Iijima Ai è stata una personalità poliedrica dello show biZ giapponese, non si è fatta mancare nulla, dall’ inizio come hostess nei bar, ai porno, fino a diventare una rispettabile icona televisiva.
Ma la vita di questa ragazza non è stata facile.
Ai da ragazzina scappa di casa per sfuggire alle violenze sessuali del patrigno, la madre nemmeno le crede. E’ per strada, dorme nei parchi tra il disgusto dei passanti e di una società, quella giapponese, che non ammette dèfaillance o “cadute sociali pubbliche”. Il Giappone e la sua cultura sono molto severi e chi non fa il proprio dovere viene bollato come fallito e maciullato.
Lei però è una ragazza forte e subito si dà “da fare”. Non avendo altro gioca la carta della bellezza e inizia a lavorare nei bar di Tokyo, come hostess. Inizia a guadagnare bene e nel giro delle escort conosce un produttore di porno che le propone di partecipare a dei film, accetta subito. In Giappone essere un Av idol (ossia una star del porno) è una cosa normalissima, non c’è il bigottismo che troviamo negli altri paesi dove ancora il lavoro nel porno è visto come una sorta di prostituzione. Ai diventerà la numero uno girando almeno 100 film.
Nel film porno giapponesi il sesso sul set si fa davvero, ma poi le parti intime dei protagonisti vengono offuscate e quindi non di vede mai nulla. Come le versioni porno soft dei nostri film europei.
Il Giappone è un paese fondato sulle contraddizioni, dove una ragazza che fa la hostess o non lavora è considerata una poco di buono, mentre una pornostar è accettata.
Ai è bella, sexy, sensuale, ha migliaia di fans, diventata famosa per le ospitate tv nei programmi tradizionali, decide di lasciare il porno, come la nostra Moana a cui spesso è paragonata.
Diventa: cantante, scrittrice, famoso il suo romanzo Platonic sex, opinionista tv, ha un programma notturno tutto suo, Gligamesh night, che fa buoni ascolti. Non ultimo, in un paese in cui lo spettro dell’Hiv è scacciato e non si fa prevenzione, Ai è una delle poche celebrity a parlarne in pubblico per sensibilizzare e mettere in guardia i giovani dai rischi in cui possono incorrere.
Sono del 2006 le prime voci di una presunta malattia, non ben definita, che le sta creando problemi di salute. Ai continua a frequentare i palinsesti televisivi ma a domanda diretta non è mai chiara su cosa abbia. Nel 2007c’è stata l’ultima apparizione per sua scelta, nel programma televisivo Kinsuma, dove scoppia a piangere.
La vigilia di Natale del 2008 viene trovata morta, stesa sul pavimento a faccia in giù, a casa sua a Tokyo.
La polizia irrompe nell’appartamento dopo che per giorni lei non aveva risposto al telefono. Ai era morta da una settimana ed il referto dell’autopsia rivela solo che aveva la polmonite.
I dubbi restano, e le domande; perché non era in ospedale? Perché non ha chiamato nessuno? La posizione in cui è stata ritrovata stride con un attacco respiratorio o cardiaco!
Ad oggi non ci sono risposte.
Il sogno erotico nipponico muore a 36 anni, tre in più di Moana Pozzi.
Ai è tutt’oggi rispettata per le scelte di vita che ha intrapreso, per la volontà di essere se stessa in un paese dove tutto è precisamente incasellato.
Ai è un mito, come Moana.