Il cinema italiano è vasto e variegato, e questo che segue è ben lungi dall’essere un elenco completo dei suoi capolavori. Ma sarà interessante come punto di riferimento sia per i cinefili alle prime armi che per gli spettatori più appassionati che vogliono non solo immergersi un po’ più a fondo nel cinema italiano ma anche divertirsi guardando i film, dimenticandosi per un po’ dei problemi di tutti i giorni, altri piacevoli passatempi come quello dei giochi ruleta en vivo, leggendo libri o lavorando a maglia.
Il Bisbetico Domato (1980)
Il cinema italiano non ha perso il suo fascino negli anni. Il brillante duo di attori Adriano Celentano e Ornella Muti ha conquistato il cuore di persone provenienti da tutto il mondo. Il film ha tutti gli elementi che ci fanno amare: la campagna italiana, la musica e le canzoni eseguite da Celentano e, naturalmente, il vino e l’amore. Sicuramente ricordi bene la trama: una giovane turista decide di affascinare un contadino poco socievole e dal carattere complicato, trovando la chiave per aprire il suo cuore, anche se non immediatamente.
Innamorato pazzo (1981)
Come Il bisbetico domato, questo film è stato diretto da Franco Castellano, che propone nuovamente invitato Adriano Celentano e Ornella Muti nei ruoli principali. In effetti il loro duetto artistico si è rivelato così efficace e armonioso che solo un anno dopo il regista offre loro un’altra storia. Questa volta è ambientata a Roma, l’eroe Celentano lavora come autista di autobus, e l’eroina Muti, principessa di un piccolo principato, arriva nella capitale italiana per volontà dei suoi genitori al fine di trovare un ricco marito. Ci permette di godere appieno dei panorami sulla città eterna e della romantica storia d’amore che fa da sfondo.
I Vitelloni (1953)
Il cinema italiano non è solo romanticismo. Prendiamo, ad esempio, il film del 1953 “I Vitelloni”. È il terzo film di Federico Fellini, e grazie ad esso il regista ha vinto il “Leone d’argento” alla Mostra del Cinema di Venezia. I protagonisti del film, dei giovani, vivono in una piccola cittadina di mare, trascinati dalla noia, dalla monotonia e dalla prevedibilità della vita. Sognano di partire e iniziare una nuova vita dinamica, ma gli stretti legami con le loro famiglie impediscono loro di compiere quel passo apparentemente inevitabile.
Il buono, il brutto, il cattivo (1966)
Il western all’italiana, o, come viene anche chiamato, lo spaghetti western, è diventato un classico. La trama è abbastanza tipica per questo genere: tre cattivi sono alla ricerca dell’oro della Confederazione e si cacciano in tutti i tipi di guai. La storia di questo film è particolarmente interessante. Quando uscì nel 1966, i critici lo accolsero con freddezza a causa delle scene di violenza e dei personaggi ambigui. Ma ci sono voluti circa 20 anni e l’opinione degli esperti di cinema è divenuta esattamente l’opposto: “Il buono, il brutto, il cattivo” è stato riconosciuto come un classico del genere.
Mamma Roma (1962)
Il regista, Pier Paolo Pasolini, racconta la vita di un’ex prostituta romana che, dopo essersi ritirata dall’attività, apre un negozio di verdura con il figlio sedicenne. Ma le fondamenta traballanti del passato impediscono di costruire qualcosa di solido: una volta che il giovane scopre il passato di sua madre, commette un errore irreparabile. Consigliamo il film a chi ama le “storie vere”.
La vita è Bella (1997)
Nel film l’autore fa riferimento all’Olocausto ma lo presenta in modo del tutto anticonvenzionale. Nella storia, la famiglia del protagonista si ritrova in un campo di concentramento. Sentendosi dispiaciuto per il figlioletto, il padre gli dice che tutto ciò che lo circonda è un gioco. Per ottenere il primo premio, basta seguire semplici regole: non farsi vedere dalle guardie, non piangere e chiedere cibo. Per scoprire come finisce questo “gioco di sopravvivenza” basta guardare il film: è talmente sincero e straziante che gli spoiler non contano.
Malena (2000)
La storia, diretta da Giuseppe Tornatore, si svolge sempre negli anni della guerra. Ma questa volta il pubblico si trova di fronte ad una storia cruda e brutale sul concetto di essere estraneo tra la propria gente. L’eroina di Monica Bellucci, la bella Malena, viene aggredita dagli abitanti di un piccolo paese. Il motivo: l’invidia delle donne e l’ossessione e la passione da parte degli uomini. Mentre Malena rimane fedele al marito che è andato in guerra, l’intera città si ribella contro di lei. L’unica eccezione è un ragazzo di 13 anni, Renato, che ha un ruolo speciale nella vita della donna.