La settimana appena trascorsa è stata importantissima per la comunità Lgbt: sabato 24 giugno si son svolti i Pride in alcune delle città più importanti d’Italia: Catania, Milano, Latina e Napoli. Pride tutti molto partecipati, come quello napoletano che ha visto scendere in strada più di quarantamila persone, non solo Lgbt, con la speranza di una società migliore e più giusta. Il Pride, ricordiamolo, nasce come rievocazione dei moti di Stonewall, scoppiati a NY il 27 giugno del 1969 in seguito all’ennesima retata della polizia in un bar frequentato da omosessuali e trans a Manhattan, e sono l’atto di nascita del movimento di liberazione gay moderno in tutto il mondo.
Sabato 24 giugno, i colori sgargianti del popolo lgbt napoletano hanno invaso la città e hanno colorato il bellissimo lungomare napoletano, mai stato più bello, mentre la musica arrivava fino al cielo e ne tracciava l’arcobaleno.
In questo Pride napoletano si sono visti glitter, abiti sfavillanti, trucchi rainbow e si sono visti anche corpi che esprimevano liberamente il proprio amore e la propria identità. Famiglie arcobaleno, ragazzi che baciavano ragazzi, ragazze che baciavano ragazze, trans che esibivano con orgoglio la propria “rinata” identità di genere ma anche coppie etero che sostenevano la comunità lgbt a testimonianza del fatto che certe differenze possono unire.
Madrina dell’evento è stata la bellissima e bravissima Monica Sarnelli, nota cantante partenopea, celebre per aver interpretato la sigla della soap “Un posto al sole”.
Organizzato dal Comitato Campania Rainbow e dal Comune di Napoli, il Mediterranean Pride of Naples 2017 è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Napoli, della Provincia di Salerno e della Regione Campania, del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America per il Sud Italia, del Consolato Generale di Spagna a Napoli, dell’Istituto di Cultura Francese, del Consulado de Venezuela en Nápoles, dell’Osservatorio LGBT e del Centro di Ateneo Sinapsi dell’Università degli Studi di Napoli – Federico II e con il patrocinio morale della Città Metropolitana di Napoli e della Consigliera di Parità della Città Metropolitana.
Anche quest’anno il Pride napoletano ha espresso vicinanza e solidarietà a tutti i Paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo e che vivono una dimensione di maggior restrizione, relativamente ai diritti delle persone lgbt. I temi centrali sono stati, però, il Corpo e la capacità di autodeterminarsi. Il corpo inteso come laboratorio di libertà e intima e rivoluzionaria fucina della propria autodeterminazione, perché inutile negare che tutte le rivoluzioni della società son sempre partite dal corpo. Dai corpi.
Rivendicare i diritti del corpo, significa anche restituire alle associazioni Lgbt il significato primigenio di movimento di liberazione sessuale e culturale avviando, proprio a partire dal Mediterranean Pride of Naples 2017, una discussione laica, seria, informata ed emancipata su tutte le questioni che investono il corpo.
Napoli si è confermata città sentitamente impegnata nel contrasto alle discriminazioni, alle violenze di genere, alla transfobia, all’omofobia e al razzismo.
“La lotta per i diritti e la giustizia è l’elemento costitutivo di questa città”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in piazza Municipio, prima che la parata avesse inizio. De Magistris è da sempre vicino alla comunità Lgbt e non a caso è uno dei sindaci più amati d’Italia e anche quest’anno ha partecipato in prima persona al Pride. Non a caso siamo la città delle Quattro giornate – ha affermato con orgoglio il Sindaco – nella nostra amministrazione si è fortemente consolidata la strada per la lotta per i diritti, insieme con tutta la comunità Lgbt.
È importante che continui ad esserci questa manifestazione – ha dichiarato dal palco il presidente di Arcigay Napoli Antonello Sannino – la nostra città in questi ultimi anni ha risposto sempre meglio e siamo contenti di vedere questa grande partecipazione. Oggi affermiamo ancora una volta che ci siamo e che continueremo a lottare per i nostri diritti e la nostra libertà.
La nostra felicità – ha aggiunto la responsabile delle politiche trans di Arcigay Napoli, Daniela Lourdes Falanga – passa soprattutto da manifestazioni come il Pride di questo pomeriggio. Oggi diciamo no a tutte le convenzioni e agli stereotipi che per anni hanno limitato e impedito la nostra libertà di espressione.
La Giornata Pride si è poi conclusa all’Ippodromo di Agnano con l’official party organizzato dal gruppo La Mamada con Nancy Coppola ( reduce dalla partecipazione all’isola dei famosi) come guest star della serata Olimpo.
Foto di copertina di Giancarlo de Luca.