Secondo la Classifica di Qualità de la Lettura del Corriere della Sera, arrivata alla nona edizione, è il romanzo “La strada di casa” (NN Editore) di Kent Haruf il miglior libro del 2020.
Il romanzo è tutto incentrato su due personaggi che si scambiano i ruoli: Jack, che dopo alcuni anni di latitanza torna a Holt, dove è nato e cresciuto, e Jessie, sua moglie, che ad Holt ci è stata portata.
“Nonostante la pandemia, che ha condizionato non poco tempi e modalità di uscita delle novità editoriali, quella del 2020 è un’edizione da record sia per quanto riguarda i votanti che per il numero dei titoli votati. I partecipanti che, su invito della redazione, hanno espresso i loro voti sono stati 340 (l’anno scorso erano 317). In base alle preferenze espresse viene stilata la classifica di qualità: i titoli votati sono stati in totale quest’anno 494 (nel 2019 furono 441)”, spiega una nota del Corriere della Sera.
“La strada di casa”, pubblicato negli Stati Uniti nel 1990, è il secondo romanzo scritto da Haruf, morto nel 2014, e conclude la pubblicazione della sua intera opera in Italia.
Kent Haruf, che ci ha lasciato nel 2014, è nato nel 1943 in Colorado. Prima di diventare scrittore svolge diversi lavori, tra cui bibliotecario e docente universitario. L’insegnamento accademico sarà quello che perseguirà con maggior passione e continuità e la sua produzione letteraria gli permette una migliore posizione come docente. Nel 1984 pubblica il suo primo romanzo Vincoli. Nel 1990 esce il secondo romanzo La strada di casa. Seguiranno Canto della pianura nel 2000, Crepuscolo nel 2004, Benedizione nel 2014 e Le nostre anime di notte nel 2015. Alcuni suoi libri sono diventati anche dei film (Il Canto della Pianura e Le nostre anime di notte).
Tutti i romanzi di Haruf si svolgono nella contea fittizia di Holt, in Colorado. Questa è una cittadina tranquilla dove tutti si conoscono e nulla passa inosservato. Il cronista Pat Arbuckle ci informa dell’ennesimo ritorno, drammatico di Jack Burdette, una specie di emarginato che, periodicamente e improvvisamente, sconvolge la popolazione tornado in città. Jack arriva un’ultima volta, questa, con una macchina fiammante per togliere ancora ogni certezza su di lui… Il suo ritorno ha riaperto tutte le vecchie ferite: la città gli è sempre più ostile. Holt non ha mai dimenticato i torti imprevedibili e i debiti di quest’uomo Jack era eccellente giocatore di football, che per meriti sportivi entrò al college ma dovette lasciarlo per accusa di furto. Quindi andò in missione militare all’estero. Sembra mettere la testa apposto quando ritorna improvvisamente, sposato con Jessie. Matrimonio che la cittadina scopre solo in quel momento, perchè Jack non aveva comunicato nulla a nessuno. I suoi tormenti interiori lo portano a cacciarsi sempre nei guai. Dopo qualche anno sparisce di nuovo, abbandonando moglie e figli, per tornare dopo 8 anni a riprenderseli. Poi se ne va ancora, li abbandona e ruba i soldi dalla cassa dell’azienda per cui lavorava. Arrestato finalmente, venne poi però liberato in quanto tutti i suoi reati erano stati prescritti. La mancanza di giustizia ha generato la sua rivalsa: un finale aperto,sicuramente destabiliazzante, dove il giudizio, viene lasciato al lettore.
Finalmente Holt, con i lampioni blu in lontananza, poi sempre più vicini, e le strade deserte e silenziose una volta entrati in città. Jack Burdette è sempre stato troppo grande per Holt. È fuggito dalla città lasciando una ferita difficile da rimarginare, e quando riappare dopo otto anni di assenza, con una vistosa Cadillac rossa targata California, la comunità vuole giustizia. È Pat Arbuckle, direttore dell’Holt Mercury e suo vecchio amico, a raccontare la storia di Jack: dall’adolescenza turbolenta all’accusa di furto, dal suo lungo amore per Wanda Jo Evans al matrimonio lampo con Jessie, donna forte e determinata. Uno dopo l’altro, i ricordi di Pat corrono fino al presente, rivelando le drammatiche circostanze che hanno portato Jack ad abbandonare la città e la famiglia. Il suo ritorno farà saltare ogni certezza, minando la serenità di tutti, specialmente quella di Pat.