Luca è un film d’animazione del 2021 diretto da Enrico Casarosa, al suo esordio alla regia di un lungometraggio. Prodotta dai Pixar Animation Studios in co-produzione con Walt Disney Pictures e distribuito dai Walt Disney Studios Motion Pictures, la pellicola narra la storia di Luca Paguro, una creatura marina che stringe amicizia con Alberto Scorfano, un impavido coetaneo, ed insieme vanno alla scoperta del mondo degli umani. Inizialmente previsto per le sale cinematografiche, a causa della pandemia di coronavirus il film ha da pochi giorni debuttato esclusivamente sulla piattaforma streaming Disney Plus, grazie alla quale è visibile dal 18 Giugno 2021. Per il film la Pixar ha inviato diverse persone nella riviera ligure per un viaggio di ricerca, durante il quale sono state scattate fotografie al paesaggio e alla popolazione locale; i mostri marini presenti nel film sono ispirati a delle leggende locali sui draghi marini. Il regista Casarosa ha affermato che il film è una celebrazione dell’amicizia ed una “lettera d’amore alle estati della nostra giovinezza, quegli anni formativi in cui stai ritrovando te stesso” ispirata alla sua infanzia a Genova, con il personaggio di Luca basato su lui stesso ed Alberto sul suo migliore amico omonimo. I mostri marini, basati su antichi miti italiani e tradizioni folcloristiche regionali, sono stati definiti da Casarosa come una “metafora del sentirsi diversi” e il produttore Andrea Warren ha spiegato: “Ci è sempre piaciuta l’idea che la metafora dell’essere un mostro marino possa applicarsi a così tante cose diverse. C’è il tema dell’apertura, del mostrarsi e dell’accettazione di sé, così come anche l’accettazione della comunità”. Casarosa ha poi concluso il discorso iniziato dal collega: “Speriamo che il mostro marino possa essere una metafora per tutti coloro che si sentono diversi, come un adolescente in ogni momento in cui si sente strano”.
La storia di Luca è ambientata in Liguria negli anni 60 nella cittadina fittizzia di Portorosso, la quale non nasconde le bellezze tipiche della riviera ligure: paesaggi incantanti e a tratti fiabeschi, paesini arroccati sulle montagne che si affacciano sullo splendente Mar Ligure. Ed è proprio qui, negli abissi del mare, che vive Luca, un piccolo mostro marino che lavora come pastore di pesci nell’attività di famiglia e che ha il desiderio di esplorare la terraferma, ma che è frenato dai racconti terrificanti dei genitori. Spronato dalla nonna e da Alberto, un altro mostro marino che diventerà il suo migliore amico, il protagonista conoscerà la terraferma, grazie anche alla successiva scoperta capacità di assumere la forma umana una volta usciti dall’acqua. Ammaliati dal poster di una Vespa, i due ragazzini faranno di tutto per vincere una gara con cui avranno la possibilità di ottenere il veicolo dei loro sogni, e questo anche grazie all’aiuto di Giulia, una ragazzina del posto che insegnerà loro tutto quello che c’è da sapere sul mondo degli umani, senza in realtà conoscere la vera natura dei due amici. Luca ed Alberto infatti dovranno tenere nascoste le loro origini durante la permanenza a Portorosso, un paesino di pescatori in cui ancora vige la paura dei mostri marini e che quindi potrebbe rappresentare un grande pericolo per i due ragazzini…
Una trama scorrevole che lascia incollati allo schermo, che fa emozionare e commuovere gli spettatori di tutte le età. Lo scopo del lungometraggio non è tanto quello di riflettere sui grandi temi della vita, come si è visto ad esempio in Soul, altra recente produzione di Pixar e Walt Disney, quanto più stupire con la sua narrazione lineare e giocare con le emozioni del pubblico, che non potrà fare a meno di provare empatia nei confronti dei due protagonisti e della loro splendida amicizia. Nonostante la leggerezza del film, al centro del progetto cinematografico vi sono tematiche importanti come quella dell’inclusività. Le colonne sonore, tipicamente italiane, coinvolgono i bambini e gli adulti: nessuno potrà fare a meno di sorridere dinanzi alle avventure di Luca, Alberto e Giulia, vissute sulle note di Gianni Morandi, Edoardo Bennato e Rita Pavone. Una punta di critica andrebbe rivolta ai vari stereotipi legati ad un’Italia abitata da pescatori e contadini, il cui unico tratto di modernità è rappresentato da un treno che porta in città, o ad un popolo abbagliato dai pregiudizi e dalla paura del diverso; ma in questo particolare momento storico, nel quale il concetto del “politicamente corretto” sta prendendo pericolosamente il sopravvento, da bravi italiani autoironici preferiamo non offenderci di fronte all’esasperazione di qualche piccolo luogo comune, al quale siamo ormai abituati ed affezionati. Tra imprecazioni del calibro di “Santa Mozzarella” e “Mannaggia” o “Per mille sardine” il film di Enrico Casarosa è il ritratto di un’Italia antica degna di essere raccontata e che ci piace ricordare con nostalgia, motivo per cui le critiche lasciano il tempo che trovano. Consigliato!