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Reading: L’incazzata tecnologica: quando internet diventa il veicolo di ignoranza e stupidità
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© 2022 Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri
Hi Tech

L’incazzata tecnologica: quando internet diventa il veicolo di ignoranza e stupidità

Maggie Lee
Maggie Lee 5 anni fa
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7 Min Lettura
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Da oggi Senzalinea.it presenta una nuova rubrica che verrà pubblicata a cadenza settimanale: L’incazzata tecnologica. La nostra esperta ci parlerà delle interazioni della nostra società con la tecnologia. E capirete perchè chi, anni fa, aveva predetto che l’informatizzazione di massa sarebbe stata una nuova alfabetizzazione su larga scala si sbagliava.

Il mondo della rete sta sprofondando, inesorabilmente e piuttosto velocemente, in un baratro senza fondo, popolato da personaggi che fino a pochi anni fa vivevano nascosti in luoghi oscuri e sconosciuti, probabilmente in qualche eremo, relegati al mutismo sociale, con buona pace di tutti.

Ora, grazie allo sdoganamento di internet, questi individui sono usciti allo scoperto per sbraitare sui social frasi senza senso, accompagnate da pensieri completamente sconnessi, il tutto condito da un’ignoranza abissale: qualsiasi cosa è vista come un complotto, qualsiasi persona può essere colpita da messaggi di odio, sentono il bisogno viscerale di dare giudizi e pareri su ogni singolo avvenimento riguardante personaggi famosi, sia esso nascita, con congratulazioni ai neogenitori, neanche fossero grandi amici, morte, con messaggi strappacuore e ricordi malinconici, cambi di look, con commenti non richiesti o complimenti ai limiti del porno e il più delle volte senza neanche tali limiti.

Leggendo certe perle viene solo da chiedersi “Che C4##0 sta succedendo al mondo?”.

Possono veramente certe persone arrivare a pensare che la morte di Alfie Evans, il bambino inglese affetto da una malattia degenerativa, che è stato al centro di numerose polemiche (anche in quel caso, tutti legislatori e/o medici), essere legato alla nascita del principe Louis, terzogenito di William e Kate, che per venire al mondo aveva bisogno di un sacrificio di sangue? Si, avete letto bene e non me lo sono inventato!

Oppure, anche peggio, si può arrivare a sostenere che le vittime degli attentati terroristici, siano in realtà dei cloni o degli attori (vi giuro che l’ho letto davvero), che fanno parte di una messa in scena per “indignare e terrorizzare il mondo e far arrivare all’impianto del microchip per controllare le menti”.

Ma come si fa ad avere un simile quantitativo di letame nel cervello?

Alcuni arrivano a invocare continuamente una nuova venuta del Signore con conseguente apocalisse-purifica-anime. Sempre sull’argomento attentati fasulli, cito: “Sono tutti cloni ordinati dal Satanismo per confondere le acque e portare il caos sulla terra. Attendiamo la potenza del Signore che li spazzierà (sì, scritto così) via”

…

…

…

Ma puoi?!?! Ma da quale buco infame sei uscito per scrivere certe porcate? Per pensare che tutto sia opera di Satana, che Dio si arrabbierà e ci sterminerà tutti, per augurare la morte alle persone, cosa assolutamente contraria agli insegnamenti di quel Dio che ti diverti a invocare… Pensa a guardare meno filmacci, che diventi cieco, anzi no, guardali, che magari non potrai più scrivere certe montagne di sterco!

Ovviamente, gente che produce simili deliri psichiatrici, nel 90% dei casi non conosce le regole basilari della lingua italiana: infarcisce il tutto con assurdi errori grammaticali, che neanche i bambini di 6 anni, punteggiatura lanciata a caso o non lanciata affatto e tempi verbali declinati alla pene di segugio. Congiuntivo, questo sconosciuto.

 

E mica è finita qui; la rete sforna anche deliziosi individui di genere femminile che hanno il potere di mandare a passeggiatrici notturne, anni e anni di lotte femministe per l’emancipazione. Donne con il cervello spongiforme, sottomesse a mariti con il pisello anestetizzato: “Eh, lui non sente quando viene e io poi devo farmi il doccino (o i gargarismi con l’acido muriatico), perché ho già 4 figli e naturalmente lavora solo lui”. Fermi tutti!!! Cosa ho appena letto?!?! Analizziamo insieme questa frase:

Mio marito non sente quando viene: Come caz…diamine fanno a non sentire un orgasmo?!?! Lo immergono nella lidocaina prima del rapporto? Evidentemente sì, in quanto, tutti i mariti di costoro, senza eccezione alcuna, hanno il problema disfunzionale (oltre a quello al cervello, of course), di non sentire quando vengono, in qualsiasi buco si trovino… e qui è d’uopo una precisazione: le suddette signore, non gradiscono che gli si inondi l’ugola di liquido gioioso, ma il consorte, che ricordiamo, ha il gigio anestetizzato, povero meschino, non può fare altrimenti… Vogliamo forse fargliene una colpa?!

Scusate, mi assento un attimo per andare a lucidare il poster di Lorena Bobbit, santa protettrice delle eviratrici…

Devo farmi il doccino: sifone oblungo con cui le signore si inondano le ovaie, nella speranza (vana) di evitare ulteriori gravidanze o con cui, più probabilmente, si sollazzano, vista l’inutilità dei mariti, ma questi sono brutti pensieri di una mente perversa come la mia…

Figli in numero variabile da 2 a 5 (e più): evidentemente il doccino non funziona, a differenza del pene immerso in anestetico, che potrebbe risolvere il problema del calo delle nascite.

Lavora solo lui: certo, perché una vera donna, mamma, moglie non può lavorare, deve badare alla casa, sottomettersi ai doveri sessuali (senza godere) e dipendere in tutto e per tutto dal marito.

Scusate di nuovo, vado a bruciare la mia laurea e a fare ammenda per la mia vita autonoma e dissoluta.

Su questo mondo fantastico, nel senso di irreale, non di stupendo, ci ha aperto gli occhi Vincenzo Maisto alias il Signor Distruggere che gestisce le omonime pagine su Facebook, Twitter e Instagram in cui pubblica perle assolute, prese in prestito dai gruppi popolati da questi personaggi, le cosiddette “mamme pancine”, che chiedono consigli ai limiti dell’assurdo, vomitano odio sulle sventurate che hanno un cervello minimamente funzionante e si scambiano ricette per la placenta e il latte materno.

E qui, per ora, mi fermo. È troppo anche per me.

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Maggie Lee Mag 19, 2018
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Pubblicato da Maggie Lee
Anche se non sembra sono nata a Milano, ma sono di origini siculo-calabresi: da lì derivano i miei colori poco “nordici”. Sono laureata in Psicologia e sto frequentando la magistrale. I miei amici sostengono che ho un sesto senso innato per capire le persone, soprattutto quelle cattive, cosa che talvolta è più una maledizione che un dono. Cerco di interessarmi a po' di tutto, ho una passione per Wikipedia e mi diletto di cucina e fai da te. Sono il tuttofare tecnologico della famiglia, per qualsiasi cosa abbia dei pulsanti o, ultimamente, uno schermo touch. Amo le tecnologie semplici che semplificano la vita. Viaggio parecchio per amore, i mezzi di trasporto tedeschi non hanno più segreti per me, adoro la loro puntualità, ma odio la loro mancanza di elasticità e, naturalmente, la maggior parte del loro cibo.
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