Parlaci di te
Ciao Senzalinea! Mi chiamo Chiara, anche se sui social mi presento più spesso col mio nickname: Hamulas. Abito nella provincia di Varese e lavoro come Caporeparto in un’azienda chimico-tessile. Le mie passioni spaziano dalla fotografia ai viaggi, dalla grafica alla sartoria, anche se quest’ultima è un hobby appena nato.
Da quanto tempo fai cosplay e quali hai realizzato fino ad ora?
Il cosplay è nella mia vita da molti anni, almeno una decina. Ma solo recentemente ho iniziato a dedicarmici con più costanza e passione, curando maggiormente i miei costumi e partecipando alle fiere Lombarde. I costumi che ho sono Scarlet Witch, Saber, Supergirl, Miss Marvel e Captain America, ma adoro dilettarmi in instant, cercando per quanto possibile, di farli dettagliati.
Come hai scelto il tuo nickname?
Ammetto che in molti hanno chiesto da dove è nato il nome “Hamulas”. Beh, la storia di questo nickname risale a molti anni fa, in particolare è nato quando mi sono iscritta ad un gioco di ruolo in cui il personaggio da me scelto era un elfo. Al tempo ero una grande amante del Signore degli Anelli ed in particolare dell’elfo Legolas. Così, per la mia elfa del gioco, ho voluto inventarmi un nome che ricordasse quello del personaggio che più adoravo. E da quel momento sono sempre stata Hamulas.
A quale cosplay che hai realizzato sei più legata?
Ognuno dei cosplay che ho nel mio armadio ha una sua storia e dei ricordi che me lo fanno apprezzare. Proprio per questo non ho un cosplay a cui sono più legata, anche se devo dire che Ms. Marvel ha per me un valore aggiunto, poiché è l’unico costume che ho confezionato personalmente.
Realizzi da sola i tuoi cosplay o preferisci comprarli/commissionarli?
Come già accennato, l’unico cosplay che ho realizzato da sola è Ms. Marvel, per quanto riguarda gli altri, li ho comprati. Non sono una cima in sartoria, anche se spero di imparare un giorno; da una grandissima soddisfazione in più poter indossare qualcosa che hai realizzato con le tue mani. Attualmente, nella mia condizione lavorativa, il tempo per imparare è limitato e sono un po’ vincolata sotto questo punto di vista.
Cosa pensi di chi ha fatto una scelta diversa dalla tua?
Ammiro chi è in grado di confezionarsi i costumi da solo, senza dubbio!
Hai un “dream cosplay” o un progetto che hai particolarmente a cuore?
Ne ho più di uno…alcuni “dream” sono di facile realizzazione, mentre altri li vedo proprio come sogni. Uno di questi è il vestito di Belle, da ‘La Bella e la Bestia’. Parrebbe un costume ‘facile’, ma ho degli standard particolarmente alti per la realizzazione di tale abito, che portano a budget un po’ elevati…
In quale cosplay invece, non ti vedresti proprio?
Wonder Woman. Ho provato con un instant, ma proprio non mi ci vedo bene!
Secondo te è giusto guadagnare con il cosplay, ci dei casi dove non lo sia?
L’argomento è molto delicato e complesso a mio avviso. Cosa si intende con ‘guadagnare col cosplay’? Essere chiamato in fiera? Vendere le proprie foto su Pantreon o ricevere un Ko-Fi? Alla fine il cosplay è una forma d’arte e come tutte le forme d’arte, se c’è qualcuno disposto a pagare per avere le tue foto, perché non venderle? Se c’è qualcuno disposto a pagare per averti ad un evento, cosa c’è di sbagliato? Un po’ come gli attori che girano le convention, così è il cosplayer (nel suo piccolo) a cui viene riconosciuto un talento o una capacità e si è disposti a pagarla. Certo, a volte vedo persone con costumi di scarsa qualità venir contattati per eventi perché hanno le conoscenze giuste, mentre persone molto più capaci e con costumi spettacolari, a maggior ragione se confezionati da loro, non ricevono la giusta attenzione. Ecco, forse è questo ciò che è sbagliato. Ma il Cosplay, purtroppo, non è tanto diverso da molte altre realtà: devi saperti vendere.
Ultimamente si parla molto degli original, secondo alcuni snaturano il senso del cosplay, tu come la pensi?
Bella domanda… Credo che la risposta sia: dipende. Personalmente non sono una gran fan degli original. Tutto può essere considerato “original”, dove sta la linea che divide il girare in borghese dall’essere in cosplay “original”? D’altro canto conosco persone molto dotate che hanno dato vita a costumi splendidi e ben costruiti partendo solo da una loro idea e ispirazione personale. Quindi dipende un po’ da caso a caso.
Secondo te che impatto hanno avuto i social network nella diffusione del cosplay?
I social hanno permesso al cosplay di avere una diffusione molto più rapida e capillare, facendo sì che un hobby prima visto come da “sfigati”, fosse invece capito e condiviso da più persone. Ma i social sono anche alla base della parte più ‘brutta’ del cosplay: la corsa alla fama. Oramai è rimasto un hobby per pochi… mentre fin troppi rincorrono la fama da social e sfruttano la moda del cosplay per ottenere popolarità e autocompiacimento. Ho visto, purtroppo, tante false amicizie nascere solo perché erano convenienti, o -al contrario- rompersi perché la convenienza non c’era più, l’amico non è stato in grado di farti raggiungere la popolarità che speravi o non gli hai dato quello che si aspettava da te. E questa è l’influenza dei social sul cosplay.
A quali eventi hai partecipato fino ad ora?
Cartoomics, Fiera del Fumetto, Milano Anime Expo, Modena Nerd, Festa dell’Unicorno…più qualche evento più piccolo nelle mie zone.
Qual è la tua fiera preferita?
Non ho una fiera preferita. Andando in fiera più per incontrare altre persone che per la fiera in sé, ogni volta la fiera preferita cambia in base a chi ho avuto il piacere di incontrare quel giorno.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ad oggi spero di riuscire a realizzare il cosplay di Poison Ivy e quello di Sailor Venus. Altri progetti non ne ho ancora in ballo. Per quanto riguarda le fiere, beh…con il Coronavirus in giro c’è poco da fare progetti,
purtroppo!
Hai qualche aneddoto particolare che ti è successo in ambito cosplay che vuoi raccontarci?
Non saprei se definirlo aneddoto, però tre anni fa, mentre ero al Forte di Bard per un set fotografico a tema Avengers con dei miei amici, mi sono rotta un legamento del ginocchio facendo una foto. Stavamo facendo degli scatti di lotta e, dopo un salto, sono atterrata male e sono caduta a terra, perché la gamba ha ceduto. Al momento pensavo ad una botta, anche perché non ho provato particolare dolore. Solo due giorni dopo, quando il ginocchio non accennava a sgonfiarsi e sono dovuta andare al pronto soccorso, ho scoperto di essermi rotta il crociato. Cosa non si fa per il cosplay!
Hai mai partecipato a qualche contest cosplay?
Non sono una grande amante dei contest. In primo luogo perché mi imbarazza l’idea di essere sul palco da
sola… Potrei partecipare solo se in gruppo. Poi perché non mi sento molto a mio agio a partecipare a contest con dei costumi che sono comprati, non ne vedo molto il senso. I premi vanno per il merito di quei cosplayers in grado di cucirsi da soli i loro costumi. E per ultima cosa, attorno ai contest ci sono sempre flames e polemiche, spesso anche giustificati. Preferisco però restarne fuori.
Hai mai partecipato ad eventi all’estero?
Purtroppo no, però come sogni nel cassetto ci sono la San Diego Comic-Con e la MCM Comic-Con di Londra.
Hai un profilo dove offri contenuti o chiedi di essere supportato/a per i tuoi progetti?
Per ora ho solo Ko-Fi, però spero a breve di riuscire ad aprire uno store dove vendere i miei scatti cosplay per chi li volesse acquistare! Sarebbe un grande aiuto per poter migliorare sempre più i miei costumi!
Potete consultare tutti i profili social di Chiara dando un’occhiata al suo Linktree!
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