È morto a 59 anni a Bologna Luca Di Meo, scrittore che ha fatto parte dei collettivi artistici Wu Ming e Luther Blissett.
“Luca muore il 30 luglio, una domenica. Muore nel suo appartamento di Bologna, nove giorni dopo aver compiuto 59 anni, quindici anni dopo aver lasciato Wu Ming, quattro anni dopo l’ultimo evento insieme, quasi sei mesi dopo l’ultima seduta di chemio, ché tanto non serviva più a niente. Antidolorifici, e via andare”, lo ricordano i colleghi di Wu Ming sul sito del gruppo. “Uno di noi – cioè: uno del quartetto che scrisse Q – ‘non c’è più’ in quel senso lì. Anni di lavoro sul confine tra presenza e assenza, sull’esserci senza apparire, poi arriva quel senso lì”, scrivono.
‘Q’ dei Luther Blissett fu pubblicato nel 1999. Dietro al nome collettivo c’erano quattro scrittori di Bologna: Roberto Bui, Giovanni Cattabriga, Federico Guglielmi e, appunto, Di Meo.
“Nella seconda metà dei Novanta Luca fu, tra le altre cose, Luther Blissett, il cui nome era legione. In quel periodo scrivemmo il romanzo che ci avrebbe cambiato la vita. Nell’anno 2000 fondammo Wu Ming. Lui uscì dal collettivo otto anni dopo”. “Nel frattempo – scrive ancora Wu Ming – c’eravamo persi di vista, e ritrovati, e ci saremmo ripersi e di nuovo incontrati.
Ogni tanto abbiamo fatto la reunion, come ogni band che si rispetti. La prima volta nel 2011. L’ultima nel 2019: la sala Stabat Mater dell’Archiginnasio stracolma per il ventennale di Q. Chi c’era la ricorderà finché campa”.
Q
Anno Domini 1555. Sopravvissuto a quarant’anni di lotte che hanno sconvolto l’Europa, un eretico dai mille nomi racconta la sua storia e quella del suo nemico, Q. Predicatori, mercenari, banchieri, stampatori di libri proibiti, principi e papi compongono l’affresco dei tumultuosi anni delle guerre di religione: dalla Germania di Lutero, al regno anabattista di Münster, all’Italia insidiata dall’Inquisizione.
Totò, Peppino e la guerra psichica 2.0
Il mondo si è sempre diviso tra chi tracciava confini e chi tracciava rotte. I primi tendono a chiudersi in una stabilità, in una identità, gli altri ad aprirsi al cambiamento, al molteplice. I lettori di “Q” si sono appassionati alle vicende di un Nessuno che ha tanti nomi e che passa da una guerra o una rivoluzione a una nuova speranza. E’ insomma la figura per eccellenza del “Nomade”, con un nome “multiplo”, che fonda e trasforma il suo stesso mito, incessantemente, e pratica lo “sradicamento”. Dopo lo straordinario successo di “Q”, Luther Blissett ripubblica in una nuova edizione i due testi più importanti scritti prima di quel romanzo.
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Non è dopoguerra, è solo un’altra guerra. Il mondo è diviso in blocchi, in realtà ideologie e frontiere si stanno già sgretolando: merci e droga non conoscono confini. Dall’Italia a Mosca a Hollywood, tra balere, viaggi clandestini oltrefrontiera e incontri di pugilato, una folla di protagonisti, spinti da una corrente che li travolge e li supera, si muove verso uno sbocco ignoto. Nuovi eretici, ex partigiani, contrabbandieri, narcotrafficanti, agenti segreti, figli in cerca di un padre si muovono e si sfiorano, inconsapevoli pedine di un grande disegno. Tra loro c’è Cary Grant, l’attore che da due anni non gira un film, il grande di umili origini la cui eleganza diventa il metro di misura della dignità personale, sull’orlo di una grande onda che sta per travolgere tutto. Sui flutti, come la bara in “Moby Dick”, galleggia un misterioso televisore, simbolo di progresso tecnologico e di radioso avvenire…
Manituana
1775, all’alba della rivoluzione che generò gli Stati Uniti d’America. Lealisti e ribelli si contendono l’alleanza delle Sei Nazioni irochesi, la più potente confederazione indiana. Nella valle del fiume Mohawk, indigeni e coloni convivono da decenni. Scelte laceranti travolgono il futuro di una comunità meticcia: il viaggio deve cominciare, fino alla capitale dell’Impero, e la via del ritorno è già sentiero di guerra. Un cacciatore irochese abbandona i boschi e i romanzi di Voltaire. Un guerriero del Clan del Lupo interrompe la traduzione del Vangelo e imbraccia il fucile. Un baronetto di Sua Maestà compare nei sogni di bianchi e indiani. Una donna guida il suo popolo attraverso le fiamme. Dopo anni di ricerche e scrittura, la nuova narrazione dell’officina di cantastorie nota coi nomi “Luther Blissett” (ieri) e “Wu Ming” (oggi). Un romanzo epico sulla nascita di una nazione e lo sterminio di molti mondi possibili.
Broker di rifiuti, mediatore finanziario, campione di ascetismo edonistico, l’uomo al vertice dell’organizzazione ha un’idea precisa di cosa sia un cattivo maestro. E quello che ti fa vedere chiaramente tutto quello che non si deve fare, tutto quello che non bisogna essere. Sembra un’operazione di routine, ma la strada non può essere anestetizzata: il passato riaffiora. Qualcuno in alto dovrà sporcarsi le mani? Un viaggio lungo mezza Italia, dentro la pancia putrida del paese.
Giap!
“Giap” è il libro di resoconti a caldo dai quattro angoli del mondo, a cavallo della grande onda del movimento neo-globale. Narrazione geografica, dinamica e spregiudicata, degli eventi che hanno scandito la nascita e la marcia della società civile globale contro il “pensiero unico” neo-liberista. Il volume è la sintesi ragionata, attraverso la selezione operata da Tommaso De Lorenzis, del magma di materiali accumulatisi in decine e decine di numeri di “Giap”, fanzine elettronica dedicata al grande generale vietnamita e cuore pulsante del progetto Wu Ming.