Ho aspettato un pochino per godermelo in solitudine, ora sono pronto a dire la mia sul nuovo lavoro discografico di Asia Argento.
Music from my bed è il titolo di questo secondo lavoro dell’attrice, produttrice, regista e scrittrice italiana (a distanza di otto anni da Total Entropy) composto da 13 pezzi.
1 Me potevi sparà
2 Venerdì (feat. Luca D’Aversa)
3 Reduci (feat. Anna Lou & Dj Gruff)
4 Famme male
5 Triste serenata (feat. Vera Gemma)
6 Forte come la morte (feat. Young Signorino)
7 Te possino (feat. Vera Gemma)
8 I’m Broken (feat. Dj Gruff)
9 Exterminating Angel (feat. Dj Gruff)
10 Supernatural
11 Head
12 My A
13 Love me obscene
Interessante la storia della nascita di questo album. In realtà Asia non aveva in programma un secondo disco, ma “complice” la sfortuna capitatale in Thailandia durante la trasmissione Pechino Express (per la cronaca: rottura del ginocchio) che l’ha costretta a ritirasi e a rimanere a letto per mesi. Quel periodo buio ha innescato una miccia dentro di lei.
Che fare altrimenti? Con il rischio di impazzire Asia ha utilizzato i tempi morti di guarigione per creare qualcosa di bello con l’aiuto di Holly (ovvero Miguel Oliveira produttore portoghese) che gli ha mandato circa quaranta tracce su cui lavorare. Lei ha elaborato testi su testi ed è così che pian piano è nato questo disco. Il dolore curato dalla musica come un farmaco. Music from my bed era il titolo perfetto per questo album, registrato tutto nel suo letto.
Creare per non pensare, per infondere positività a se stessa e agli altri, un po’ come Frida Kahlo, che costretta a letto non smise di dipingere. E a lei si ispira la cover del primo singolo I’m broken. Nel video Asia tramite la disciplina dello SHIBARY impersona la costrizione a cui è stata sottoposta, il tormento dell’immobilità e ci canta la sua storia:
“Went to Thailand and all I got was a broken kneecap Went to Thailand and all I got was this lousy t-shirt
Went to Thailand and all I got was a broken bone Broken kneecap, broken heart, broken spirit’s all I got”
Un lavoro che, stando a quanto riferito dalla stessa cantante in un comunicato: “si muove tra l’inglese e il romanesco, mescolando suoni e stili, tra elettronica, trap, rap e world music.”
Il scondo singolo estratto in rotazione nelle radio si intitola Venerdì, in duetto con Luca D’Aversa.
Segnalo il pezzo Forte come la morte con il discusso trapper Young Signorino e la controversa canzone in romanesco Famme male. Menzione anche per Serenata triste, voce biascicata un po’ alla Achille Lauro, che riprende il ”loop” rap/trapper a cui ci siamo abituati negli ultimi anni. In sintesi: il disco è tutto godibile in puro stile “Asia”.
D’altronde non è dalla sofferenza che nasce l’arte?
In cd e vinile
Buon ascolto