Titolo: La vita di chi resta
Autore: Matteo B. Bianchi
Ed. Mondadori; pp. 252
Le mie impressioni
Non è nello specifico un libro LGBTQA+ anche se ha per protagonisti due uomini. E’ un libro sul dolore e sui sentimenti che ci accomuna tutti.
Un libro bellissimo, candidato a vari premi, di un autore che io considero un maestro e da cui ho preso spunto per la mia scrittura.
La storia è vera, forte e molto triste.
I fatti raccontati risalgono a venti anni fa, quando Matteo aveva una relazione da sette anni con un uomo che nel libro viene indicato semplicemente come S.
(in tutto il libro non c’è nessun indizio per capire esattamente chi sia S).
Dopo sette anni si lasciano, e tre mesi dopo S. si suicida.
La vita di chi resta si riferisce alle persone che restano in vita e vivono il trauma del suicidio di una persona cara. Una storia vera, come dicevo, e l’autore ci ha impiegato anni per elaborare il lutto e il trauma e trasportare la sua vicenda su carta, per poter raccontare al meglio questa vicenda; per dare al lettore la parte migliore.
Il libro alterna parti in cui racconta (in maniera non morbosa) quelli che sono i dettagli del suicidio, ad altre pagine in cui racconta tutti i momenti belli del loro amore.
Un libro d’amore e di ricerca della serenità.
Matteo prova in tutti i modi ad elaborare questo lutto, perché la vita di chi “resta” innesca un insieme di meccanismi, di domande senza risposta e di sensi di colpa che trascinano in una spirale di dolore.
Nel libro racconta dei tentativi che attua per uscire da questo dolore, rivolgendosi alle chiromanti, all’ occulto, alle sedute dallo psicologo e la terapia di gruppo.
Tenta tutto tranne che un percorso di fede -e lui stesso ad una presentazione del libro dichiara di essere: la persona meno spirituale del mondo.
Cerca una soluzione più facile da non credente. Tenta solo di arginare il dolore, di sviarlo, anziché attraversarlo in tutte le sue fasi nel tentativo di arrivare ad una sorta di stabilità.
Il libro si “ricollega” al primo lavoro di Matteo B Bianchi Generation of love.
E proprio a S. il libro è dedicato, ma in qual caso lo chiama Ale.
La vita di chi resta… va avanti! Nonostante tutto e tutti.
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