Sfugge dalle mani di Meret il pass per gli ottavi di Champions: il Napoli di Mazzarri cade nel finale al Bernabeu e deve rimandare alla sfida col Braga l’appuntamento con la qualificazione al prossimo turno, al termine di una prestazione incoraggiante ma ancora piena di errori, del portiere azzurro (autore in precedenza di ottimi interventi) ma non solo.
Al cospetto di un Real rimaneggiato ma comunque temibile, i Campioni d’Italia hanno iniziato col piglio giusto, trovando al 10′ la rete del vantaggio con Simeone, bravo a sfruttare l’assist di Di Lorenzo su illuminante cambio gioco di Kvaratskhelia.
Neanche il tempo di esultare, però, che la ormai solita troppa libertà concessa a Brahim Diaz permetteva ai blancos di pareggiare con Rodrygo, quando erano trascorsi meno di 30″ dal gol del Cholito.
Il Napoli a quel punto si è un pò ritratto, peccando spesso di precisione nelle uscite e finendo per subire la pressione delle merengues, che hanno inevitabilmente trovato il gol del sorpasso con il fenomenale Bellingham, puntuale nel girare in rete di testa l’assist millimetrico di Alaba ma lasciato colpevolmente solo da un Natan insolitamente distratto nella notte madrilena.
I partenopei hanno avuto però il merito di reagire, sfiorando il pareggio a fine primo tempo e trovandolo a inizio ripresa con Anguissa, che vistosi ribattere il cross dalla difesa ha scaricato un destro imparabile per Lunin, terzo portiere in campo per la contemporanea assenza di Curtois e Kepa.
A quel punto il Napoli, proprio come al “Maradona” nel match di andata, è salito in cattedra, divorandosi letteralmente il gol del controsorpasso con Kvara su percussione di Anguissa e controllando in modo autorevole le operazioni per almeno una ventina di minuti.
I cambi operati da Ancelotti, uniti a un evidente calo fisico degli azzurri, hanno però consentito al Real di operare il forcing finale, conclusosi con la rete del giovanissimo neo entrato Nico Paz: determinante, purtroppo, l’errore tecnico di Meret, che si è fatto sfilare tra le mani un tiro innocuo da più di 20 metri, rovinando una prestazione fin lì impreziosita da due belle parate su Rudiger e Bellingham, nel momento di massima pressione degli uomini di Ancelotti.
Il poker di Joselu, altro subentrato, in contropiede nel recupero, ha solo reso più amara la sconfitta, che però dev’essere vissuta senza drammi, sia perché si sono visti altri passi avanti sul piano della personalità e della qualità del gioco, sia perché le chances di passaggio agli ottavi sono ancora intatte.
Se è vero che un pareggio, visto il concomitante 1-1 tra Braga e Union Berlino, avrebbe regalato la certezza matematica del secondo posto, è altrettanto vero che il Napoli per ottenere la qualificazione può addirittura permettersi il lusso di perdere con un gol di scarto, nell’ultimo match da disputare con i portoghesi al “Maradona”.
Non è dunque il momento di soffermarsi sul match del Bernabeu, anche perché gli azzurri sono attesi stasera (ore 20:45) da un altro match importantissimo, da giocare stavolta in casa contro la capolista Inter.
Mazzarri torna dunque a Fuorigrotta da allenatore del Napoli dopo più di 10 anni, e ritrova proprio la squadra per cui lasciò la panchina dei partenopei, scelta di cui si è, con ogni probabilità, abbondantemente pentito.
Il tecnico di San Vincenzo è costretto ancora una volta a inventarsi il terzino sinistro, vista la perdurante assenza di Olivera e il non brevissimo recupero di Mario Rui: in difesa Ostigaard scalpita per un posto da titolare, mentre a centrocampo Elmas e Cajuste si propongono come alternative a Zielinski, uscito malconcio dal Bernabeu dopo un fallaccio (non rilevato) di Rudiger.
In attacco recupera Lindstrom, e soprattutto sembra pronto a tornare titolare Osimhen, autore di due buoni spezzoni di gara a Bergamo e Madrid.
Il Napoli ha ottenuto più del doppio delle vittorie dell’Inter nei 78 match disputati all’ombra del Vesuvio in Serie A, con 38 successi a fronte di 22 pareggi e 18 sconfitte: l’ultimo blitz meneghino risale al 6 Gennaio 2020, quando gli uomini di Conte si imposero 3-1 su quelli di Gattuso grazie alla premiata ditta Lukaku-Lautaro, con il belga autore di una doppietta.
L’ultimo pareggio risale al 12 Febbraio 2022, quando il Napoli di Spalletti fallì l’assalto alla vetta della classifica occupata proprio dall’Inter, facendosi rimontare da Dzeko dopo il vantaggio firmato da Insigne su rigore.
Il successo più recente del Napoli coincide con l’ultima sfida giocata al “Maradona”: lo scorso 21 Maggio Anguissa, Di Lorenzo e Gaetano firmarono la vittoria dei freschi Campioni d’Italia, rendendo inutile la rete del momentaneo pareggio siglata dal solito Lukaku.
In pochi mesi, complici le difficoltà post-sbornia scudetto degli azzurri e la partenza sprint della squadra di Simone Inzaghi, i rapporti di forza si sono apparentemente invertiti, ma proprio la sfida di stasera può rimettere tutto in discussione.
Un successo dei padroni di casa, che non vincono al “Maradona” da più di 2 mesi, consentirebbe loro infatti di riavvicinare la testa della classifica e riaprire la lotta al vertice.
Serve dunque una vittoria, sia per confermare i progressi visti nelle prime partite del “Mazzarri-bis”, che per continuare a coltivare il sogno di confermarsi Campioni.