondamentale. Ad esempio, un tumore localizzato in una sede del nostro corpo (mammella, colon, fegato…) che non abbia infiltrato o metastatizzato altri organi è asportabile con una possibilità di guarigione molto alta. La chemioterapia oncologica ha generalmente lo scopo di distruggere le eventuali metastasi, ma può risultare più inefficace dei precedenti trattamenti anche perché ci troviamo in una fase più avanzata e complicata della malattia.
Purtroppo, ci si può ritrovare in situazioni oncologiche molto avanzate in cui il paziente non è più guaribile, e in questi casi applichiamo le cureche possano permettere al paziente una riduzione della sofferenza ed una migliore qualità di vita.
Non si può parlare di “tumore” come unico nemico da sconfiggere grazia ad una pillola, infatti questo termine include centinaia di tipi diversi di malattia che si differenziano per cause, origine cellulare e terapie. Tutte le malattie neoplastiche hanno origine da una cellula del nostro corpo che, a seguito di molteplici mutazioni a livello del DNA, acquisisce dei comportamenti anomali come ad esempio la riproduzione autonoma e incontrollata e la capacità di invadere altri organi e tessuti (metastatizzazione). Le nostre cellule sono programmate per vivere in equilibrio con l’intero organismo, sono addirittura in grado di autodistruggersi se nella struttura cellulare viene percepita qualche anomalia. In caso di tumore e quindi, di una mutazione del DNA, tale equilibrio si perde e le cellule crescono in modo indifferenziato ed aggressivo. Inoltre si deve considerare che la quantità di informazioni contenute dal nostro DNA è immenso e le possibilità di mutazioni sono innumerevoli. Riuscire a trovare e distruggere selettivamente una cellula con una mutazione anomala non è un compito semplice, poiché le trasformazioni possono essere numerosissime. Per queste ragioni non è sempre facile guarireun paziente affetto da tumore, poiché dipende dal tipo di malattia, dal suo stadio (quanto è avanzata), dalle sue comorbidità (se sono presenti altre malattie oltre al tumore) e dalle cure disponibili.
Dalle associazioni oncologiche più importanti in Italia, AIOM(Associazione italiana di oncologia medica), AIRTUM(Associazione italiana registri tumori) e PASSI(Progressi nelle aziende sanitarie per la salute in Italia), è stato realizzato e pubblicato nel 2019 un report dal titolo “I numeri del cancro in Italia” (https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2019/09/2019_Numeri_Cancro-operatori-web.pdf) nel quale vi è la presentazione dei principali dati relativi alle malattie oncologiche nel nostro paese.
Uno dei dati più interessanti che le associazioni ci riferiscono è che negli ultimi anni sono complessivamente migliorate lepercentuali di guarigione: il 63 per cento delle donne e il 54 per cento degli uomini è vivo a cinque anni dalla diagnosi di tumore. Questo miglioramento è soprattutto correlato alla maggiore adesione alle campagne di screening, che permettono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, rendendo le terapie più efficaci. Infatti, la maggiore attenzione degli oncologi è diretta proprio nei riguardi dello screening, poiché giungere alla chemioterapia è già di per se un fallimento poiché ci troviamo in una condizione generale molto complessa e con risposte di guarigione più basse.
Quindi, anche per i miscredenti o per i complottisti, noi medici puntiamo tutto su un corretto screening che consente più alte possibilità di guarigione ed una riduzione della vendita dei farmaci e della spesa sanitaria pubblica.
Il mio pensiero personale è nella speranza che la ricerca continui, come già sta facendo, nel trovare soluzioni sempre più efficaci per la cura di tali patologie.