E’ stata una grande artista della fotografia.
Il suo occhio elettronico era aperto verso il mondo e verso la diversità. L’obiettivo spalancato come uno sguardo scrutatore ed una mentalità aperta fecero di lei una donna progressista.
“Ho fotografato per capire” era quello che spesso diceva ed è anche il nome della sua opera più completa, pubblicata nel 2014 e ripubblicata in occasione della sua morte.
Pochi sanno che Lisetta era destinata a diventare una grande musicista, e -guerra permettendo- portò avanti gli studi di pianoforte presso il conservatorio di Genova. Ma la ragazza aveva dei forti ideali di libertà che (disse lei) la carriera musicale non le permettevano di esprimere. Cambiò e scelse di dedicarsi alla fotografia. Sembrava molto portata e seguì una tecnica che le aveva insegnato il suo maestro Kurt Blum, ossia: “guardare sempre cosa c’è dietro quello che si intende immortalare”. Lisetta grazie a questo consiglio diventò un’attenta osservatrice del suo presente.
Lisetta Carmi è stata la prima fotografa a “raccontare” i transessuali in Italia. Nei suoi viaggi nella ricerca di soggetti da studiare e fotografare scoprì in un ghetto di Genova tante persone transessuali, isolate, giudicate, abbandonate a se stesse in quanto diverse.
Teniamo conto che all’ epoca l’essere transessuale era ancora considerato come una deviazione mentale.
Rimase affascinata da queste persone che iniziò a fotografare, un po’ come se le accogliesse nei suoi pensieri e nella sua vita. Lisetta trovò un piccolo universo gentile e divenne amica di tante donne del ghetto.
Da questa esperienza nasce il suo lavoro più controverso, ma nello stesso tempo quello più semplice: I travestiti.
La pubblicazione all’epoca non ebbe sbocco in Italia, fu rifiutata in massa, e il popolo transfobico bollò lei come “depravata”. Troppo avanti, troppo intuitiva ed intelligente, ed in più una donna sola. Era troppo per la nostra “Italietta” riconoscere il talento di questa donna libera ed emancipata.
Oggi il suo libro è un cult introvabile.
Lisetta Carmi aveva fotografato, e aveva capito molte cose prima di molti altri.
Si è spenta a novantotto anni il 5 luglio 2022