La paura è un meccanismo di difesa attivo sin da bambini, dal momento in cui iniziano i confronti con i pericoli, quelli che mettono a rischio la sopravvivenza.
È un’emozione che modula il rapporto tra l’ambiente e il proprio organismo.
La paura si attiva quando percepiamo uno stimolo dannoso o potenzialmente dannoso.
Si attiva quando incombe una minaccia.
Gli occhi si sbarrano. La bocca si apre un po’. Le sopracciglia si avvicinano e la fronte si aggrotta.
Incombe una sensazione sgradevole di disagio. Incombe un forte desiderio di evitare il pericolo.
Il tono muscolare aumenta fino a causare dei lievi tremori. Il cuore batte più forte e tutti i sensi aumentano la loro vigilanza sull’ambiente. La tensione può arrivare fino a causare l’immobilità, l’incapacità di reagire in modo attivo con la fuga o con l’attacco. Il pensiero rimane centrato sull’evento pericoloso e su nient’altro.
Le paure si possono distinguere in due tipologie: paure innate e paure apprese.
Le prime, le paure innate sono scatenate da fenomeni fisici intensi. Eventi, oggetti o persone. Situazioni di pericolo, circostanze in cui è richiesta la vicinanza con animali o individui aggressivi. Situazioni sconosciute.
Le seconde, le paure apprese riguardano infiniti stimoli che derivano da esperienze dirette penose o dolorose. Sono quelle non a diretto contatto con la sopravvivenza dell’individuo.
Sono quelle nascenti mediante racconti ansiogeni o indicazioni di evitamento.
Il meccanismo responsabile della paura è il condizionamento. Questo infatti, può trasformare qualsiasi stimolo naturale in uno stimolo fobico attraverso l’associazione per vicinanza ad uno stimolo fonte di paura. Il confine tra paura e fobia risiede nella funzione adattativa della risposta alla paura stessa.
È cosi; qualsiasi cosa ci abbia arrecato un danno, diventa fonte di paura. Sta a noi superarla.
Per comprendere il nostro vissuto inerente all’emozione della paura, bisogna distinguere la sua durata e l’intensità con cui la viviamo.
La paura, come tutte le emozioni, ha una funzione positiva. Crea uno stato di allarme che ci avvisa che siamo potenzialmente in pericolo. Entro certi limiti serve a motivare e stimolare le persone a reagire alle situazioni spiacevoli ma se raggiunge livelli troppo elevati può comportare disagi psicologici e fisici.
Senza questa emozione la nostra specie si sarebbe già estinta.
Per semplificare basta pensare alla paura che abbiamo di toccare il fuoco. Tutti, o quasi, abbiamo paura del fuoco che divampa nelle nostre vicinanze. La paura in questo caso indica un segnale di pericolo. Indica di trovare una soluzione. Scappare. Contenere e spegnere il fuoco. Mettersi in salvo.
Generalmente le cause della paura dipendono dal significato che noi attribuiamo ad una determinata situazione. Questo varia da individuo ad individuo. Ciò che fa paura ad una persona può non far paura ad un’altra. Oppure la stessa paura può cambiare nell’arco di vita dell’individuo.
Possiamo provare paura di fronte ad eventi del mondo esterno, eventi dal significato nascosto
Possiamo provare paura per aspetti relazionali e sociali per esempio, possiamo aver paura di far una brutta figura.
Possiamo provare paura per aspetti psicologici interni, paura per le nostre reazioni interiori, paura di perdere il controllo per la rabbia o di essere sopraffatti dalla tristezza.
Possiamo aver paura della morte perché ci riconduce all’ignoto.
Ma quando la paura diventa patologica?
La paura può essere ritenuta patologica nel momento in cui ci impedisce di realizzare i nostri desideri. Nel momento in ci impedisce di mettere in atto le nostre capacità. Infatti, la paura, vissuta come emozione “sana” ci aiuta ad aumentare la nostra capacità di gestire la realtà; la paura patologica ci blocca nei confronti di determinate esperienze.
Dunque, se a causa della paura, vi sentite impediti, limitati, riducete le vostre esperienze di vita, se vi rendete conto che la paura ha superato una certa soglia e sfocia in una fobia generalizzata, è opportuno rivolgersi ad un professionista; ad uno psicologo.
I tre livelli della paura:
• Lieve: quando la persona anche se in determinate situazioni ha paura, affronta la situazione; non è invalidata nelle normali attività.
• Media: quando la persona, in determinate situazioni è totalmente travolta dalla paura ma al di fuori di tali situazioni, vive in modo normale.
• Severa: quando la persona non riesce a gestire la paura ed è totalmente invalidata da questa.