Iniziamo subito con le presentazioni!
Mi chiamo Maria ed abito a Napoli. Sono laureata in beni culturali e gestisco un piccolo bed and breakfast nella mia città. Nel tempo libero amo guardare telefilm, anime e leggere fumetti, ma la mia più grande passione è viaggiare.
Adoro il Giappone con tutta la sua cultura e infatti ci sono stata già due volte…povere le mie tasche!
Da quanto fai cosplay e quali personaggi hai interpretato?
Faccio Cosplay dal 2011 ed ho interpretato 13 personaggi (Chizuru Nambara da Combattler V, Tifa Lockhart da Final Fantasy VII, Tifa Lockart da Crisis Core, Yoko Ritona da Gurren Lagann (due versioni), Elisabeth da Bioschok Infinite, Zatanna della Dc, Shego da Kim Possible, Arale, Fujiko Mine da Lupin (due versioni), Luna versione umana da Sailor Moon, Lamù da Urusei Yatsura.
Hai un nickname?
Nick Name…dovrei sceglierne uno effettivamente… sempre più spesso mi contattano personaggi inquietanti e non vorrei farvi avere mie notizie al telegiornale.
Sei legata ad un tuo cosplay in maniera particolare?
Il cosplay a cui sono più legata in assoluto, sebbene sia stato uno dei più semplici, è quello di Lamù, perché ho una fissa per Rumiko Takahashi e le sue opere, in particolare Ranma 1\2 e Lamù di cui colleziono figure e gashapon sia recenti che vintage.
Preferisci realizzare da sola i tuoi cosplay o comprarli/commissionarli?
E’ una storia lunga! Il primissimo cosplay, Chizuru Nambara, lo commissionai e, a vederlo ora, era un po’ una carnevalata pagata pure tanto, ma per me che a quei tempi non sapevo tenere ago e filo in mano, era stupendo. Già dal secondo cosplay, Tifa Lockhart, con tantissimo sforzo, ho fatto tutto da sola, chiedendo giusto qualche consiglio a mia madre e cucendo tutto rigorosamente a mano.Quando si sono visti i primi risultati i miei amici per un compleanno mi regalarono una macchina da cucire che mi ha facilitato molto la vita dandomi la possibilità di scegliere personaggi via via più complessi.
La vera svolta però c’è stata quando ho conosciuto Federica Amato, una ragazza dolcissima che faceva la sarta e che oggi è non solo amica ma anche “partner cosplay”.
Lei mi ha insegnato, e ancora continua, i segreti del cucito: dal cartamodello alle rifiniture, dalla scelta delle stoffe adatte all’importanza di stirare bene un capo ultimato.Da quando la conosco, non solo i risultati sono molto migliorati, ma fare cosplay è diventato un modo nuovo per stare insieme sempre stimolante e creativo, uno scambio di sapere e di idee che ci ha legato tantissimo. E alla fine anche lei, che di manga non sapeva nulla, si è fatta coinvolgere da questo pazzo e coloratissimo mondo con risultati spettacolari ( Boutique Amato su Facebook) e con lei ho fatto il mio primo cosplay di coppia: Shego e Kim Possible. Inoltre grazie al suo aiuto quest’anno mi sono finalmente potuta prendere una grande soddisfazione nel rifare il mio primo cosplay in maniera credibile e decente.
Cosa pensi di chi ha fatto una scelta diversa dalla tua?
Chi compra o commissiona i suoi cosplay secondo me perde una buona parte del piacere e della soddisfazione di essere cosplayer.
La parte divertente è reinventare e riutilizzare cose disparate e dar loro nuova vita usando ingegno ed inventiva ma non è sempre possibile soprattutto perché oggi il livello e la competizione è altissima ed i risultati non sempre omogenei od all’altezza. Inoltre non tutti hanno il tempo o la predisposizione, quindi non mi sento di biasimarli, specie se poi danno merito a chi li ha realizzati.
Tuttavia il cosplay non lo fa solo il vestito… un’altra parte stimolante e creativa sta nel mettersi nei panni di questa o quell’altra eroina. Il primo passo è ovviamente la somiglianza fisica che è condizione direi necessaria e sufficiente, ma non bisogna sottovalutare le possibilità di perfezionare con l’ausilio di make-up e parrucche, lentine ed accessori il risultato finale. Poi chiaramente c’è la parte interpretativa e lì è questione prima di tutto di feeling con il personaggio scelto.
Hai un “dream cosplay”?
Vorrei realizzare il costume di Wonder Woman per misurarmi con nuovi materiali. Per ora ho fatto tutti costumi sartoriali, ma materiali come il foam o il worbla, oramai sono l’abc del cosplay, quindi è una sfida a cui non posso sottrarmi.
In quale cosplay non ti vedresti proprio?
Non amo il mondo Disney e delle principesse in genere, non è nelle mie corde ma amo le sfide e le sperimentazioni, i cambiamenti radicali di stile, quindi non si sa mai…non escludo nulla!
Secondo te è giusto guadagnare con il cosplay?
Secondo me dove c’è un lavoro, specie se ben fatto, allora ci deve essere una ricompensa. Personalmente non ci guadagno nulla, anzi al contrario, ci spendo molto, ma conosco ragazzi bravissimi che ne hanno fatto non dico un lavoro, ma una piccola fonte di guadagno, magari da investire nei loro prossimi progetti e non ci vedo nulla di male.
Ci sono dei casi, second te, dove non lo sia?
Quando quello che si vende sotto il nome “cosplay” diventa pornografia.
Cosa pensi degli “original”? Secondo alcuni snaturano il senso del cosplay
Ho visto Original meravigliosi, credo che la creatività non vada mai arginata, ma è giusto che nei contest ci siano categorie apposite.
Cosa pensi dell’impatto che hanno avuto i social nel mondo cosplay?
I social hanno avuto di sicuro un impatto positivo nell’aumentare le possibilità d’ incontro, confronto e condivisione tra persone che hanno la stessa passione (prima ci si incontrava solo alle fiere). Dall’altro lato hanno creato anche situazioni di eccessiva competizione, agonismo esasperato e cattiveria gratuita che hanno inquinato un po’ questo mondo.
A quale eventi hai partecipato fino ad ora?
Ho partecipato al Comicon di Napoli (il Comicon è casa mia!), Rimini Comix, Lucca Comix, Milano Expo, Romix e tante altre piccole kermesse
Progetti futuri?
Mi piacerebbe andare al Comic-con di San Diego. Ho in cantiere Cutie Honey di Go Nagai ed il maggiore Motoko Kusanagi di Ghost in the Shell
Ringraziando Maria per la sua gentilezza e disponibilità ricordo a tutti i suoi spazi social: