Petagnone si carica il Napoli sulle spalle: nonostante il perdurare dell’emergenza, gli azzurri (ancora in rosso Toronto per non far confondere Insigne) offrono un’altra prova di sostanza dopo il gran pareggio di Torino, e battono senza patemi una Sampdoria troppo rinunciataria.
Gli uomini di Spalletti, accorso a guidare i suoi dalla panchina non appena negativizzatosi dal covid, hanno controllato il match sin dall’inizio, pur senza creare troppo nella prima mezz’ora.
Sarà un caso, ma con l’uscita dal campo di Insigne per un infortunio muscolare ed il conseguente ingresso di Politano, il Napoli ha cambiato marcia, costruendo varie occasioni nel finale di tempo.
I partenopei si sono visti annullare un bel gol di Juan Jesus per un millimetrico offside, ma poco dopo hanno comunque trovato il vantaggio prima dell’intervallo grazie ad una prodezza acrobatica di Petagna, bravo a sfruttare il momento di confusione dovuto alle giuste proteste di Mertens per un rigore negato.
Nella ripresa il Napoli ha avuto il torto di non chiudere il match, ma non ha mai rinunciato alla gestione del pallone ed alla ricerca del raddoppio, riuscendo a non concedere nulla agli avversari.
Vittoria importante dunque, ma il calendario non concede un attimo di tregua, e stasera (ore 18) si torna già in campo per la Coppa Italia, contro la Fiorentina di mister Italiano reduce dalla scoppola di Torino contro i granata.
La rosa azzurra continua ad essere ridotta all’osso, ma qualche buona notizia sul fronte covid sta arrivando: Meret, Malcuit, Lozano ed Osimhen sono guariti e dovrebbero tornare presto a disposizione, anche se è improbabile che vengano schierati già contro i viola.
Restano positivi al virus Mario Rui, Zielinski e Koulibaly, anche se quest’ultimo è comunque impegnato in Coppa d’Africa come Ounas ed Anguissa; inoltre Insigne dovrebbe restare fuori per un paio di settimane, anche se l’infortunio all’adduttore rimediato contro la Samp non è particolarmente serio.
Non ci saranno dunque grandi novità di formazione, con i soli Tuanzebe (buon esordio nel finale di Domenica) e Fabian Ruiz che si candidano ad una maglia da titolare.
Spalletti non dovrebbe schierare giovani della primavera come invocato da alcuni tifosi ed addetti ai lavori: il tecnico di Certaldo tiene in modo particolare ad onorare la Coppa Italia, e l’esordio di questi ragazzi stasera potrebbe essere interpretato come un implicito invito ai suoi a snobbare questa competizione.
Il Napoli ha affrontato 4 volte in casa la Fiorentina in Coppa Italia, con 3 successi, l’ultimo dei quali porta la firma dell’ex di serata, Josè Maria Callejon, autore dell’1-0 con cui si concluse la sfida del 24 Gennaio 2017.
Curiosamente, due di queste sfide si giocarono a pochi mesi di distanza, nello stesso torneo: era l’edizione 1987/88 e gli azzurri, Campioni d’Italia e detentori del trofeo, si imposero per 2-1 (gol di Francini e rigore di Maradona) il 6 Settembre 1987 nella fase a gruppi, mentre persero l’andata degli ottavi di finale per 3-2 (a segno Maradona e Careca) il giorno della Befana del 1988.
Gli uomini di Bianchi si riscattarono al ritorno, passando per 3-1 a Firenze e qualificandosi per i quarti di finale, dove però furono clamorosamente eliminati dal Torino, iniziando a mostrare i primi sintomi del crollo che un paio di mesi più tardi sarebbe costato lo scudetto a vantaggio del Milan.
Il precedente più illustre tra le due squadre in questa competizione si è però giocato all’Olimpico di Roma: il 3 Maggio 2014 i ragazzi di Benitez si imposero in finale contro i viola per 3-1, vincendo il quinto trofeo nella storia del club, grazie alla splendida doppietta di Lorenzo Insigne ed al sigillo di Mertens nel recupero.
La Fiorentina, che vorrà riscattare la figuraccia di domenica, è un avversario dalle grandi potenzialità, con un bomber di razza come Vlahovic pronto a colpire in ogni istante del match; inoltre, l’impossibilità di far rifiatare i pochi disponibili rende ancora più complicato il turno.
Il Napoli ha però il dovere di dare tutto, sia per onorare un trofeo importante, sia per continuare a crescere in termini di mentalità.
Del resto l’infermeria è sul punto di svuotarsi, e un successo consentirebbe agli azzurri di guardare con più ottimismo ad un inverno lungo ed impegnativo.