Viviamo in una realtà confusa e complicata, dove l’informazione viene regolarmente modificata a proprio uso e consumo. L’era delle “False notizie” o Fake news, chiamatele come vi piace di più, il concetto non cambia, la verità edulcorata e pilotata a tavolino, il lettore che non sa più a chi credere, il vero e il falso che danzano sul filo della realtà. Ma scavando nel tempo, ci rendiamo conto che l’arte del pilotare l’informazione ha radici molto antiche, per trovare un “falso storico” possiamo addirittura tornare dell’Impero Romano. Ma dove nasce la necessità di creare false informazioni? Due casi eclatanti, nel 1800, potrebbero rispondere egregiamente a questa domanda.
Nel 1814, in una tipica sera di Febbraio, un uomo entrò di colpo in una locanda di Dover,Inghilterra. Si palesò come Colonnello du Bourg, assistente di Lord Cathart, e dove aver ripreso fiato attirò l’attenzione degli astanti sostenendo di avere una notizia che avrebbe cambiato lo scenario dell’Europa. Dopo alcuni concitati minuti, mantenendo sempre un’alone di mistero sulle sue notizie, chiese carte e penna per poter scrivere una lettera da far recapitare all’Ammiraglio Foley e fece preparare per se stesso una carrozza per raggiungere Londra. Napoleone Bonaparte era stato sconfitto e ucciso in battaglia! Finalmente la sanguinosa guerra era finita e gli alleati avevano trionfato, un successo insperato e l’idea di ritornare ad un periodo di pace in Europa, diede ancora più forza alla notizia. Mentre la missiva stava per raggiungere il destinatario, il famigerato Colonnello, nel suo percorso verso Londra, entrava in ogni locanda che incontrava sul suo cammino, per avvertire tutti della strepitosa notizia, finchè all’alba, una volta giunto a Londra, l’uomo fece perdere le sue tracce, mentre la bufala era diventata la notizia del giorno! Perchè era tanto importante la morte di Napoleone? Con la morte del tiranno francese, il trono sarebbe passato ai Borbone, quindi appena la notizia giunse alla borsa di Londra, i maggiori azionisti iniziarono a investire sui titoli di stato , che inevitabilmente ebbero un picco vertiginoso, fino a Mezzogiorno, quando un ulteriore colpo di scena rafforzò ulteriormente la notizia. Da una carrozza sfarzosa entrò nel centro città e alcuni uomini in uniforme realista, gridavano a gran voce “Bentornati Borbone“. A quel punto non vi era più alcun dubbio e i titoli continuarono a salire. Solo nel pomeriggio inoltrato, quando ormai i giochi erano stati fatti, la smentita iniziò a trapelare, Napoleone era vivo e godeva di ottima salute. Ma chi aveva architettato quest’abile truffa e sopratutto perchè? Dalle indagini venne fuori che la stessa mattina sei persone avevano venduto titoli governativi per un valore di un milione di sterline. Le false informazioni erano state studiate ad hoc per ottenere il massimo dai loro investimenti. Insomma questione di soldi!
Più complicata è la storia di qualche anno dopo, ci spostiamo negli Stati Uniti, siamo nel 1835 e i giornali sono l’unica fonte “certa” di verità. Sul New York Sun, il 25 Agosto compare il primo dei sei articoli che svolgeranno e rivoluzioneranno la scienza per sempre. Sulla Luna c’è vita! Grazie a l’invenzione di un celebre astronomo del tempo, finalmente si era potuto osservare da vicino la Luna, scrutarne la vita. Gli articoli erano un susseguirsi di informazioni fantastiche, dagli alti e fitti boschi, agli unicorni, dalle strane creature misteriose fino al resoconto preciso degli usi e costumi di una tribù lunare che viveva in armonia pastorale e sopratutto in pace. Per rafforzare il tutto, si spiegò che il telescopio usato per la scoperta fu distrutto dal sole, per colpa dell’obiettivo che avrebbe agito come specchio ustorio, dando fuoco all’intero laboratorio dell’astronomo. Ovviamente si trattò di uno scherzo ben architettato, che però vide non solo il moltiplicarsi delle vendite del Sun, ma anche la diffusione mondiale della grandiosa scoperta. In Francia non mancarono i commenti e la nascita di studi scientifici, entusiasti della scoperta, mentre a Napoli gli articoli del Sun furono tradotti e raccolti in un opuscolo intitolato “Delle scoperte fatte nella luna del dottor Giovanni Herschel “. Quando, infine, la bufala fu scoperta, l’autore si giustificò spiegando che si trattava di una serie di articoli satirici, racconti fantastici per intrattenere i lettori. Intanto il giornale registrò una serie di incassi notevoli per l’epoca. Questione di soldi…quindi…
Concludiamo questo viaggio nel tempo con le qualche considerazione, sicuramente se fossimo vissuti nel 1800 ci saremmo cascati anche noi, chi non ha mai sognato di scoprire che c’è vita sulla Luna? Oggi come oggi, l’informazione viaggia alla velocità della luce, fra certezze,smentite e vere e proprie bufale. Il consiglio è di cercare un equilibrio fra le parti, farsi un’idea propria, cercare altri fonti o magari appurare di persona se si sta leggendo il vero o il falso. Cercare di uscire dalla pigrizia mentale che ci fa leggere solo i titoli eclatanti, senza approfondire, senza avere la certezza che quello che affermiamo sia vero o falso!